Balkanroute calling: carovana per la libertà di movimento

Sabato 19 giugno da Trieste a Maljevac confine croato-bosniaco.

1 / 6 / 2021

Sabato 19 giugno Lesvos Calling promuoverà una carovana per la libertà di movimento, partendo da piazza Libertà di Trieste, crocevia di solidarietà e cura, con lo scopo di arrivare a Maljevac sulla frontiera croato-bosniaca. Attraversando stati e confini che incarnano l’ipocrisia delle politiche europee si vuole denunciare chi attua respingimenti a catena e srotola filo spinato, per chiedere a gran voce l’apertura delle frontiere, la chiusura di qualsiasi campo di confinamento e la fine delle violenze e dei pushback.

In seguito il comunicato:

Siamo realtà sociali antirazziste e antifasciste, gruppi e associazioni impegnate nella solidarietà e nel soccorso civile via terra e via mare lungo i confini di questa Europa fortezza.
Vogliamo agire dal basso e in rete a livello europeo per creare momenti di rottura dell’ordinario e mettere in discussione fino in fondo il passato, il presente e il futuro dell’impianto securitario delle politiche sull’immigrazione.

Non possiamo accettare né la politica di esternalizzazione delle frontiere, né quello che si configura come un vero e proprio regime del confine: lo abbiamo denunciato tuttə insieme a Trieste il 17 aprile, lo vogliamo rifare andando fin dove sta la frontiera esterna dell’Unione Europea, in Croazia, paese armato e pedina dell’UE lungo la balkan route nella sporca guerra contro i migranti.

Saremo fisicamente presenti su quel confine perché è allo stesso tempo simbolo delle politiche europee e dispositivo materiale di contenimento, selezione dei flussi migratori e respingimento verso la Bosnia-Erzegovina. Essere a Maljevac per noi significa essere a Ceuta e Melilla, alle Canarie, a Lampedusa, a Lesvos e Evros.

L’Europa e gli Stati membri continuano a sporcarsi le mani di sangue per difendere delle linee immaginarie dall’arrivo di persone, per impedire il loro movimento e negare l’accesso al diritto di asilo. Riducono in brandelli le principali Convenzioni e Costituzioni dove sono stati sanciti i diritti fondamentali, compreso quello di migrare. Basano la loro politica su dispendiosi accordi con le peggiori dittature e milizie corrotte, sulla militarizzazione dei confini con l’ausilio di Frontex e scrivono patti per rendere sistematiche la detenzione e le deportazioni.

Vogliamo capovolgere una narrazione che parla costantemente di emergenza e di catastrofe umanitaria, quasi fosse una calamità naturale, senza individuare le cause e i responsabili che la determinano!
Vogliamo che si cambi radicalmente rotta!

Invitiamo tuttə a raccogliere il nostro appello e organizzare in occasione del 29 maggio - giorno in cui il Parlamento italiano discuterà un nuovo vergognoso finanziamento alla guardia costiera libica - iniziative di mobilitazione, assemblee, eventi pubblici contro un sistema di torture e violazioni dei diritti umani.
Verso il 19 giugno, verso la caravan for freedom of movement!

- Per adesioni e informazioni: [email protected]

Tappe della caravan for freedom of movement:

Sabato 19 giugno
- > Trieste piazza della Libertà
- > confine Italia - Slovenia
- > Border Crossing Pasjak
- > Border crossing Maljevac