Fonte: Repubblica.it - 21.10.2010

Battaglia nella notte a Terzigno la polizia carica, fermi e feriti

Oltre duecento agenti con 40 mezzi blindati hanno attaccato e sgomberato alcune migliaia di manifestanti nell'area della discarica. Scontri violenti tra urla e lacrime. Molte persone inseguite nel buio tra i campi. Ieri la decisione di aprire una seconda discarica

21 / 10 / 2010

Terzigno - Notte di violenza a Terzigno. Tra urla e lacrime un massiccio schieramento di forze dell'ordine ha sgomberato l'accesso alla discarica Sari. La zona era presidiata da alcune migliaia di manifestanti, tra cui donne e bambini. Il blitz è stato condotto con una quarantina di mezzi blindati ed oltre 200 agenti che impugnando manganelli e scudi, hanno stretto d'assedio la zona e inseguito i dimostranti. Numerose le cariche e i lanci di lacrimogeni. Due persone, una donna e un ragazzo, sono stati fermati e poi rilasciati. Altre tre hanno riferito di essere rimaste contuse negli scontri.

L'attacco, con veri e propri corpo a corpo in alcuni casi, è arrivato al termine di una serata di altissima tensione. Un gruppo di giovani con il volto coperto da sciarpe ha lanciato grossi petardi, razzi, pietre e, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, due molotov rudimentali nei confronti dei blindati della polizia a presidio della strada di accesso alla discarica. Gli agenti hanno risposto con un ripetuto lancio di lacrimogeni, che sono caduti in mezzo alla folla. Sono stati momenti drammatici, con gente che scappava alla ricerca di un riparo, provocando momenti di panico. Nella fuga qualcuno ha rovesciato e bruciato un'auto, sembra appartenente alla polizia.

Stamattina alcuni manifestanti in via Panoramica hanno effettuato un nuovo blocco stradale nei pressi della discarica. Gli incroci che portano alla rotonda sono stati bloccati da un gruppo di persone con rami di alberi, cartelli stradali e sacchi di spazzatura. "C'è rammarico per il fatto che temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere trovino in un ruolo di supplenza le forze di polizia", ha detto il capo della polizia, Antonio Manganelli, commentando - a margine di un'audizione al Senato - gli scontri. "Noi - ha aggiunto - non siamo certo nemici di chi manifesta, facciamo il nostro lavoro. Siccome a Terzigno si deve sversare, faremo in modo che questo sia possibile anche se dovesse costare l'uso della forza", ha concluso.

A scatenare la nuova ondata di proteste era stata la decisione dei parlamentari del Pdl campano, insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, in località Cava Vitelli. Si tratterebbe del più grande sversatoio d'Europa. Un via libera che non è affatto andato giù ad amministratori locali (il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, si è dimesso dal Pdl) e alle popolazioni, che denunciano i gravissimi disagi già provocati dalla prima discarica aperta, la Sari, che sarebbe causa dell'inquinamento delle falde acquifere e dalla quale provengono da mesi miasmi insopportabili. Alla fine della 'battaglia', a terra restano detriti di ogni genere, nell'aria la puzza insopportabile della discarica.

Ma Caldoro non torna indietro. "C'è una legge e va applicata. E se la legge prevede che venga aperta la nuova discarica di Cava Vitiello, così sarà", ha assicurato in un'intervista al Giornale, il governatore della Campania che spiega di non provare "proprio nessun imbarazzo" per il fatto che due dei tre presidenti di provincia che hanno reagito duramente alla decisione di inviare nelle loro giurisdizioni i rifiuti di Terzigno siano compagni di partito nel Pdl. Sui manifestanti contro le discariche, Caldoro ha osservato: "C'è gente perbene e c'è gente che si inerisce per seminare il caos con laviolenza".

Terzigno. Notte di scontri