Noi studenti, medi e universitari, ricercatori e personale precario della scuola e dell'università, lanciamo un appello alla città, alle istituzioni, ai singoli cittadini, alle organizzazioni sindacali e ai partiti, perchè contribuiscano con una sottoscrizione al treno speciale che giovedì 13 novembre ci porterà a Roma, luogo in cui, venerdì 14, convergerà l'onda anomala per ribadire, in un grande corteo, la nostra la volontà di opporci ai provvedimenti sulla formazione di questo governo.
La mobilitazione romana sarà, prima di tutto, un' occasione di incontro tra le facoltà mobilitate di tutta Italia, occasione in cui si aprirà il confronto in merito ai contenuti della nostra protesta, non solo rispetto all'università che non vogliamo, ma, soprattutto, rispetto a quella che stiamo costruendo: un'università intesa come bene comune, frutto di autorganizzazione e dell'affermazione dell'autonomia della cooperazione sociale?Anche le Facoltà d Venezia intendono ritagliarsi il diritto di essere parte di quest'onda verso Roma.
Perchè ciò sia possibile, perchè molte centinaia di studenti e ricercatori possano costruirsi un futuro fuori dalla precarietà infinità che nasce dai tagli selvaggi, il primo punto è quello della mobilità.?Il nostro treno speciale (partenza da Venezia il giorno 13 alle 23.30, ritorno da Roma il giorno 14 alle 18.00) ha un costo elevatissimo che non potrà essere coperto dalle sole entrate del biglietto (il cui prezzo è stato fissato a 20 Euro perchè tutti possano permettersi il viaggio).
Nonostante ciò, riteniamo che la nostra possibilità di scendere a Roma rappresenti un problema politico di cui la città debba, assieme a noi, farsi carico.
Un contributo al treno speciale è anche un contributo al futuro di questa città che ha già individuato come fattore strategico la qualità della sua scuola, della sua formazione superiore e della ricerca.
Per contattarci:
[email protected]
http://veneziavs133.blogspot.com
La mobilitazione romana sarà, prima di tutto, un' occasione di incontro tra le facoltà mobilitate di tutta Italia, occasione in cui si aprirà il confronto in merito ai contenuti della nostra protesta, non solo rispetto all'università che non vogliamo, ma, soprattutto, rispetto a quella che stiamo costruendo: un'università intesa come bene comune, frutto di autorganizzazione e dell'affermazione dell'autonomia della cooperazione sociale?Anche le Facoltà d Venezia intendono ritagliarsi il diritto di essere parte di quest'onda verso Roma.
Perchè ciò sia possibile, perchè molte centinaia di studenti e ricercatori possano costruirsi un futuro fuori dalla precarietà infinità che nasce dai tagli selvaggi, il primo punto è quello della mobilità.?Il nostro treno speciale (partenza da Venezia il giorno 13 alle 23.30, ritorno da Roma il giorno 14 alle 18.00) ha un costo elevatissimo che non potrà essere coperto dalle sole entrate del biglietto (il cui prezzo è stato fissato a 20 Euro perchè tutti possano permettersi il viaggio).
Nonostante ciò, riteniamo che la nostra possibilità di scendere a Roma rappresenti un problema politico di cui la città debba, assieme a noi, farsi carico.
Un contributo al treno speciale è anche un contributo al futuro di questa città che ha già individuato come fattore strategico la qualità della sua scuola, della sua formazione superiore e della ricerca.
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