Arrivano dalla Regione Campania in virtù del "patto per la Terra dei fuochi"

Arrivano 7 milioni nella terra dei fuochi: controllo popolare e trasparenza subito

Soldi inutili, ma i comitati si mobilitano per evitare sprechi e clientele

29 / 5 / 2014

Sono arrivati ai Comuni della terra dei fuochi la scorsa settimana i finanziamenti per il monitoraggio ambientale del territorio, fondi previsti dal cosiddetto "patto per la Terra dei Fuochi" firmato oltre un anno fa da diversi enti locali. Precisiamo subito che consideriamo del tutto insufficienti questi 7 milioni di euro. Insufficienti come le risposte del governo e degli enti locali davanti al dramma del biocidio in Campania. Insufficienti come le vergognose passerelle dei ministri nella terra dei fuochi. Un intervento che dimostra ancora una volta come non esista una strategia seria di contrasto al biocidio in Campania, come ha già dimostrato l'impalpabile legge sulla terra dei fuochi del governo Renzi. Lo scorso 16 maggio con una serie di iniziative e blitz in diverse regioni d'Italia ed una mobilitazione su oltre 30 comuni campani, le reti che si riconoscono nella coalizione Stop Biocidio hanno dato un segnale importante di ripresa della mobilitazione. L'arrivo di questi 7 milioni di euro dovrà essere finalizzato, secondo quanto stabilito dalle autorità stesse, ad interventi di monitoraggio del territorio e riqualificazione di aree inquinate. Come ogni volta che arrivano finanziamenti a pioggia agli enti locali, c'è bisogno di attivarsi da subito dal basso per impedire una speculazione sull'utilizzo di questi fondi. Lo stanziamento ai singoli comuni è vincolato all'attuazione di progetti precisi. Bisogna attivarsi dal basso per stabilire un comitato di controllo popolare sull'utilizzo di questi fondi impedendo clientele, speculazioni ed interventi inutili ed inefficaci. Per questo ci attiveremo da subito sui nostri territori per richiedere ai sindaci una cabina di regia con la partecipazione dei comitati territoriali sull'utilizzo dei fondi e l'attuazione dei progetti. Crediamo che sia necessario che i comitati dei comuni interessati dai finanziamenti si coordino tra loro per attuare un controllo dal basso sull'utilizzo dei fondi. I finanziamenti non sono omogenei per tutti i comuni. L'entità del finanziamento, a quanto si apprende, è dovuto alla capacità dei singoli progetti di ottemperare ad un punteggio basato sull'efficienza dei progetti stessi. Alcuni comuni hanno avuto un finanziamento di soli 30 mila euro che corrisponde ad progetti presentati che sono stati ritenuti modesti. E' il caso di comuni come Acerra, Mugnano, Villa Literno, Casandrino, Aversa, Villa di Briano, Casamarciano, Orta di Atella, Terzigno, Sant'Arpino, Casaluce, Casoria, Cercola ed anche il Comune di Napoli. Non ci sfugge che oltre ad una evidente inconsistenza dei progetti presentati da queste amministrazione esiste senza dubbio un dato di colore politico delle singole amministrazioni, visto che i finanziamenti sono stati erogati dalla Regione Campania guidata dal centro destra di Caldoro. Non sarà certo questa la soluzione per fermare il biocidio in Campania, per bonificare i territori, per proteggere l'agricoltura e per immaginare uno sviluppo diverso dei nostri territori, ci teniamo a sottolinearlo. Ma al tempo stesso siamo coscienti che la funzione dei comitati per la difesa della salute e dell'ambiente è quello di essere protagonisti dei propri territori ed impedire che le scelte avvengano dall'alto senza la partecipazione dei cittadini. Da subito ci impegniamo a costruire incontri con i sindaci dei nostri territori ed assemblee pubbliche per discutere dell'utilizzo dei fondi e dell'attuazione dei progetti. Facciamo appello alle altre reti ed ai comitati dei territori interessati dai finanziamenti per un appuntamento pubblico per di discussione, approfondimento e coordinamento sul tema. Facciamo appello alle forze della coalizione Stop Biocidio per intraprendere un percorso di mobilitazione su questo tema.

 

Ecco l'elenco dei comuni interessati dal finanziamento e le cifre:

Giugliano, Parete, Villaricca e Melito (1milione di euro), Caivano e Crispano (500 mila euro), Frattamaggiore e Sant'Antimo (499 mila euro), Saviano e Nola (399 mila euro), Marigliano, Brusciano, Castello di Cisterna e Mariglianella (728 mila euro), Marano (250 mila euro), Striano, San Giuseppe Vesuviano, Palma Campania e Somma Vesuviano (505 mila euro), Afragola (249 mila euro), Casalnuovo e Pomigliano d'Arco (249 mila euro), Qualiano e Calvizzano (499 mila euro), Mugnano (30 mila euro), Villa Literno (30 mila euro), Casandrino (30 mila euro), Castelvolturno e Mondragone (470 mila euro),  Aversa (30 mila euro), Villa di Briano (30 mila euro),  Orta di Atella (30 mila euro),  Casamarciano (30 mila euro), Terzigno (30 mila euro), Sant'Arpino (30 mila euro), Casal di Principe, San Cipriano e Casapesenna (90 mila euro), Caserta e Maddaloni (340 mila euro), Napoli (30 mila euro), Carinaro e Scisciano (60 mila euro), Cesa (121 mila euro), Trentola Ducenta e San Marcellino (495 mila euro),  Casaluce (30 mila euro), Acerra (30 mila euro),  Casoria (30mila euro),  Cercola (31mila euro)

 

Rete Commons - Stop Biocidio