21 Settembre 2014 ore 15 – Rilanciamo le lotte della logistica e non solo

Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della logistica in collegamento da ogni città in videoconferenza

Utente: Dinozer
10 / 9 / 2014

Punti da sottoporre alle assemblee del 21 settembre per rilanciare un movimento di lotta a livello nazionale per portare a compimento la battaglia avviata a marzo dello scorso anno per lo smantellamento del sistema di sfruttamento fondato sulle cooperative e sulla figura del socio lavoratore.

Premessa:

In questi ultimi mesi, in risposta al movimento di lotta che ha sconquassato il sistema di sfruttamento di tipo quasi schiavistico presente nel comparto della logistica, fondato su una perfetta simbiosi tra sindacati confederali, cooperative e committenti, la parte padronale più “avanzata” dei committenti ha cercato di correre ai ripari, per far recuperare terreno ai sindacati confederali, firmando accordi che si prefiggono lo scopo di annullare le conquiste ottenute (importanti accordi di secondo livello da noi sottoscritti a livello delle più importanti filiere della logistica) in cambio dell’assunzione diretta dei facchini da parte del committente.

In data 16 febbraio 2014 è stato firmato il primo accordo tra FEDIT (L’Associazione padronale che raggruppa TNT, BRT, GLS, ecc.) e Cgil, Cisl e Uil nel quale si dice esplicitamente che è interesse comune porre un freno a quello che definiscono “ un crescendo di conflittualità fuori controllo, con fenomeni di illegalità diffusa, suscettibili di strumentalizzazioni di varia natura”. Vale a dire che per loro le lotte, che hanno prodotto molti risultati positivi per i lavoratori, sono riconducibili semplicemente a “fenomeni di illegalità diffusa”.

Non il contrario, cioè, che queste lotte hanno eliminato buona parte della illegalità anche mafiosa presente all’interno delle cooperative. In sostanza i punti di queste prime “linee guida” di questo accordo spaziano 1)dal subordinare l’erogazione degli istituti, di Rol e permessi, alla produttività, 2) dalla riorganizzazione dei nastri operativi da un minimo di 4 ore ad un massimo di 10 ore, con pause anche di 3 ore e con una media di orario di lavoro contrattuale per un full time calcolata nell’arco di 6 mesi e relativi eventuali straordinari pagati al termine dei sei mesi; 3) chi verrà assunto dal committente verrà inquadrato al 6° J con passaggio al livello superiore dopo 24 mesi; 4) il lavoratore assunto con queste modalità dovrà essere reperibile anche fuori del suo orario di lavoro almeno per 7 giorni al mese, in cambio di 20 €; 5) la malattia sarà integrata solo a certe condizioni.

Insomma un netto regresso rispetto alle conquiste ottenute in cambio di una presunta stabilità del posto di lavoro.

In data 16 luglio veniva siglato invece un vero e proprio accordo tra TNT e CGIL, CISL e UIL, nel quale venivano riportati i contenuti delle linee guida, con un piano che prevede l’applicazione di questo accordo in una parte delle filiali (cinquantadue?) a partire dai prossimi mesi e fino a tutto il 2016.

Abbiamo già avuto modo di informare le organizzazioni padronali che la firma di queste “linee guida” e dell’accordo con TNT impone da parte nostra un diverso approccio rispetto alla piattaforma che a suo tempo avevamo presentato e alle relazioni sindacali che avevamo sviluppato con alcuni settori importanti della committenza e sulla quale avevamo in certe sue parti raggiunto degli accordi con essi.

In particolare crediamo che diventi sempre più urgente segnare un passaggio concreto per la cancellazione della figura del socio lavoratore. Consapevoli del fatto che la stragrande parte dei rapporti di lavoro nei principali magazzini della logistica, che fanno riferimento a Fedit, si basa ancora sulle cooperative e sulla figura del socio lavoratore, non ci interessa oggi stare a discutere sulla forma societaria o sul fatto se dobbiamo accettare o meno di diventare dipendenti di TNT, BRT o GLS, ecc, alle condizioni imposte da loro, ci interessa continuare la battaglia sui contenuti per arrivare a cancellare ogni differenza tra chi lavora nella logistica e chi lavora in altri comparti.

Alla luce di queste considerazioni l’assemblea generale dei lavoratori della logistica che si svolgerà il 21 settembre 2014 in diverse città, in base alle indicazioni uscite dall’assemblea dei delegati del 27 luglio 2014, sarà chiamata a discutere e a pronunciarsi sull’ipotesi di una nuova piattaforma e a decidere iniziative di lotta tra le quali una mobilitazione in occasione dello sciopero del 16 ottobre promosso dai movimenti e sindacati di base, affinchè la lotta dei lavoratori della logistica si intrecci con quella degli altri settori lavorativi e movimenti sociali. Tutto ciò, perché i facchini sono ormai consapevoli che la loro lotta per la difesa economica sia da porre in una prospettiva anticapitalistica e in risposta agli attacchi governativi che ogni giorno vengono portati avanti contro gli sfruttati.

I PUNTI SUI QUALI COSTRUIRE LA PIATTAFORMA PER LO SMANTELLAMENTO DELLE COOPERATIVE E DELLA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE.

 • POSSIBILITA’ DI SCELTA: fermo restando il fatto che oggi la forma societaria non è l’elemento centrale su cui fissare la nostra richiesta e che l’obiettivo in prospettiva, con tempi, modalità da definire e senza alcun arretramento rispetto alle posizioni conquistate, deve essere comunque quello di diventare come soggetti dipendenti dall’effettivo datore di lavoro che è il committente, riteniamo che in primis l’obiettivo da raggiungere sia quello della cancellazione della figura del socio lavoratore e per tale motivo avere la possibilità di scegliere se essere socio o dipendente, laddove la forma societaria presente sia la cooperativa.

CAMBI DI APPALTO: anche dove ci sono forme societarie diverse dalle cooperative che gestiscono gli impianti, permane il problema dei cambi di appalto. E’ necessario che a livello dei singoli corrieri vengano firmati dei protocolli di intesa nei quali ci sia l’obbligo per le società subentranti di assumere tutti i lavoratori in organico in quel cantiere, così come già avviene secondo contratto multiservizi/pulizie, alle stesse condizioni retributive e contrattuali preesistenti, senza nessun periodo di prova con mantenimento dell’anzianità di servizio nel magazzino.

MALATTIA E INFORTUNIO: Direttamente collegato al rapporto di lavoro, nel momento in cui la forza lavoro che opera nei magazzini non sarà più inquadrata come soci di cooperativa, ma dipendenti, dovrà diventare automatico garantire la corresponsione dell’integrazione piena al 100 % per malattia ed infortunio compresi i primi tre giorni di carenza, con possibilità di concordare a livello di singolo magazzino in via sperimentale il numero degli eventi per la malattia nell’arco dell’anno.

E’ nostra intenzione aprire in tutti i posti di lavoro un serio lavoro di inchiesta sull’incidenza delle malattie professionali per i facchini. Considerato che mancano dati su questo importantissimo aspetto per questa tipologia di lavoro, inizieremo a raccogliere dati ed informazioni direttamente sul campo, da un lato per garantire l’applicazione delle norme in vigore in materia di sicurezza e, dall’altro per sviluppare un ragionamento che punti a regolamentare produttività del lavoro, ritmi, orari e quant’altro in relazione alle possibili conseguenze in termini di danni permanenti per chi svolge il lavoro di facchino da un certo numero di anni. Troppi sono ormai i casi riscontrati di lavoratori che diventano inabili al lavoro o, con forti limitazioni dopo un certo numero di anni. E’ quindi necessario aprire un tavolo di confronto con committenti e appaltatori per effettuare indagini serie con l’ausilio di medici di “medicina del lavoro” per arrivare a redigere protocolli che definiscano modalità operative sul medio e lungo periodo atte a salvaguardare la salute dei lavoratori.

 • ISTITUTI CONTRATTUALI: Gli istituti contrattuali devono essere retribuiti sempre nel loro pieno valore, al 100 % calcolato sulle 168 ore.

 • INQUADRAMENTO DEL PERSONALE: Con l’ultimo rinnovo del CCNL sono stati introdotti due nuovi livelli di inquadramento del personale: il 6° J e il 4° J, con lo scopo di eliminare l’automatismo esistente in precedenza del passaggio dal 6° al 5° dopo 18 mesi (con l’attuale contratto l’automatismo è previsto solo dal 6° J al 6° S dopo 30 mesi e nessun automatismo è previsto dal 5° al 4° J. Per la tipologia di lavoro della logistica, si può tranquillamente pensare che in un magazzino, in un tempo ragionevole di un anno, se debitamente formati, i lavoratori possono essere messi nelle condizioni di poter svolgere ogni tipologia di mansione. In virtù di questa considerazione, va posto l’obiettivo per i neo assunti, dell’eliminazione del 6° J e del 4° J, con assunzione diretta al 6° S e reintrodotto l’automatismo di passaggio dal 6° al 5° dopo 18 mesi, e dal 5° al 4° dopo ulteriori 24 mesi, bypassando direttamente il 4°J. Per i lavoratori attualmente in forza, chi si trova al 6 J dovrà passare immediatamente al 6° S e se opera nel magazzino da più di 18 mesi dovrà passare automaticamente al 5°. Chi si trova attualmente inquadrato al 5° livello e ha una anzianità di magazzino di almeno 5 anni dovrà essere inquadrato al 4 S, bypassando il 4° J.

LAVORO STRAORDINARIO: Va considerato lavoro straordinario il lavoro svolto oltre le otto ore giornaliere su cinque giorni o 6,30 su sei giorni, a prescindere dalle ore di effettivo lavoro svolto nell’arco della settimana.

LAVORO NOTTURNO: Il lavoro notturno, considerato tale così come previsto dalle norme di legge (dalle 22.00 alle 06.00), proprio in virtù del fatto che stravolge la vita degli individui, deve essere retribuito sempre con la maggiorazione del 25 %, anche quando viene svolto in turni avvicendati.

 • AMMORTIZZATORI SOCIALI: il settore della logistica e dei trasporti non usufruisce degli ammortizzatori ordinari, in primis della CIG ordinaria, straordinaria, mobilità ordinaria ed in questa fase di transizione al nuovo sistema di ammortizzatori (ASPI e Mini Aspi) i soci lavoratori, in assenza del finanziamento della mobilità in deroga e della CIG in deroga, per il 2014 non hanno percepito la CIG in deroga e per l’ ASPI o Mini Aspi percepiscono solo il 20 % dell’importo dovuto. Per questi motivi, tutto il settore della logistica deve essere ammesso come gli altri settori al regime degli ammortizzatori ordinari.

 SU QUESTI PUNTI E’ CONVOCATA L’ASSEMBLEA GENERALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA CHE SI TERRA’ IN CONTEMPORANEA NELLE VARIE CITTA’ PER DECIDERE SULLE PROSSIME SCADENZE DI LOTTA IN RELAZIONE ANCHE ALLE INIZIATIVE DECISE DAI MOVIMENTI CONTRO LE POLITICHE GOVERNATIVE A LIVELLO NAZIONALE SU REDDITO, SALARIO GARANTITO, LAVORO, CASA, GRANDI OPERE.

 Questo documento verrà presentato con uno o due interventi introduttivi che verranno ascoltati in tutte le sedi dove si terranno le assemblee. Seguirà un dibattito a livello di ogni singola assemblea della durata di circa 1 ora e al termine delle assemblee verrà ripristinato il collegamento che vedrà un brevissimo intervento da ogni città ed un intervento conclusivo.

Movimenti di lotta che si occupano anche di problematiche inerenti a reddito o casa, possono chiedere ci collegarsi alla video conferenza, inviando una mail a [email protected]

CITTA’ COINVOLTE PER LA VIDEOCONFERENZA:

Milano, Torino, Brescia, Piacenza, Parma, Bologna, Ancona, Roma, Napoli, Padova, Verona, Treviso, Vicenza, Cesena, Bologna