Arrestati portavoce dei disoccupati napoletani ! La mobilitazione continua

Dopo il blocco del porto via mare tratti in arresto Gino Monteleone e Franco Rescigno

22 / 7 / 2010

Giorni pesanti a Napoli dopo la decisione del governo nazionale e della nuova giunta regionale della Campania di bloccare tutti i fondi per il progetto Bors, un progetto di inserimento socio lavorativo che dava un sostegno al reddito per una platea, quella dei disoccupati organizzati, di circa 4.500 persone.

Gia' dalla scorsa settimana si sono susseguite manifestazioni, occupazioni e blitz, il 21 luglio l'epilogo repressivo dopo i fermi ed i rilasci di questi ultimi giorni.

Dopo il blocco del porto da parte dei disoccupati che via mare hanno bloccato il transito delle navi nel porto di Napoli, sono arrivati 23 fermi e due arresti. Gino Monteleone e Franco Rescigno portavoce ripsettivamente del Coordinamento di lotta per il Lavoro e dell'Unione Disoccupati Napoletani sono stati tratti in arresto con l'accusa di essere i promotori del blocco del porto.
Venerdi' 23 luglio i movimenti dei disoccupati scenderanno in piazza con accanto i centri sociali ed i movimenti della citta' . Intanto sabato ci sara' l'interrogatorio di garanzia per Rescigno e Monteleone.
Lunedi' invece in programma a Napoli un tavolo interistituzionale con governo, regione, comune e provincia di Napoli.

Riportiamo una serie di comunicati di solidarietà con i movimenti dei disoccupati napoletani.

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Franco e Gino liberi subito !
Sblocco immediato dei fondi per il progetto Bros.


Da diverse settimane il movimento unitario dei disoccupati di Napoli e provincia sta portando avanti una battaglia durissima per lo sblocco dei fondi da parte del governo per garantire il prosieguo del progetto Bors. Il progetto Bros e' un progetto di inserimento al lavoro che in questi anni, anticipato anche dal progetto Isola, ha garantito un sostegno al reddito per circa 4.500 disoccupati di Napoli e provincia.
Gia' dalla scorsa settimana si sono susseguite azioni di lotta, il blocco del porto, l'occupazione di Palazzo Reale, l'occupazione della sede del ministero del lavoro a Napoli, l'occupazione del Duomo. Violenti scontri si erano gia' registrati la scorsa settimana quando circa una ventina di disoccupati sono stati condotti in questura e denunciati con accuse che vanno dall'interruzione di pubblico servizio alla resistenza aggravata.
Nella giornata del 21 luglio una nuova protesta del movimento dei disoccupati organizzati del progetto Bros contro regione e governo che bloccano i fondi.
Una trentina di disoccupati si sono lanciati in mare all'ingresso del porto impedendo in questo modo tutta la circolazione di navi e traghetti nel porto di Napoli.
Fermati e tratti a riva dalla capitaneria di porto sono stati condotti in Questura con l'accusa di interruzione di pubblico servizio.
Tra questi due dei portavoce del movimento dei disoccupati : Gino Monteleone del Coordinamento di lotta per il lavoro e Franco Rescigno dell'Unione Disoccupati Organizzati.
Franco e Gino sono statui tratti in arresto e condotti al carcere di Poggioreale, mentre il resto dei fermati e' stato rilasciato e denunciato a piede libero.
Franco e Gino sono oggi vittime di una rappresaglia agita dalla Questura di Napoli in cui si distingue in questi giorni l'operato del nuovo capo della Digos Bonfiglio incapace di comprendere che i drammi sociali della città non possono essere gestiti come esclusivo problema di ordine pubblico.
4.500 famiglie rischiano di vedersi annulato l'unico sostentamento economico ! L'impatto della crisi da queste parti, a Sud, significa distruzione delle politiche di welfare e repressione durissima per chi osa ribellarsi.
Reclamiamo l'immediata liberazione di Franco Rescigno e Gino Monteleone e lo sblocco immediato dei fondi per il progetto Bros.
A chi vuole il movimento dei disoccupati costretto alla marginalita' ed all'isolamento sociale e politico rispondiamo che il movimento napoletano e' compatto a sostenere la battaglia dei disoccupati contro la crisi, contro lo smantellamento del welfare, per il reddito di base.

Venerdi' 23 Luglio, ore 10:00, Manifestazione da Piazza del Gesu'.

Laboratorio Occupato Insurgencia

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Con la lotta dei precari Bros.
Senza se e senza ma.


Da alcune settimane i precari del Progetto Bros di Napoli e provincia sono in mobilitazione permanente per affermare il sacrosanto diritto alla continuità del reddito a fronte dell’immotivata sospensione delle attività in cui, per anni, sono stati impegnati.
Responsabili di questa situazione, che sta provocando tensioni in tutta l’area metropolitana, sono prioritariamente il Governo nazionale e l’Amministrazione regionale della Campania.
Al di là delle chiacchiere e della costante demagogia esibita sulla pelle dei disoccupati e dei precari, le Istituzioni, fino ad ora, non hanno messo in campo nessuna seria progettualità capace di creare nuovo lavoro mettendo a valore le competenze, particolarmente nel settore ambientale, che i precari Bros hanno acquisito in questi anni di attività svolta.
A fronte di questa situazione la Federazione Regionale dell’Unione Sindacale di Base, esprime il massimo di solidarietà con i Precari Bros e si dichiara disponibile a costruire e partecipare a tutte le iniziative di lotta e di sostegno che, unitariamente, si vorranno determinare già a partire dai prossimi giorni.

Unione Sindacale di Base
Federazione Regionale della Campania

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Gli arresti di oggi di due compagni dei movimenti dei precari Bros, per altro due tra i compagni di riferimento in questi anni di lotte, rappresenta un atto assai grave, l'ennesimo con cui si manifesta la scelta repressiva delle istituzioni a fronte di una drammatica mancanza di risposte e di un autentica pavidità politica. Se oggi è stata un'altra giornata di dure proteste in tutta la città è solo per l'irresponsabilità con cui amministrazioni locali e nazionali hanno interrotto perfino il sostegno minimo che migliaia di famiglie di precari si erano conquistate con anni di battaglie. I compagni arrestati sono stati per altro fra i protagonisti anche delle lotte contro la devastazione ambientale e contro il neofascismo e il razzismo ancora in questi mesi a Napoli.
Le realta dei movimenti napoletani, i sindacati di base, i centri sociali, i comitati civici, le reti studentesche esprimono la propria solidarietà al movimento dei precari del progetto Bros!
In un contesto come quello dell'attuale crisi economica, con migliaia di famiglie sull'orlo del totale indebitamento, dopo anni di lotte e di risposte a dir poco parziali e inadeguate delle istituzioni, il percorso di cinquemila precari napoletani non può essere affondato con tanta irresponsabilità dalle istituzioni locali e nazionali, attribuendone i limiti paradossalmente ai cittadini e riducendolo a una questione di ordine pubblico! Così come è incredibile leggere titoli giornalistici che associano "Clan e disoccupati" tra le voci del disagio metropolitano, come se fossse possibile assommare l'economia criminale che si arricchisce sulla devastazione del territorio, sulle estorsioni e sui traffici, con migliaia di proletari di questa città che chiedono finalmente di veder riconosciuto il loro diritto di cittadinanza. A fronte di una totale assenza di analisi sulla congruità sociale delle risposte politiche alla crisi, esiste ormai una retorica della delegittimazione verso le lotte sociali che aiuta la classe politica a nascondersi dopo gli scempi realizzati in tanti anni.
Ebbene non è possibile: Napoli è una città dove la disoccupazione giovanile tocca quota del 60%... chi ritiene che le attuali risposte siano state inadeguate ne attrezzi di più serie e rapidamente, che conducano a lavoro vero e non assistito. Oppure se non può si dimetta! Abbiamo visto invece l'inverso: i precari Bros avevano avuto una formazione dalle stesse istituzioni nel campo ambientale, ma è stato fatto di tutto per non farli lavorare malgrado l'emergenza rifiuti, costringendoli ad iniziative clamorose di autorganizzazione del lavoro in questo settore.
Soluzioni stabili non si trovano certo cominciando a interrompere la già misera continuità di reddito di queste persone per regalare invece soldi alle imprese. Noi che abbiamo memoria lunga delle vicende napoletane abbiamo sempre appoggiato e appoggeremo le rivendicazioni dei movimenti dei precari nell'ottica di una più generale battaglia contro la crisi. Non lasceremo che siano isolati e continueremo a costruire iniziative insieme. Invitiamo la società civile, le associazioni, le forze sinceramente democratiche ad aprire un confronto serio su queste vicende. E non il facile scandalismo del tipo "In che mondo viviamo"...
In una città come la nostra le lotte sociali sono l'espressione della dignità contro i meccanismi silenziosi della clientela come dispositivo di sopravvivenza. E non sono un governo nazionale e locale affossato negli scandali, nelle lotte intestine e nella questione morale che possono dare lezioni! Comincino finalmente a occuparsi di più della questione sociale, che è sempre più drammatica, altrimenti saranno le nostre lotte a farglielo ricordare!

Realtà di base dei Movimenti napoletani