Ancona, 22 maggio - Affermiamo i nostri diritti di cittadinanza

Iniziativa dalle 18.00 alle 21.00 in Corso Carlo Alberto (Quartiere Piano)

16 / 5 / 2013

Dopo i drammatici episodi che sono stati dominio delle cronache locali, in cui siamo venuti a conoscenza di gesti di autolesionismo motivati dall’assenza di garanzie economiche, abbiamo reputato necessario mobilitarci e mobilitare per riprenderci ciò di cui abbiamo bisogno. Solo rompendo il silenzio è possibile ridurre l’isolamento in cui vivono molte persone oggi , scoraggiate dal tentare di affrontare i veri responsabili di questo sistema di crisi.

Quest’ultimo in grado di articolarsi e di insidiarsi in ogni aspetto della nostra vita, rende estremamente complicato la gestione del nostro quotidiano, che si parli di lavoro, di reddito, di welfare, ambiente, territorio, mobilità, scuola, sport, migrazioni e relazioni sociali. Tutto si frammenta sotto i nostri occhi senza che i servizi e le istituzioni preposti reagiscano a favore della comunità che dovrebbero rappresentare.

La vera sfida, oggi, per superare la frustrazione che ci attanaglia l'esistenza è rendere collettivi (quindi politici) i problemi che ci sembrano individuali ovvero legati solo alle nostre vicende intime e personali. Il sistema oggi si basa e si auto alimenta proprio di questo: dell'individualismo che nel liberismo trova la sua massima rappresentazione economica e. quindi, sociale.

Contro tutte le polemiche di questi giorni riguardo allo ius soli noi tutti, uomini, donne, sia che proveniamo da altri territori, o che siamo nati in Italia da genitori i italiani o stranieri che siano,siamo esposti alla medesima necessità di affermare i nostri diritti di cittadinanza. Diritti comuni, nella loro inalienabilità, per vivere degnamente qualunque luogo che il caso, la volontà o la necessità ci abbia fatto scegliere per noi o per i nostri figli. Per questo in comune dobbiamo organizzare le strategie per rivendicarli e praticarli affinché nessuno più debba rinunciare alla propria vita con azioni disperate che pongono il bersaglio su di sé invece su chi ne è il vero colpevole.

Per tutto questo lanciamo il primo appuntamento per mercoledì 22 maggio in cui abbiamo convocato un presidio di denuncia contro gli abusi e le negligenze che hanno portato all’esasperazione Bahri Taaieb tunisino di 54 anni e Jolanda Margherita Fajdek, 49 anni, di origine polacca. Non sono purtroppo le uniche vittime se ricordiamo i suicidi di Civitanova Marche e i molti altri che sono avvenuti, e continuano ad avvenire, fuori dalla nostra regione.

Nell’occasione verrà allestito un aperitivo solidale per sostenere le spese del funerale per la donna polacca per cui ci siamo rivolti anche al comune affinché le venga garantita una degna sepoltura.

Questo è solo un primo passo per iniziare ad affrontare la sfida a cui si faceva riferimento sopra. Sarà una nostra priorità iniziare un percorso comune con tutti i disoccupati, tutti i precari e tutti quelli che, nonostante percepiscano un reddito, non hanno la possibilità di vivere in maniera degna per affrontare collettivamente le annose questioni che la crisi ci sbatte in faccia tutti i giorni.

“Comincia adesso a gridare
tutta la rabbia che c'hai nel corpo
non la trattenere,
comincia adesso a ricordare
ancora non è troppo tardi per incominciare
Il futuro è qui, comincia adesso”

99 posse

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