Ancona. La rabbia dei migranti contro la Commissione territoriale

La manifestazione blocca per ore il traffico in centro

7 / 4 / 2016

Circa duecento migranti hanno bloccato per ore il traffico in centro ad Ancona per protestare contro i dinieghi e le lungaggini della commissione territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Già da qualche settimana si vociferava che il malcontento sarebbe sfociato in protesta, così è stato in tanti provenienti da varie città marchigiane hanno deciso di andare sotto la prefettura del capoluogo.
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Oramai la situazione è al collasso la “Bossi Fini” e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale sono del tutto inappropriate al contesto che stiamo vivendo, migliaia di migranti in tutti Italia si stanno vedendo recapitare il diniego al riconoscimento di protezione, il che significa niente permesso, niente possibilità di cercare casa o lavoro e di conseguenza l’entrata nel tunnel della clandestinità. Cosi moltissimi ragazzi e ragazze dopo aver rischiato la propria vita in mare si ritroveranno in mezzo alla strada con tutte le conseguenze che sono facili da immaginarsi.
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La legge italiana infatti non da scampo a chi non riesce ad ottenere qualche misura di protezione, poiché la regolarizzazione è normata da una serie di leggi assurde che prevedono che il migrante debba fare domanda dall’estero e poi in un secondo momento possa entrare in Italia.
La domanda può esser fatta solo in precisi periodi senza contare che gli ultimi decreti flussi hanno regolarizzato pochissime persone per cercare un vergognoso bilanciamento con gli arrivi via mare, ma come ha evidenziato la manifestazione di oggi poi tantissimi migranti si trovano in una situazione di Limbo che spesso e volentieri sfocia nella mancata possibilità di avere un permesso di soggiorno.
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Ecco i motivi della protesta di oggi, contro chi di fatto detiene illegittimamente(il governo) delle persone senza creare ne i presupposti per una loro regolarizzazione ne tanto meno le prospettive, si ha la pretesa di tenere per anni degli individui in uno stato di indeterminazione per poi liberarsene non concedendo loro un qualsiasi forma di regolarizzazione. Ricordiamo che la maggior parte di coloro a cui viene negato il permesso di soggiorno ed in molti casi consegnata un espulsione restano in Italia perché non hanno altre prospettive e vanno ad alimentare lavoro nero e manovalanza a basso costo. Tutti i vari programmi di rimpatri e ricollocamento sono in realtà balle, e coinvolgono poche decine di persone a confronto di decine di miglia di sans papier.

Ambasciata dei diritti Ancona

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