Primo giorno di mobilitazione con lo scrittore Lucio Angelini, l'attivista Roseline Amelot Pigat e il rapper Big Mike

A Sacca Fisola tra gondolieri cinesi e aeroporti francesi

7 / 6 / 2013

Spetta a “Il gondoliere cinese” aprire questo pomeriggio il ciclo di incontri della “tre giorni” contro le Grandi Navi e le Grandi Opere. Questo infatti è il titolo del romanzo dello scrittore ed ambientalista veneziano Lucio Angelini (Supernova editore, 2013). Siamo a Sacca Fisola, nella grande sala dell’impianto polisportivo dell’isola. Il campeggio sta crescendo di tenda in tenda man mano che arrivano gli ospiti nazionali e internazionali che domenica daranno vita alla grande manifestazione “par tera e par mar”. Accanto alla piscina comunale, sul lato dell’isola che volge alla laguna sud, Big Mike sta preparando il concerto serale. Il tempo tiene. E’ una bella giornata che - finalmente - ci regala un anticipo d’estate. Nelle grande sala, le sedie sono state messe a circolo. Non per mancanza di spettatori ma per restare fedeli a quello “spirito informale e famigliare”, come si legge nel programma, che caratterizzerà tutti gli appuntamenti. Apre l’incontro Tommaso Cacciari del laboratorio Morion, che sintetizza l’obiettivo della “tre giorni”: denunciare l’intreccio politico affaristico che sta dietro tutte le Grandi Opere, quelle “galleggianti” comprese, e rivendicare Venezia e la sua laguna come un bene comune da tutelare. 

Spetta a Flavio Cogo del comitato No Grandi Navi, intervistare l’autore del libro. “Il gondoliere cinese” è essenzialmente un noir che ha come protagonista principale... Venezia. Una Venezia mercificata, ben lontana dai fasti della Serenissima. Il romanzo dai toni forti descrive le pratiche sessuali sadomasochistiche basate sulla dominazione e la sottomissione cui indulgono i protagonisti. “Ho scelto appositamente uno sfondo scandaloso - spiega Lucio Angelini - perché questo si sposa perfettamente con lo scandaloso degrado in cui è precipitata l’ex Dominante. Il personaggio del mio libro che, per denaro, accetta di mercificarsi sino ad assumere l’identità di un cane ha un parallelo con le umiliazioni che la nostra città è costretta a subire ogni giorno. Con la non insignificante differenza che Venezia non è neppure pagata!” 

Conclusa tra gli applausi la presentazione del libro, in attesa degli altri ospiti internazionali il cui arrivo è previsto per domani, intervistiamo la francese Roseline Amelot Pigat, ingegnere navale (ha lavorato sei anni anche nei cantieri di Monfalcone dove si sfornano, per l’appunto, le Grandi Navi) ed attivista del - ve lo scrivo in italiano - comitato contro l’aeroporto di Notre Dame di Landes. Una storia, questa, tutta da ascoltare e che nasce nel ’67 sull’onda della "politique de grandeur" del generale Charles de Gaulle. In un piccolo villaggio della Bretagna assediato dalle legioni di Cesare...

Roseline Amelot Pigat parte prima

Roseline Amelot Pigat parte seconda