Bartleby - Comunicati e lettere di solidarietà

6 / 4 / 2009

reEsprimiamo sostegno, complicità e condivisione a Bartleby che in questi giorni di occupazione ha saputo portare nel cuore della città universitaria un progetto di costruzione autonoma di formazione, cultura e arte. Sostegno, complicità e condivisione è quello che abbiamo provato attraversando insieme le strade della città, nei blocchi metropolitani, mentre i reparti celere mandati dalla prorettrice usavano manganelli per impedirci di entrare in rettorato.

Le modalità dello sgombero avvenuto questa mattina dimostrano chiaramente la scelta dell'università di voler impedire che i propri spazi, chiusi e inutilizzati da anni, possano vivere attraverso nuove forme di socialità e diffusione dei saperi.

La rabbia degna di Bartleby si è liberata attraverso le strade della città e non si può fermare con uno sgombero. Bartleby è un bene comune. E con Bartleby noi cospireremo nel suo percorso di ritorno verso casa.

Cs Tpo




Solo dodici giorni fa nasceva «da una piega dell'Onda» e dall'occupazione di una stabile in via Capodilucca Bartleby, e parlavamo di una «boccata d'ossigeno per tutta la città».
Ora l'aria torna asfissiante: stamane la forze dell'ordine, su incarico della Procura, hanno sgomberato Bartleby, interrompendo un programma di alto livello culturale e negando ad una zona universitaria sempre più militarizzata un fondamentale spazio di socialità non mercificata e produzione lotta e sapere vivo.
Tutta la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni sgomberati, e in particolare alla studentessa ferita da una manganellata fuori da un rettorato blindato.

Nel frattempo un comitato ha chiesto la chiusura dello spazio che autogestiamo da anni, sottraendo al (vero) degrado i locali di via Paolo Fabbri 110.
Rispediamo al mittente ogni attacco agli spazi sociali, linfa vitale di una città che non vuole piegarsi al silenzio di morte e intolleranza a cui il delirio securitario la vuole condannare.

Vag61
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Il laboratorio Crash esprime solidarietà agli studenti e alle studentesse sgomberati questa mattina dalla polizia. Bartleby fin dal primo giorno di occupazione aveva iniziato ad essere uno spazio importante di aggregazione giovanile e produzione dal basso di cultura non mercificata. In questa città c'è bisogno di spazi liberati e di autogestione, risorse preziose per i precari, gli studenti e disoccupati che non sono più disposti a pagare il costo della crisi scatenata dai padroni. Per questo siamo al fianco di Bartleby e lotteremo con tutti e tutte quell* che vogliono continuare a conquistare spazi per affermare il diritto ad una socialità altra e all'espressione artistica, culturale e politica.

Lab Crash!
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Esprimiamo una netta condanna dello sgombero avvenuto questa mattina in via Capo di Lucca, contro lo spazio occupato "Bartlebly", uno stabile in disuso dell'università di Bologna che era stato restituito alla cultura e alla socialità. Si è usato il solito atteggiamento repressivo contro ragazze e ragazzi inermi, si è tornato nuovamente a usare il manganello contro chi a mani nude reclama diritti e spazi di agibilità politica e sociale. Tutto ciò e inacettabile e invitiamo a esprimersi in maniera decisiva anche tutte le forze democratiche e progressiste della città di Bologna che devono sollecitare tutte le istituzioni, a partire da quella universitaria, di farsi garanti dei bisogni e dei diritti delle stundentesse e degli studenti.
Allo stesso modo auspichiamo che non corra pericoli di sgombero il Vag61, una risorsa preziosa per la nostra città, in quanto fonte di socialità e di lotta al degrado in un quartiere difficile. Pertanto invitiamo il comitato "Progetto Cirenaica", che ne ha chiesto di fatto la chiusura, a guardare in faccia realmente le compagne e i compagni del Vag61 per capire quali sono le
loro reali intenzioni e come sia positiva la loro esperienza.
Gli spazi autogestiti, liberati dall'incuria e sottratti alle speculazioni, per Bologna sono risorse e non covi di banditi da sgomberare e chiudere.

Rossella Giordano - Segretaria Prc Federazione di Bologna
Agostino Giordano - Coordinatore Giovani Comunisti di Bologna
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I ragazzi del Bartleby chiedevano risposte in merito alla questione di agibilità dello spazio inutilizzato e occupato e riportato alla disponibilità delgi studenti e non solo Bolognesi. La risposta è arrivata ...con lo sgombero.
Situazione simile per il Vag dove il comitato antivag , con l'ausilio dei media producendo piena disinformazione su quello che è ed è stato nel corso del tempo il vag, ha chiesto intervento sul caso alle istituzioni...ed al futuro sindaco di Bologna.
Che dire? piena solidarietà al Vag 61 di Bologna , ed invito tutti a d aderire all'appello lanciato sul loro sito, ed al Bartleby , basta con la poltica sicuritaria e pseudolegalitaria...Gli sgomberi e le intimidazioni non fermeranno le lotte!

Marco Barone
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Lo sgombero di Bartleby, stabile occupato dagli studenti dell'Onda, fornisce ancora una volta una modalità di gestione della domanda di aggregazione sociale e culturale del tutto inefficace e ottusa. In questo senso riteniamo che le responsabilità di quanto avvenuto questa mattina siano anzitutto da individuare nella mancata volonta' dell'istituzione universitaria di aprire uno spazio di dialogo con gli studenti: ulteriormente inaccettabile da questo punto di vista l'uso della forza e dei manganelli con
i quali e' stato negato l'accesso al rettorato agli studenti che reclamavano un incontro con la prorettrice Monari.
La questione della formazione e della cultura sollevate dall'occupazione studentesca investono a pieno il dibattito sul ruolo della stessa Università all'interno della citta': favorire lo sviluppo di esperienze che vedano protagonisti anzitutto coloro che ne costituiscono la principale fonte di ricchezza non solo economica, ovvero gli studenti, e, di conseguenza, la necessità di garantire spazi permanenti in cui poterle svolgere, divengono questioni altrettanto inderogabili.
E' necessario quindi che
la programmazione urbanistica tenga adeguatamente conto di queste esigenze per evitare che luoghi di pregio ambientale
siano unicamente sottoposti alla speculazione edilizia.
Per questi motivi pensiamo sia necessario aprire un reale tavolo di confronto tra studenti, Universita' e amministrazione in grado di definire un percorso strategico e di ampio respiro nel rilancio della stessa zona universitaria.

Carlo Bottos, Presidente dei Verdi di Bologna
Filippo Boriani, vicepresidente dei Verdi di Bologna

Per l'Esecutivo Comunale dei Verdi di Bologna
Filippo Bortolini, Simona Bruni, Marco Coppi, Alessandro Masi

Vedi anche:
Bologna - Bartleby non si tocca! Bloccata la città e occupato il Rettorato