Sono settimane che sui quotidiani locali è alla ribalta il problema dei
valori di PM10 nell’aria della nostra città. La bagarre mediatica è
inevitabilmente amplificata dal meeting che le Nazioni Unite hanno
organizzato in questi giorni a Copenhagen: un incontro internazionale
sul clima che pone come centrale il problema delle emissioni dei “gas
serra” che attanaglia il pianeta ormai da tempo, al quale si vuole
porre un freno sulla falsa riga del protocollo di Kyoto, accordo che
avrebbe dovuto sancire l’inizio di uno sviluppo sostenibile tramite
l’utilizzo di risorse alternative e nuovi sistemi di produzione e di
consumo. Cosa che, come abbiamo potuto notare, non è
avvenuta.L’ennesimo tentativo dei potenti della terra di dimostrare che
il capitalismo e la società dei consumi possano avere un volto nuovo,
verde, che non metta le proprie radici nello sfruttamento delle persone
e delle risorse naturali, ma nello sviluppo equo e sostenibile.
L’incontro
che sta avendo luogo nella capitale danese era già stato delegittimato
mesi prima, con il viaggio di Obama in Cina: a priori, le due
superpotenze più inquinanti del pianeta, avevano fatto intendere che
nessun accordo realmente utile e condiviso per risolvere i problemi
ambientali si sarebbe potuto trovare. Così sta avvenendo.
Le
uniche notizie che arrivano dal vertice di COP15 sono gli elogi alle
forze dell’ordine, che stanno arrestando preventivamente migliaia di
persone, colpevoli di partecipare alle manifestazioni di protesta
contro il meeting.
La campagna “Alessandria vuole respirare la
libertà!”, iniziata il mese scorso con l’abbattimento delle reti erette
intorno a parco Usuelli, passando per l’incursione sotto il Comune, che
è stato simbolicamente recintato, guarda a Copenhagen e cerca di
imporre sul proprio territorio un punto di vista differente, ripensando
la città, contrapponendoci alle dinamiche securitarie e di paura che
vengono imposte dall’alto. Non c’è giustizia climatica se non c’è
giustizia sociale.
Per noi la sicurezza è il poter respirare
aria pulita, non morire di cancro a causa delle falde acquifere
inquinate dal cloro per la ricchezza di pochi, camminare per il centro
senza rischiare di essere investiti dalle macchine, avere trasporti che
funzionino e a prezzi accessibili, vivere una città accogliente e
solidale, libera dal razzismo e dall’intolleranza.
Per questo
saremo nuovamente nelle strade, per smascherare l’ipocrisia della
“città vetrina”, costruita sul mero commercio e soffocata da una cappa
grigia, come i fumi delle Loro emissioni.
Al sindaco Fabbio, che
in vista del vertice danese si è fatto paladino delle giustizia
ambientale, tra i primi firmatari de La carta delle città e dei
territori, promettendo di impegnarsi a ridurre i cambiamenti climatici
e l’inquinamento da CO2 del 20% , salvo poi dichiarare che non c’è
margine per discutere su un’ipotetica ZTL , diciamo che le ZONE
LIBERATE DAL TRAFFICO le creeremo noi!
Sabato 19 dicembre, alle
ore 16.00, dall’ex caserma VVFF di via Piave 65, partirà una Critical
Mass che attraverserà le vie del centro.
Invitiamo tutti i
cittadini di Alessandria a partecipare in sella alla propria bicicletta
a questa iniziativa, per ripensare la città, per rivendicare che l’aria
e l’ambiente sono beni comuni e come tali vanno salvaguardati.
Alessandria vuole respirare la libertà!
Centro sociale Crocevia
Continua la campagna I Love this City
Alessandria - Di ritorno da Copenhagen Critical Mass
Luca libero subito, liberi tutti!
17 / 12 / 2009