Basta il Cie di Gradisca va chiuso! Il 16 novembre mobilitazione per mettere la parola fine a questa vergogna

Nuova protesta rende inagibile l'intera struttura

3 / 11 / 2013

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato diversi articoli sul Cie di Gradisca.  E' giunta veramente l'ora di passare dalle parole di denuncia ai fatti perchè questa struttura, come tutte le altre analoghe venga chiusa.

Pochi giorni fa una nuova protesta aveva reso inagibile parte della struttura, l'altra sera i migranti rinchiusi hanno dato fuoco alle stanze ancora rimaste. Ora tutta la struttura è  inagibile.

Ancora frammetarie sono le notizie sulla sorte dei migranti che erano rinchiusi nel posto. Pare che alcuni siano rimasti intossicati ed altri costretti a dormire all'addiaccio.

Per il 16 novembre è stata convocata un'iniziativa per dare forza alla richiesta di chiusura definitiva ed ufficiale del mostro di Gradisca, per mettere fine alle violenze ed alle violazioni dei diritti, per far sentire al Ministero dell’Interno la voce di una comunità che non accetta di ospitare il peggior CIE d’Italia.

Vai all'appello per il 16 novembre

Perchè come dicono i firmatari dell'appello, dopo le tante denunce e prese di posizione ormai è chiaro che " questa “grande opera” sia inutile e dannosa per il territorio isontino, a chi rifiuta la presenza di questo luogo del non diritto in cui si consumano detenzioni illegittime e violazioni dei diritti fondamentali della persona."

Intanto anche il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, Luigi Manconi, ha presentato una interpellanza urgente al ministro dell’Interno per avere notizie su quanto sta avvenendo nel centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo

Nelle agenzie di stampa che riportano la notizia si leggono le motivazione dell'interpellanza che dice: “Negli ultimi giorni nuovi disordini si sono verificati al Cie, dove sono attualmente 66 gli stranieri presenti, tutti concentrati nella c.d. ‘zona rossa’, essendo il resto della struttura non agibile da mesi per lavori di ristrutturazione. La notte tra il 30 e il 31 ottobre scorso alcune persone trattenute sono salite sul tetto dell’edificio mentre altre hanno bruciato materassi e danneggiato le stanze per protestare contro le condizioni di vita all’interno della struttura. Cinque delle otto stanze erano state dichiarate inagibili giovedì. Ieri notte, ancora proteste e danneggiamenti che hanno portato alla chiusura delle stanze rimaste.

Quanto è successo nelle ultime ore dimostra come il Cie di Gradisca sia la manifestazione più drammatica della inefficacia di questi posti: condizioni di vita disumane e tensione altissima che si contiene con difficoltà.

Quindi va chiuso al più presto.

Io stesso, con una delegazione della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, il 10 settembre scorso mi sono recato in visita al centro, riscontrando numerose criticità nelle condizioni di vita delle persone lì trattenute.

Alla luce di questo ennesimo episodio  torno a chiedere al Ministro dell’interno Angelino Alfano di affrontare con urgenza e alla radice la questione dei Centri di identificazione ed espulsione e di riconsiderare l’intero sistema di gestione dell’immigrazione nel nostro Paese”.