Alì Orgen è di nuovo un uomo libero. Scacciate le accuse di terrorismo. La Corte d’Appello di Lecce sezione di Taranto ha negato l’estradizione su richiesta del tribunale turco di Diarbakyr ordinandone l’mmediata scarcerazione. Pieno successo della difesa degli avvocati Vincenzo Pulito e Arturo Salerni.
Il ragazzo curdo arrestato il 18 agosto dalla Questura di Taranto e
incarcerato a Benevento, può adesso riabbracciare la compagna, gli amici
che l’hanno sostenuto in questi due mesi e tornare al lavoro nel suo
phone center di via Mazzini.
Anche la Pubblica accusa ne aveva chiesto la scarcerazione adottando la
linea della difesa e un documento di Amnesty International che
denunciava le torture e le condizioni disumane delle carceri turche,
dove Alì Orgen per un’aberrante applicazione retroattiva del codice
penale turco avrebbe dovuto scontare 509 giorni di detenzione per
presunta appartenenza al Partito dei lavoratori Curdi (Pkk).
In Turchia è persino vietato parlare curdo e i 40 milioni di curdi non possono avere alcuna rappresentanza politica.