Divieto di integrazione, la nuova politica per l'infanzia del Comune di Bologna

8 / 4 / 2010

Il Comune di Bologna costruisce  l'integrazione attraverso l'esclusione dei bimbi migranti colpevoli di essere nati da genitori senza permesso di soggiorno che non potranno presentare domanda di accesso alle graduatorie perché dovranno dimostrare di essere “regolarmente soggiornanti nel territorio”.

E' fin troppo facile in tempi di crisi e per gli effetti della legge Bossi Fini perdere il permesso di soggiorno, ecco allora che il Comune di Bologna, anziché agire nel superiore interesse del minore sancito dalla Convenzione Internazionale del Fanciullo, inaugura percorsi nuovi di segregazione, allontanando i bambini e le loro famiglie dai servizi pubblici.

E' la politica della ghettizzazione, solo così possiamo infatti spiegarci come mai nella nostra città venga scelto di interpretare in maniera restrittiva la deroga dall'obbligo di esibizione del permesso di soggiorno previsto per le “prestazioni scolastiche obbligatorie”.

Diversamente da altre amministrazioni, che hanno deciso di continuare a garantire a tutti i bambini l'accesso alle scuole di ogni ordine e grado, sotto le Due Torri il Pacchetto Sicurezza viene applicato anche quando non è previsto, moltiplicando gli effetti nefasti dell'introduzione del reato di clandestinità.

Siamo fortemente indignati da questo provvedimento che aggiunge una nuova stigmatizzazione alla condizione del migrante e che in particolare colpisce i minori. Nell'operare una scelta simile il Comune, invece di favorire l'integrazione e le pari opportunità, asseconda le politiche di discriminazione che legittimano i preoccupanti episodi di intolleranza e xenofobia.

La città del futuro si costruisce sull'inclusione, l'uguaglianza e le pari opportunità, per questo chiediamo il ritiro immediato nella domanda di iscrizione del requisito del permesso di soggiorno.

Lanciamo un mail bombing verso il Settore Istruzione del Comune di Bologna per chiedere che ritiri immediatamente il provvedimento!

Mail bombing al Comune di Bologna per chiedere il ritiro della decisione

Guarda l'iniziativa in Comune di TPO, Bartleby e Ya Basta

Centro Sociale TPO - Bologna 8 aprile 2010