Amministratori No Tav

22 / 7 / 2013

«Siamo qui, siamo pacifici andiamo a passeggiare nei boschi, credo che la libera circolazione sia un diritto anche se Susa è piena di sbirri e qui è altrettanto. Stiamo difendendo soltanto le nostre terre e una democrazia che non c’è». In questa torrida domenica di luglio, nella piazza di Giaglione, il sindaco di San Didero Loredana Bellone spiega così la sua adesione alla marcia contro al zona rossa che corre lungo il cantiere Tav. 

Dopo i duri scontri di venerdì notte, che hanno contrassegnato la notte in Val Susa per oltre 2 ore, con un seguito di 70 feriti tra i manifestanti, una decina di fermi e uno strascico di polemiche su chi è stato più violento. Un gruppo di amministratori locali NoTav sono tornati in Clarea per violare la zona rossa attorno all’area degli scavi per il tunnel geognostico. Gli eletti, capitanati dal senatore M5s Marco Scibonae dal sindaco Bellone e da decine di amministratori di valle si è ripercorso il sentiero che da Giaglione porta al cuore del cantiere del TAV.

Ieri pomeriggio non c’era l’ingente dispiegamento di due notti prima, solo una rappresentanza di Digos e carabinieri ad informare i determinati valsusini che si stava per violare l’ordinanza prefettiziaed hanno ricordato : “L’ordinanza (che dichiara off limits il sentiero adiacente al cantiere, ndr) consente l’accesso ai proprietari dei terreni, ma non devono arrivare in gruppo”.

Alla fine oltre 100 persone sono passate sul tracciato teatro degli scontri dell’altra notte, i NoTav hanno raccolto i bossoli dei lacrimogeni e li hanno portati ai carabinieri.

I comitati No Tav  della valle hanno organizzato una fiaccolata a Susa per domani sera e sabato torneranno sui sentieri di Chiomonte con una manifestazione popolare. E lì, come le altre volte, i sindaci probabilmente ci saranno. Ieri, comunque, il risultato è stato raggiunto: «È inaccettabile che ci siano restrizioni nel muoversi nel nostro territorio», spiega Luana Garofalo, consigliere a Bussoleno.