Appello per mobilitarsi contro la guerra

Comunicato dell'assemblea dei Nodalmolin riunitasi il 14 febbraio a Vicenza

25 / 2 / 2016

Dieci anni dopo l'inizio della mobilitazione a Vicenza contro la base USA Dal Molin i venti di guerra soffiano per il mondo con ancora maggiore intensità. La forza americana che ha utilizzato questa base per cercare di imporre con le armi il suo ordine all'Afghanistan e all'Iraq non basta più allo scopo, perchè conflitti e scontri si sono allargati e hanno investito tutta l'area mediorientale fino a coinvolgere una buona parte dell' Europa. Tutto il dispositivo di guerra dell'Occidente è stato mobilitato, dalla Nato alle varie gendarmerie europee e nazionali e si sta dispiegando per raggiungere i seguenti obiettivi:

1- nel mare Mediterraneo 5 navi da guerra per impedire imbarchi e sbarchi di popolazioni che fuggono da guerre e terrorismo;

2 - in Turchia per sostenere l'invasione della Siria e assieme all'Arabia Saudita, altro alleato fedele dell'Occidente, sconfiggere non l'ISIS ma i curdi del Rojava, il regime di Assad e quindi i suoi alleati russi e iraniani;

3 - in Libia per rimettere in sella seguaci fedeli all'Occidente in grado di mettere in sicurezza le fonti energetiche, controllare la costa e i porti per impedire gli imbarchi, porre fine alle divisioni tribali con i bombardamenti e incursioni armate fino a immaginare la tripartizione dell'intera regione in tre entità così come era in epoca ottomana per affidarle alla protezione di Italia, Francia e Gran Bretagna.

L'assemblea del movimento No Dal Molin, che si è opposto ieri alla costruzione della base militare Usa e oggi alla guerra in qualsiasi forma venga declinata, chiede a tutti i movimenti costituitisi in questi anni, dal No Muos in Sicilia a Gettiamo le basi in Sardegna a Camp Darby a Pisa, a tutti i comitati e singoli cittadini che non intendono sostenere una lotta contrabbandata come lotta al terrorismo, ma in realtà fatta per il controllo e il dominio delle fonti energetiche, di terre da espropriare, di popolazioni da utilizzare come manodopera a basso prezzo, di profughi e migranti da recintare in territori fuori dall'europa di mobilitarsi affinchè l'Italia:

- non partecipi alla campagna militare in Libia, e tantomeno la guidi dopo aver invaso e saccheggiato quel paese negli anni del fascismo colonialista;

- non sostenga l'utilizzo della Nato per operazioni di polizia nel mar Egeo contro profughi e migranti in fuga da guerre e miseria

- non operi a favore dell'invasione della Siria con operazioni di fiancheggiamento o sostegno militare alle truppe della Turchia e dell'Arabia Saudita che lo chiedono e agli Usa che le sostengono.

Ci impegniamo quindi a scendere in piazza immediatamente all'eventuale annuncio di un intervento militare in Libia e invitiamo le altre realtà di movimento a fare altrettanto.

Ora con la concessione agli statunitensi per l'utilizzo della base siciliana di Sigonella, per compiere incursioni di droni e aerei da combattimento in Libia, nonostante i modi e i tentativi del governo italiano di minimizzarlo e mistificarlo, risulta evidente che questa decisione di partecipare alla campagna militare in questione è stata presa e prelude ad un sempre più esteso impegno armato dell'Italia e della Nato nel Mediterraneo e in nord Africa contro ogni impegno precedentemente dichiarato di non partecipare ad azioni diquesto tipo in quei territori, senza la richiesta di un governo libico legittimo e senza un mandato Onu e in ogni caso contro il nostro dettato costituzionale. Senza dimenticare infine che questa politica è la più adatta ad alimentare il giusto risentimento di quelle delle popolazioni e a spalancare porte all'Isis per un sempre maggiore seguito e reclutamento.

Invitiamo quindi tutti a partecipare ad ogni forma di mobilitazione, informazione, contrasto contro le guerre e contro chi le auspica e alimenta.

- Contro tutto questo ci impegniamo a indire e a partecipare alle varie forme di mobilitazione per denunciare le responsabilità del governo italiano e di chi oggi lo guida cioè il Pd chiedendo a tutti di assumere comportamenti e decisioni di opposizione alla guerra qualsiasi forma essa assuma;

- Parteciperemo alle manifestazioni indette a livello regionale e in particolare quella a Padova il 5 marzo in difesa dei diritti dei migranti e dei lavoratori stranieri, contro ogni discriminazione ed esclusione a cominciare da quelle per la libera circolazione di tutti e contro la chiusura dei confini;

- Saremo con i No tav e i comitati No grandi navi a Venzia martedì 8 marzo per unirci alla protesta contro il vertice Renzi Hollande, un incontro per decidere come dividersi i compiti nella guerra alla Libia e come meglio distruggere i territori con le grandi opere.

- Infine sabato 12 marzo alle ore 15.00 ci convochiamo in un presidio di protesta davanti la base Usa di Vicenza, sede del dispositivo strategico di comando della Nato, dell'Africom e dell'esercito americano in sudeuropa, nella giornata nazionale contro l'intervento armato.

Vicenza 24 febbraio 2016