Assemblea regionale dei comitati contro il piano rifiuti in Campania

La crisi infinita e le lotte ambientali.

21 / 5 / 2010

“Se, com’è fin troppo possibile, dobbiamo morire,
facciamo in modo di essere esistiti”
S. Weil

Nonostante il governo di centrodestra, nello scorso dicembre, abbia decretato la fine dell’emergenza rifiuti campana, la realtà quotidiana racconta agli abitanti di questa regione che le scelte politiche messe in campo per determinare una discontinuità con le gestioni passate altro non fanno che portare avanti, con metodi ancor più aggressivi, l’opera di distruzione ambientale che da 15 anni un commissariato straordinario ha reso sistema.
La complessa e strabordante produzione legislativa in materia è sostanzialmente mirata a colpire i residui diritti delle popolazioni in tema di salute, sicurezza del lavoro e beni comuni - oltre a sancire l’intolleranza del potere statale nei confronti di chiunque provi a criticare o rifiutare tali scelte liberticide manifestando il proprio dissenso: la pena è la galera.
Il “modello di sviluppo” imposto dal capitale politico-imprenditoriale-mafioso centrato sulla produzione di spazio-spazzatura attraverso l’uso sfrenato di cave-discarica, come nel caso della nostra area vesuviana, e sul saccheggio di denaro pubblico attraverso l’uso dei fondi Cip6 (formalmente dedicati alla produzione di energia rinnovabile) per la costruzione di inceneritori altamente inquinanti, apre un problema di “compatibilità ecosistemiche” che le realtà di Movimento in questi anni hanno saputo indagare a fondo, ponendo sulla scena sociale un conflitto serrato rivolto a perseguire strade alternative, oltre che oppositive all’attuale sistema, tra cui l’opzione “Zero Waste”.
Se l’origine dei movimenti locali può rispondere, d’acchito, ad un sentimento di particolarismo militante, questa non dovrebbe cristallizzarsi, ma tendere ad articolarsi lungo il tempo e nello spazio, emancipandosi dalla singola località di riferimento. Tale trasformazione non è però automatica (o necessaria!). E’, piuttosto, un potenziale presente in ogni conflitto ambientale locale, attivabile sia dalla connessione con altre esperienze analoghe in altre aree geografiche, che dal riconoscimento del più ampio contesto politico ed economico nel quale la propria azione comunitaria si esprime.
E’ per riannodare i nessi della trasformazione possibile che si fa necessaria, oggi, una discussione allargata a tutte le componenti del “parcellizzato” movimento campano che da anni si battono per difendere l’integrità dei luoghi da una pianificazione tecnico-scientifica che determina solamente inquinamento generalizzato. Questo per trovare opzioni comuni per uscire dalla trappola di un processo globale di definizione dello spazio che ha interiorizzato i principi capitalisti di produzione per la produzione, accumulazione per l’accumulazione, consumo per il consumo e innovazione per l’innovazione.

a seguire
Concerto


con
Afrodum
Batatacoto
Jovine
‘E Zezi
Capone & Bungt Bangt

Domenica 23 maggio
Assemblea regionale ore 17.00
Boscotrecase – Area mercato


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana
Collettivo Area Vesuviana



Per informazioni e adesioni: [email protected]