Avanti, No Tav!

Movimenti e comitati dal Nord-Est e da ogni parte d'Italia stanno raggiungendo la Valsusa per il festival Alta Felicità (25-28 luglio)

25 / 7 / 2019

Le dichiarazione del premier Giuseppe Conte tolgono quel velo di ambiguità che ha sempre accompagnato l’attuale governo attorno alla Torino-Lione, già a partire dalla stipula del “contratto” tra MoVimento 5 Stelle e Lega. Non che sul tema delle grandi opere, e in generale sulle misure di contrasto alla crisi ecologica, l’esecutivo abbia mai operato alcuna discontinuità con il passato. Basti pensare al Terzo Valico, al Tap, alle trivelle nell’Adriatico, al Senato che ha respinto la richiesta di dichiarare lo “stato d’emergenza climatico” all’inizio di giugno. Sul Tav si stanno giocando gli ennesimi giochini di potere tra forze governative, tra governo nazionale e governance europea; il tutto sulla pelle di un territorio che da 25 anni ha preso la sua decisione: opporsi a una devastazione ambientale e paesaggistica senza alcun indugio. Per queste ragioni è importante essere presenti al Festival dell’Alta Felicità; dal nord-est - come dal resto d’Italia - movimenti e comitati territoriali che quotidianamente lottano contro la rapina estrattivista e per la giustizia climatica stanno raggiungendo la Val di Susa. Un passaggio fondamentale, sia all’interno del percorso che ha condotto collettivamente alla grande manifestazione del 23 marzo, sia verso il Venice Climate Camp e la grande Climate March del prossimo 7 settembre verso la mostra del cinema di Venezia. Tutti tasselli di un grande mosaico di lotta contro la crisi climatica, di un conflitto globale contro il capitalismo estrattivo che vede al centro la vita e la sua stessa riproduzione sul pianeta. Un conflitto che – per sua natura - non può avere “governi amici”, né altri istituti della governance globale, come si sta palesando par il Tav. Di seguito riportiamo un comunicato del movimento No Tav sulle ultime vicende.

Non c’erano e non ci sono governi amici, l’abbiamo sempre saputo!

Dopo la diretta Facebook del Presidente Conte c’è finalmente chiarezza e come abbiamo sempre sostenuto: amici dalle parti del governo non ne abbiamo mai avuti.

La manfrina di tutti questi mesi giunge alla parola fine e il cambiamento tanto promesso dal governo, getta anche l’ultima maschera, allineandosi a tutti i precedenti.

E’ dal 2001 che risentiamo le solite parole da parte dei vari presidenti del Consiglio, e quelle oggi di Conte, anche se condite dalla “responsabilità del padre di famiglia” , non sono altro che la solita dichiarazione di chi cambia tutto per non cambiare niente, tenendo in piedi un dibattito in questi mesi, che è sempre stato ambiguo negli atti concreti, e questo è il risultato.

Non farlo costerebbe più che farla?

E’ solo una scusa per mantenere in piedi il governo e le poltrone degli eletti, sacrificando ancora una volta sull’altare degli interessi politici di pochi, il futuro di molti.

Conte fino a poco tempo fa si era detto convinto che quest’opera non serviva all’Italia perchè troppo costosa per i benefici. Aveva letto bene l’analisi consegnatagli dalla commissione nominata, ed ora ha cambiato idea, fulminato sulla via di Damasco da promesse di finanziamenti europei o da equilibri politici da mantenere?

Abbiamo sempre definito il sistema Tav il bancomat della politica ed è solo di oggi la richiesta di arresto per il direttore della CMC che è il general contractor della Torino Lione. Un piccolo esempio di cosa abbia scelto il presidente Conte, altro che interessi degli Italiani!

Cosa cambia ora?

Per noi assolutamente nulla perché sono 30 anni che ogni governo fa esattamente come quello attuale: annuncia il si all’opera e aumenta il debito degli italiani facendo leva su un fantomatico interesse nazionale che non c’è e che nessuno dimostrerà mai.

Noi faremo quello che abbiamo sempre fatto, convinti di essere dalla parte del giusto, e dalla parte di quella maggioranza del Paese che dalla Torino Lione non trarrà nessun vantaggio, ma un danno economico e ambientale, che pagheremo tutti.

Conte e il governo che presiede saranno gli ennesimi responsabili di questo scempio ambientale, politico ed economico.

Ci chiediamo ora cosa faranno tutti quelli del Movimento 5 stelle che al parlamento si sono detti notav, ci chiediamo se avranno coraggio e coerenza o, come per altri punti politici tanto cari, che non si sono rivelati tali, faranno finta di niente tirando a campare.

Ma per coraggio e coerenza non intendiamo la sceneggiata già pronta da tempo, e che la mossa di Conte conferma, di portare il voto in un parlamento dove il voto è già scontato e dove il Movimento 5 stelle voterebbe contro, tentando di salvarsi la faccia dicendo “siamo coerenti, abbiamo fatto tutto il possibile”.

Noi invece sapremo sempre cosa fare, proseguendo la nostra lotta popolare per fermare quest’opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese, che siamo convinti, sta con noi.

Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità, con il festival Alta Felicità che prenderà il via giovedì portando migliaia di notav nella nostra Valle, e che porteremo tutti insieme a vedere il cantiere sabato pomeriggio!

Fermarlo è possibile, fermalo tocca a noi!

Il movimento NOTAV