"Anche se qualcuno morirà, pazienza" il vero volto di Confindustria

15 / 12 / 2020

"Anche se qualcuno morirà, pazienza". Parole gravissime e inaccettabili quelle pronunciate ieri da Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, al convegno "Made for Italy per la moda".

Durante l'intervento introduttivo al forum promosso dalla sua stessa organizzazione e trasmesso in diretta streaming, alla presenza del sindaco di Macerata (lega) e del governatore regionale (fdi), Guzzini ha trattato i temi della crisi economica innescata dal covid-19, con dichiarazioni irricevibili: «Come sapete ci aspetta un Natale molto magro perché stanno pensando addirittura di restringere ulteriormente. Questo significa andare a bloccare anche un retail che si stava rialzando per la seconda volta da una crisi e lo stanno rimettendo nuovamente in ginocchio. Io penso che le persone sono un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero, alla fine, venirne fuori. Anche se qualcuno morirà, pazienza. Ma così, secondo me, diventa una situazione impossibile per tutti».

Inevitabili si sono scatenate le polemiche, soprattutto tramite social, il caso è montato sui media mainstream nazionali, e solo successivamente è comparso sulla stampa locale - che negli articoli dedicati al convegno avevano servilmente omesso di dare conto dell'accaduto. Come immancabili e da triste copione sono arrivate le scuse – tramite Twitter – di Guzzini. Un maldestro e tardivo tentativo di riabilitazione, all'indomani delle dichiarazioni rilasciate al convegno, senza alcuna presa di posizione dell'organizzazione e persino con la difesa pubblica del governatore Acquaroli. Scuse non nulla tolgono alla gravità delle parole del presidente della confindustria locale, che secondo le attiviste e gli attivisti del Centro Sociale Sisma di Macerata, hanno senza dubbio avuto un “sinistro merito”, hanno esplicitato il pensiero che l'associazione degli industriali ha sempre sostenuto nel corso dell’attuale fase di crisi.

Di seguito riportiamo per intero il comunicato del Centro Sociale Sisma.

"Anche se qualcuno morirà, pazienza". 

Queste sono le parole pronunciate nella giornata di ieri da Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, nel corso del convegno "Made for Italy per la moda" organizzato dalla sua organizzazione e trasmesso in diretta streaming, alla presenza di sindaco e governatore regionale. Gli uffici stampa staranno già lavorando alla rettifica e verrà detto che la frase non è stata interpretata correttamente, ‘è stata estrapolata dal contesto’. Per noi, al contrario, non c'è niente di più chiaro ed espressione del ‘contesto’. Perché le dichiarazioni di Guzzini hanno senza dubbio un sinistro merito, per il quale dovremmo per assurdo ringraziarlo, se non fosse per i loro tragici risvolti: esplicitano il pensiero che l'associazione degli industriali ha sempre avuto nel corso dell’attuale fase di crisi. E lo fanno brutalmente, togliendo per una volta il velo sul disprezzo per la vita umana e sulla violenza quotidiana della classe dominante.

Confindustria fin dal primo momento ha svolto un ruolo nella gestione politica dell'emergenza, con le scelte del governo al servizio del tristemente noto "produci, consuma, crepa".
Ciò che conta è il capitale e i grandi profitti, se questo costerà qualche vita... pazienza.

Sono gli stessi industriali che non vogliono la patrimoniale, che vorrebbero far cadere il peso della crisi sui lavoratori e per i quali le aperture/chiusure sono negoziabili puramente in termini economici, al servizio dei grandi interessi. Il presidente di confindustria ha una arroganza tale da farsi portavoce ‘delle persone che sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori’. Le persone sono stanche di subire scelte imposte dall’alto, di una vita ridotta agli spazi e ai tempi dello sfruttamento, di una gestione politica dell’emergenza sanitaria che sempre meno ha a che fare con le esigenze di contenimento del contagio e sempre più con imperativi di controllo e disciplinamento sociale. Non vogliono che sia il presidente di confindustria a decidere per loro.

L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando è un fenomeno tutto interno alle dinamiche del sistema capitalistico, conseguenza dello smantellamento del sistema sanitario pubblico e della progressiva privazione del diritto universale alla salute. Il virus è il capitalismo, ma i capitalisti vorrebbero farci credere che saranno loro a salvarci.

Ora basta. Questa non vuole essere una banale dichiarazione di sdegno, ma un messaggio che rivolgiamo a tutte e tutti, perché la pazienza è veramente finita. Non possiamo più permettere a personaggi spregevoli di scegliere al posto nostro e di ipotecare il nostro futuro.

#paghinoiricchi