Questa mattina un centinaio di studenti, del polo scolastico di via Makallè, sono entrati nella propria scuola, l'istituto magistrale Matilde di Canossa, per riappropriasi degli spazi ed affrontare le problematiche inerenti la scuola pubblica martoriata dal Ministro Gelmini, e nella fattispecie inerenti la scuola pubblica reggiana, insieme agli studenti di tutte le scuole.
La giornata che ha visto all'opera i collettivi delle scuole in dibattiti di approfondimento all'interno dello spazio occupato, non si è ancora conclusa.
Terminate le attività programmate per questa mattina, alla determinazione degli occupanti di restare nella scuola durante la notte, diverse volanti di polizia hanno circondato il polo scolastico, tentando di entrare nei locali occupati.
Seguiranno aggiornamenti
Gli studenti hanno aperto una contrattazione con il preside ottenendo
un'assemblea alle prime tre ore di Venerdì mattina, estesa a tutta la
scuola per poter affrontare le tematiche principali sollevate
dall'occupazione di oggi.
La contrattazione tra occupanti, preside, sorvegliata dalle forze di
polizia dispiegate si conclude dunque con l'apertura di uno spazio di
discussione e di confronto già cercato con la rivendicazione di questa
mattina.
Comunicato del Collettivo studentesco Matilde di Canossa
Questa mattina, come tutte le mattine, il polo scolastico di via
Makallè ha aperto i cancelli per accogliere gli studenti che si recavano
alle quattro scuole che ospita.
Attraversando i cancelli verdi, gli studenti, non hanno potuto non
notare gli striscioni appesi: "Magistrali Occupate... al momento ci
stiamo riprendendo il nostro spazio e il nostro tempo, costruiamo la
nostra scuola".
Questo infatti noi studenti di reggio emilia stiamo facendo!
Vogliamo costruire nel nostro territorio, nelle nostre scuole, spazi che siano realmente nostri, spazi dove riprenderci i nostri tempi e tutta quella cultura e quello spirito critico che con la riforma della scuola e con la sua struttura in generale ci vengono negati.
Viviamo infatti una scuola che limita sempre di più i nostri spazi e la nostra agibilità.
Una scuola in cui non vi è possibilità di parlare del presente, della storia recente e in generale di tutte quelle tematiche indispensabili per formarsi una visione critica della vita di ognuno di noi e della società in generale. Che non potrà mai formare studenti attivi e consapevoli.
E' evidente quindi la volontà di creare tanti piccoli soldatini pronti ad obbedire in qualunque caso e quindi a non divenire scomodi.
Oggi, come evidenzia la cronaca della giornata, la repressione spropositata e la demonizzazione di chi ha partecipato all'occupazione, noi studenti siamo risultati molto scomodi.
Abbiamo ripreso ciò che ci è dovuto e che per molto tempo abbiamo richiesto riempiendo di contenuti i nostri spazi.
Abbiamo conquistato un assemblea di 3 ore con tutta la scuola, dentro
alla quale dare continuità a ciò che abbiamo iniziato in questi mesi;
continueremo ad approfondire le tematiche della scuola, del controllo, e
della svendita in atto, dovute allo stampo improntato non solo dalla
falsa riforma Gelmini, ma anche dalle riforme precedenti.
Abbiamo aperto un reale spazio di discussione sul nostro presente,
passato e futuro, assente altrimenti nelle scuole reggiane.
Questa mattina, diversamente dalle altre mattine, la determinazione
di alcuni studenti ha reso palese la necessità di essere componente viva
e attiva dell'ambiente scolastico. Ha dimostrato che ciò non solo è
possibile ma è dovuto.
Noi studenti non siamo meramente passeggeri di una barca comandata da
altri! E' in questa barca che vogliamo navigare, apprendere, immaginare e
costruire nuove rotte. Non al di fuori di essa.