Per adesioni inviare una mail a [email protected] con oggetto “adesione Campagna”
In
queste settimane sono stati notificati alcuni provvedimenti penali ad
una quarantina fra attivisti/e di associazioni, collettivi, realtà
territoriali e semplici cittadini presenti il 5 maggio scorso alla
manifestazione antifascista indetta contro il corteo di Forza nuova
Rimini. Il reato per cui
sono indagati è concorso aggravato per manifestazione non
autorizzata.
Non
ci preme in questo contesto riferire nei dettagli gli avvenimenti che
hanno contraddistinto quella giornata – già fatto peraltro a
ridosso dell’iniziativa stessa – quanto provare a riflettere su
quale sia il significato e
il valore che viene attribuito,
dalle istituzioni che si occupano di sicurezza pubblica e dalla forze
dell'ordine, alla pratica
antifascista militante, in
un’epoca di forte crisi come quella che stiamo vivendo.
Crisi accompagnata ed attraversata da nuove pulsioni e forme di xenofobia, razzismo, intolleranza agite e cavalcate da chi soffia sul disagio sociale - come i movimenti neofascisti - per riguadagnare spazi politici e di visibilità in primis sul terreno della sicurezza e del degrado cittadino. Di fronte a questo tentativo agito nel nostro territorio dal corteo contro il degrado e per la sicurezza indetto il 5 maggio da Forza nuova – nascosta per l'occasione dietro le vesti di uno pseudo comitato per la sicurezza denominato per l'occasione “Ariminum” – una parte cospicua della cittadinanza riminese e delle realtà antifasciste hanno scelto da che parte stare, non delegando a nessuno se non a se stessi e ai propri corpi la difesa dei valori democratici ed antifascisti.
Crisi accompagnata ed attraversata da nuove pulsioni e forme di xenofobia, razzismo, intolleranza agite e cavalcate da chi soffia sul disagio sociale - come i movimenti neofascisti - per riguadagnare spazi politici e di visibilità in primis sul terreno della sicurezza e del degrado cittadino. Di fronte a questo tentativo agito nel nostro territorio dal corteo contro il degrado e per la sicurezza indetto il 5 maggio da Forza nuova – nascosta per l'occasione dietro le vesti di uno pseudo comitato per la sicurezza denominato per l'occasione “Ariminum” – una parte cospicua della cittadinanza riminese e delle realtà antifasciste hanno scelto da che parte stare, non delegando a nessuno se non a se stessi e ai propri corpi la difesa dei valori democratici ed antifascisti.
La
manifestazione del 5 maggio è stata pertanto l'occasione per
evidenziare come la vera insicurezza e il vero degrado
non siano rappresentati dai migranti ma da chi ci sta imponendo una
democrazia dello spread fatta di tagli al welfare e ai servizi
primari per la persona, da chi insiste nel farci permanere sotto il
giogo della precarietà non istituendo un reddito di cittadinanza, da
chi continua a far pagare i costi della crisi alle fasce sociali più
deboli e da chi come i movimenti neofascisti “soffia”
su questo disagio.
Per
queste ragioni la giornata
del 5 maggio è stato un passaggio estremamente importante per la
nostra città proprio
perché in quell’occasione non si è agito un antifascismo tout
court, ma sono state gettate le basi per la difesa e conquista di
nuovi diritti attraverso
pratiche di cooperazione e di rete fra soggettività differenti per
produrre un comune sociale
e politico antifascista.
La
Campagna “Il 5 maggio, IO C’ERO!” nasce
allora proprio da qui, dal rifiuto dei dispositivi punitivi,
repressivi e penali che stanno venendo agiti tramite le denunce
notificate dalla DIGOS e dalla consapevolezza del significato tutto
politico di quella giornata oltre che dal desiderio - condiviso in
primis da tante persone che hanno attraversato questa scadenza ma che
non sono state raggiunte dai provvedimenti penali - di dire senza
paura e con grande dignità:
“Anche
io ho partecipato alla manifestazione antifascista cittadina / Anche
io ero presente il 5 maggio in quella piazza!”.
Per queste ragioni chiediamo di aderire a questo appello e alla Campagna “Il 5 maggio io c'ero!” che si articolerà in una serie di appuntamenti pubblici destinati alla raccolta di fondi necessari al supporto e all'assistenza legale per i 40 denunciati.
Per adesioni inviare una mail a [email protected] con oggetto “adesione Campagna”