È arrivata questa mattina la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" per 16 tra attivisti e attiviste accusati di "interruzione di pubblico servizio" (art. 340 del codice penale) per avere ritardato, tuffandosi nel canale della Giudecca, la partenza di alcune navi da crociera nel 2016.
In seguito il comunicato:
Correva l’anno 2016 e in tanti e tante abbiamo organizzato e partecipato
alla manifestazione contro il passaggio delle navi in laguna. Una
manifestazione colorata, rumorosa, durante la quale 16 persone si erano
tuffate nel canale della Giudecca a significare una simbolica
riappropriazione della città da parte di chi la abita e di chi la
difende da ogni forma di devastazione.
Un’azione dimostrativa che però non è piaciuta alle istituzioni: in 16
tra i/le nostri/e attivisti/e sono stati sottoposti a processo con
un’accusa che ha del surreale. Secondo il PM, i 16 tuffatori avrebbero
praticato un’interruzione di pubblico servizio (art. 340 del codice
penale) non consentendo alle navi da crociera di transitare nel canale
della Giudecca.
Un’accusa che si reggeva su un’assunto davvero sconcertante, cioè che le
navi da crociera potessero essere considerate un servizio pubblico. Che
queste infrastrutture semoventi, di proprietà di multinazionali
private, fossero da ritenersi un servizio reso alla collettività. Che
questi “bastimenti carichi carichi di” turisti paganti si configurassero
come un’attività prestata nei riguardi degli utenti per il
soddisfacimento di bisogni collettivi.
Un’accusa, sostanzialmente, che puzza di esasperazione e somiglia a un
disperato tentativo di arginare un movimento che lotta per la
salvaguardia di uno tra gli ecosistemi più delicati al mondo.
Un’assurdità, come riconosce l’assoluzione in formula piena “perché il
fatto non sussiste”, smontando completamente l’impianto accusatorio. Il
nostro comitato, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato ancora
una volta di essere dalla parte della ragione: lo era 7 anni fa, nel
2012, quando ha organizzato la prima manifestazione acquea, lo era nel
2016, quando il processo contro 49 persone per le dimostrazioni del 2012
si è concluso con una completa assoluzione, e quando 16 persone hanno
messo il proprio corpo a difesa dell’ambiente, e lo era anche meno di un
mese fa, quando ha assistito all’incidente della MSC Opera e ha
accompagnato oltre 10.000 persone fino a piazza S. Marco.
Oggi celebriamo una grande vittoria, ed è con il cuore pieno di gioia
che vi diamo questa notizia. Ma alla felicità si aggiunge una rinnovata
scintilla di determinazione ed entusiasmo: la nostra battaglia continua
più risoluta che mai, anche di fronte a questi disperati tentativi di
repressione.
Ci vediamo a settembre, per il nostro primo Climate Camp (4-8/09). La lotta non si ferma, fino alla fine fuori le navi dalla laguna!