È un grande successo per i 666 mila berlinesi che con il referendum del 2011 hanno aperto la strada alla rimunicipalizzazione dell’acqua pubblica, il primo a essere stato vinto nella capitale tedesca.

A Berlino l’acqua è di nuovo pubblica

Si può ottenere

18 / 9 / 2013

L’amministrazione comunale della capitale tedesca si è accordata con la multinazionale Veolia per rimunicipalizzare il servizio idrico cittadino

Il comune di Berlino e la Veolia hanno finalmente raggiunto un accordo: per 590 milioni di euro (più altri 54 milioni per altre voci) l’amministrazione locale riscatterà la quota del 24,9% della propria azienda idrica (Bwb), detenuta dalla multinazionale francese dal 1999. Il più grande partenariato municipale della Germania giunge così alla fine, dato che nel 2012 anche la società Rwe ha venduto al comune la sua quota (24,9%) per 658 milioni di euro.

È un grande successo per i 666 mila berlinesi che con il referendum del 2011 hanno aperto la strada alla rimunicipalizzazione dell’acqua pubblica, il primo a essere stato vinto nella capitale tedesca. L’economista Gerlinde Schermer, che nel 1999, come parlamentare del Partito socialdemocratico (Spd), ha votato contro la privatizzazione dei servizi idrici, ha dichiarato: «Siamo felici ed orgogliosi di essere riusciti a far ritornare l’acqua in mano pubblica, ma siamo però critici sul prezzo troppo alto del riscatto. Sappiamo che ciò renderà molto difficile per i prossimi 30 anni una diminuzione del prezzo dell’acqua, che è alto». L’associazione Berliner Wassertisch (Tavolo per l’acqua di Berlino), che dal 2006 lotta per una gestione dell’acqua democratica e partecipativa, è consapevole che il successo ottenuto comporta la prosecuzione di un impegno molto intenso, come spiega Dorothea Haerlin, una delle sue fondatrici: «Ora dobbiamo controllare e premere sui nostri politici. Dobbiamo impedire che proseguano con la logica del profitto, a lungo praticata nella gestione dell’acqua».

Il Berliner Wassertisch ha pubblicato la Carta dell’acqua di Berlino, un documento con cui si è aperta una discussione in tutta la città su come istituire un Consiglio dell’acqua quale strumento di democrazia diretta e partecipativa, nel quadro di una gestione trasparente, popolare, ecologica e sociale dei servizi idrici. Laura Valentukeviciute, membro dell’associazione Gemeingut in BürgerInnenhand (Beni comuni in mano ai cittadini), ha così commentato l’intesa raggiunta tra la Veolia e il comune berlinese: «Può essere un grande passo in avanti verso una gestione dei nostri beni comuni non più basata sulla logica del profitto, ma sui costi e sul benessere dei cittadini». La decisione definitiva spetterà al parlamento di Berlino, ma non vi è dubbio che la coalizione Spd-Cdu al potere ratificherà l’accordo.

Tratto da Lucidamente

Berlino, l'acqua torna in mano pubblica. Bye, bye Veolia!

L'accordo tra il governo di Berlino e Veolia sembra essere finalmente negoziato: per 590 Milioni di Euro (+54 milioni di Extra) Berlino potrà riacquistare le azioni pari al 24,9 % del Water Company di Berlino (BWB), che sono state in mano a Veolia dal 1999.
Dopo che RWE aveva venduto le sue azioni (24,9%) per 658 milioni di Euro nel 2012, il più grande progetto pubblico-privato comunale (PPP-Project) in Germania è giunto al termine.
Questo è un grande successo per i 666.000 cittadini di Berlino che avevano aperto la strada, a questa rimunipalicizzazione, con un referendum nel 2011. Il primo mai vinto a Berlino.
"Siamo felici e orgogliosi del fatto che siamo riusciti a riportare l'acqua di Berlino in mani pubbliche, ma siamo anche a criticare il prezzo troppo alto", dice Gerlinde Schermer, che nel 1999 aveva votato come membro del parlamento contro questo cattivo affare. "Sappiamo che questo renderà molto difficile abbassare l'alto prezzo dell'acqua per i prossimi 30 anni".
Il Tavolo per l'Acqua di Berlino, in lotta dal 2006 per una gestione dell'acqua democratica e partecipativa, sa molto bene che, dopo questo successo, il duro lavoro andrà avanti.
"Ora dobbiamo controllare e portare avanti i nostri politici", spiega Dorothea Haerlin, membro fondatore del Tavolo per l'acqua di Berlino. "Dobbiamo impedire loro di seguire la logica, a lungo praticata, basata sul profitto sulla gestione delle acque".
"Ecco perché il Tavolo per l'Acqua di Berlino ha già pubblicato una bozza di un "Berlin Water Charta” e stanno iniziando un ampio dibattito in città su come fondare una "Consiglio dell'Acqua Berlino" come strumento partecipativo di democrazia diretta sulla strada per una democratica, trasparente, ecologica e sociale gestione delle acque a Berlino.
Ecco il primo commento di Laura Valentukeviciute di GiB (Beni comuni nelle mani dei cittadini): "Questo può diventare un grande passo in avanti verso un'altra gestione dei nostri beni comuni, non più in base alla logica del profitto, ma sui costi e il benessere pubblico" .
La decisione finale di questo accordo deve ancora passare al Parlamento di Berlino, ma nessuno dubita che la coalizione di SPD e CDU sarà d'accordo.
Settembre 2013.

  Tratto da Forum Italiano Movimenti per l'acqua