24.04.15 Bologna è NoExpo!

25 / 4 / 2015

Una grande street parade No Expo si é riappropriata delle strade di Bologna. Oltre un migliaio di student@, precar@, occupanti di case e giovani che non vogliono più pagare la crisi hanno dimostrato che ci si può opporre non solo a Milano ma su ogni territorio alla fiera delle multinazionali e del cemento, del lavoro gratuito e della rendita. Partita da piazza Verdi, la parade ha bloccato e attraversato compatta i viali e le strade del centro cittadino, colpendo vari obiettivi simbolo dell'economia delle promesse e dei grandi eventi: dall'ufficio stage e tirocini dell'Unibo (azienda convenzionata con Expo) alla fabbrica tossica dell'Hera. In piazza dei Martiri abbiamo espresso con la chiarezza della vernice quello che per noi é la Coop: un sistema mafioso e di governo dello sfruttamento. Davanti e dentro la stazione, al ritmo del sound e delle lotte, abbiamo gioiosamente colorato McDonald's e l'infopoint di Expo. La parade ha poi continuato a percorrere e ballare per le strade di Bologna, concludendosi con una grande festa e fuochi d'artificio in piazza Verdi. 

Ci vediamo il primo maggio a Milano, ci vediamo tutti i giorni nelle lotte sociali a Bologna!

#iononlavorogratis

Leggi il testo distribuito durante la parade No Expo:

Da Bologna a Milano: io non lavoro gratis!

Manca una settimana all’inizio di Expo, il grande evento delle illusioni e delle promesse, il grande business della speculazione e della rendita, la grande truffa delle cooperative corrotte e del camouflagge, il grande sfruttamento del lavoro gratuito e di una generazione precaria. Tra una settimana saremo in piazza a Milano per la parade No Expo, oggi quella parade si riprende le strade di Bologna per dire che la logica dell’Expo è in ogni territorio e in ogni territorio va combattuta.

La logica dell’Expo è nei covi del lavoro gratuito e precario, dalla Manpower all’università. È nelle sedi di cooperative e istituzioni politiche, che ingrassano i propri profitti sulla pelle di noi tutti. È nelle opere inutili dei palazzinari, che sottraggono gli spazi comuni della città per regalarli alla rendita. È nelle multinazionali dell’alimentazione, fast e slow, della merce-bio e nella merce-spazzatura, dove la qualità della vita di lavoratori e consumatori con le tasche vuote viene continuamente attaccata. E' nel governo Renzi e nel suo Pd, paladino e artefice  del modello del Grande Evento Truffa, delle Grandi Opere che devastano i territori e del Jobs Act dello sfruttamento.

Da Bologna a Milano, da parade a parade, ci riprendiamo le strade al ritmo del sound e delle lotte, per affermare che alla vigilia dell’anniversario della liberazione, noi ci vogliamo liberare dalla logica dell’Expo e dell’economia delle promesse, del Jobs Act e del governo Renzi, dei Poletti e dei Farinetti. Per dire che il primo maggio la festa ve la facciamo noi.

La classe dirigente europea sta ballando su un Titanic che affonda, ci vogliono in catene nella stiva o morti nel Mediterraneo. Noi oggi balliamo per riappropriarci della città e per dire che il Titanic non è il nostro, che la crisi non la vogliamo più pagare, che sui barconi in mezzo al mare ci devono stare loro. Noi quel Titanic della crisi e dell’espropriazione delle nostre vite lo vogliamo affondare. Siamo noi il vostro iceberg.

#iononlavorogratis

Bologna No Expo

Leggi la cronaca della giornata:

19.30 - La street parade no expo è appena partita da Piazza Verdi sanzionando l'ufficio stage e tirocini. Rispedite al mittente le idee di Poletti sul lavoro estivo volontario e le polemiche giornalistiche contro chi ha giustamente rifiutato lo sfruttamento di Expo, perché "se è gratis non è lavoro! Ci vediamo il primo maggio."

19.48 - Il corteo blocca i viali ed arriva davanti alla sede di Hera, ricordando al sindaco Merola che "in nostro nome nessuna operazione milionaria per vendere quote pubbliche." Davanti alla sede della multiutility viene lasciato uno striscione per denunciare anche l'inquinamento del sottosuolo nei pressi dell'azienda che mette a rischio la salute dei dipendenti e della città intera.

20.10 - In via Irnerio, davanti all'occupazione abitativa di Asia Usb, la street si ferma per comunicare alla città l'importanza della lotta per il diritto all'abitare di fronte all'emergenza casa che colpisce sempre più persone. In questi giorni Adl Cobas e Asia Usb, dopo aver occupato l'ufficio anagrafe, hanno avviato un dialogo con le istituzioni per il riconoscimento della residenza agli occupanti contro l'articolo 5 del piano casa che nega loro un diritto fondamentale e tutte le utenze.

20.20 - Il corteo passa di fronte al Parco della Montagnola, gli studenti medi intervengono dal camion contro la buona scuola del ministro Giannini, già allontanata dalla festa del PD. E "bella come sempre" la celere viene chiamata a difesa del partito democratico.

20.34 - Il corteo decide di sanzionare un altro obiettivo, la Coop di piazza dei martiri. Manifestanti con ombrelli e pettorine scrivono l'equivalenza a cui ci ha abituato il sistema delle cooperative: "Coop = MAFIA". Una realtà lavorativa di sfruttamento e precarietà, di fronte a profitti per pochi.

20.52 - La street arriva alla stazione centrale. Davanti al McDonald's viene scaricato del letame, perché il fastfood americano è uno dei partner per la kermesse milanese, altro che cibo di qualità e prodotto sostenibilmente: "Expo nutrire il pianeta, energie per le lobbies". Contemporaneamente si sanziona l'infopoint Expo dentro la stazione.

21.36 - La street parade no expo, dopo aver attraversato le strade di Bologna, si conclude in Piazza Verdi, con musica e fuochi d'artificio. "Tutti a Milano il 1 maggio alla mayday no expo e domani in piazza San Francesco per festeggiare il 25 aprile accanto a Kobane e alla comunità kurda."