Circa duecento migranti
hanno bloccato per ore il traffico in centro ad Ancona per protestare
contro i dinieghi e le lungaggini della commissione territoriali per il
riconoscimento della protezione internazionale. Già da qualche settimana
si vociferava che il malcontento sarebbe sfociato in protesta, così è
stato in tanti provenienti da varie città marchigiane hanno deciso di
andare sotto la prefettura del capoluogo.
Oramai la situazione è al collasso
la “Bossi Fini” e le procedure per il riconoscimento della protezione
internazionale sono del tutto inappropriate al contesto che stiamo
vivendo, migliaia di migranti in tutti Italia si stanno vedendo
recapitare il diniego al riconoscimento di protezione, il che significa
niente permesso, niente possibilità di cercare casa o lavoro e di
conseguenza l’entrata nel tunnel della clandestinità. Cosi moltissimi
ragazzi e ragazze dopo aver rischiato la propria vita in mare si
ritroveranno in mezzo alla strada con tutte le conseguenze che sono
facili da immaginarsi.
La
legge italiana infatti non da scampo a chi non riesce ad ottenere
qualche misura di protezione, poiché la regolarizzazione è normata da
una serie di leggi assurde che prevedono che il migrante debba fare
domanda dall’estero e poi in un secondo momento possa entrare in Italia.
La domanda può esser fatta solo in precisi periodi senza contare che gli
ultimi decreti flussi hanno regolarizzato pochissime persone per
cercare un vergognoso bilanciamento con gli arrivi via mare, ma come ha
evidenziato la manifestazione di oggi poi tantissimi migranti si trovano
in una situazione di Limbo che spesso e volentieri sfocia nella mancata
possibilità di avere un permesso di soggiorno.
Ecco i motivi della protesta di oggi, contro chi di fatto detiene illegittimamente(il governo) delle persone senza creare ne i presupposti per una loro regolarizzazione ne tanto meno le prospettive, si ha la pretesa di tenere per anni degli individui in uno stato di indeterminazione per poi liberarsene non concedendo loro un qualsiasi forma di regolarizzazione. Ricordiamo che la maggior parte di coloro a cui viene negato il permesso di soggiorno ed in molti casi consegnata un espulsione restano in Italia perché non hanno altre prospettive e vanno ad alimentare lavoro nero e manovalanza a basso costo. Tutti i vari programmi di rimpatri e ricollocamento sono in realtà balle, e coinvolgono poche decine di persone a confronto di decine di miglia di sans papier.
Ambasciata dei diritti Ancona