da Il Piccolo di Trieste del 26 giugno 2009

A Trieste in piazza Sant’Antonio solidarietà all’opposizione iraniana

Protesta contro la repressione

Utente: folletto
26 / 6 / 2009

Trieste Gigantografie con la faccia sfigurata dai proiettili di Neda, la ragazza uccisa nelle manifestazioni di protesta contro Ahmadinejad sono state portate in piazza ieri pomeriggio anche a Trieste sotto i riflettori internazionali per la riunione del G8. Oltre un centinaio di manifestanti si sono radunati in piazza Sant’Antonio, guardati a vista dai carabinieri e dagli agenti della Digos: in maggioranza iraniani che abitano o studiano a Trieste e a Pordenone, affiancati da giovani dell’Unione degli studenti di Trieste.
«Freedom for Iran», «Stop killing people» sui cartelli e «Dittatore terrorista assassino. Non riconosciamo questo governo» sopra le foto di Ahmadinejad. «Chiediamo ai Paesi i cui ministri sono oggi a Trieste - ha spiegato Taher, sociologo che da trent’anni abita in Italia - di non riconoscere il governo di Ahmadinejad. È stato uno stesso rappresentante del ministero dell’Interno, Askari, a riconoscere che era stato Moussavi a vincere le elezioni con 19 milioni di voti, mentre Ahmadinejad ne aveva raccolti solo 9 milioni. Subito dopo è morto in un incidente». Anche Taher ha una maglietta verde con stampato il nome di Neda. «Noi vogliamo la democrazia - aggiunge - siamo contro questo stato teocratico, questa repubblica islamica con 14 ministri su 21 che sono guardie della rivoluzione. In Iran il 70 per cento della popolazione ha meno di 30 anni, bisogna dare una speranza a tutti questi giovani. E invece le loro condizione è disastrosa, specialmente quelle delle ragazze».
In piazza Sant’Antonio ci sono anche ragazze con il velo. Alcune studiano all’università di Trieste e alla Sissa. Del resto sono ben 250 gli iraniani residenti in città. Difficile farle parlare, ancor più difficile far dire il loro nome. «In Iran la condizione femminile è terribile - racconta una donna con la mascherina verde che vive in Italia da vent’anni - una donna vale metà di un uomo, la sua testimonianza vale la metà rispetto a quella di un uomo, l’eredità può arrivare solo al 50 per cento di quella di un maschio. In Occidente si sta molto meglio: uomo e donna sono pressoché alla pari».
Con un volantino verde gli iraniani di Trieste hanno chiesto per il loro Paese la cessazione delle violenze della polizia e dei miliziani, libertà per gli arrestati, nuove elezioni, libertà di stampa e libertà di manifestare, asilo politico per i rifugiati. 

di Silvio Maranzana