18 giugno 2017 - Referendum Popolare - Fuori le grandi navi dalla laguna

11 / 5 / 2017

Ieri il Comitato No Grandi Navi di Venezia ha indetto una conferenza stampa in cui ha lanciato ufficialmente la data per una nuova mobilitazione, che assumerà una forma forse un po' atipica rispetto a quelle a cui ci aveva abituato il Comitato ma che sicuramente avrà un grande impatto sulla città: un Referendum Popolare.

Il 18 giugno, infatti, in 60 seggi sparsi tra centro storico e terraferma, si potrà dire chiaramente chi SI, le Grandi Navi devono stare fuori dalla Laguna di Venezia. A breve il comitato pubblicherà un vademecum con le indicazioni sull'ubicazione dei seggi e le informazioni su quando, come e soprattutto chi potrà votare. Una cosa è certa: chiunque ha a cuore il futuro della città e del suo territorio, chiunque è stato costretto a respirare i fumi nocivi emessi dalle enormi ciminiere e a subire i danni relativi alla presenza delle navi così a ridosso della città abitata, chiunque subisce il furto di soldi pubblici che vengono destinati a grandi opere che servono solo a chi le fa invece che a casa, sanità, istruzione, welfare, avrà diritto in quella giornata a prendere parola e a far sentire la propria voce.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un pericoloso compattarsi di Governo e Presidenza dell'Autorità Portuale attorno ad un'idea progettuale dannosa e devastante per il territorio e chi lo abita: il canale Vittorio Emanuele (che ha già raccolto il parere negativo della Capitaneria di Porto). Quest'ipotesi non solo prevede lo scavo della Laguna e la movimentazione di milioni di metri cubi di fanghi e sedimenti fortemente inquinati dagli scarichi del Petrolchimico, ma mantiene il percorso attraverso il Canale dei Petroli - così com'era per il canale Contorta, bocciato dalla Commissione VIA - per un totale di 24 km e 3 ore di navigazione all'interno della laguna. Inoltre mantiene di fatto inalterato l'approdo delle navi in Marittima, a ridosso delle case di molti cittadini veneziani, e di conseguenza il monopolio sulle banchine detenuto da VTP (che al contrario verrebbe annullato nell'eventualità di un avamporto alle Bocche di Porto del Lido, fuori dalla laguna).

Vediamo quindi nuovamente come gli interessi dei soliti poteri forti guidino le prese di posizione e di fatto le decisioni delle Istituzioni in merito al nostro territorio, ignorando completamente la voce dei cittadini che sono più volte scesi in piazza (l'ultima in ordine di tempo, il 9 settembre, ha visto radunarsi alle Zattere più di seimila persone).

Il Referendum vuole essere un'ulteriore occasione per dire basta, per far sentire la nostra voce in un modo che non potrà essere ignorato, a meno di non sancire e palesare la totale rottura tra Istituzioni e cittadini, fra la città e chi la governa.

Si delinea molto bene l'importanza della partecipazione diretta e attiva: non solo il 18 giugno ai seggi ma durante tutta la campagna elettorale che partirà in questi giorni e che vedrà impegnati centinaia di attivisti sia in centro storico che in terraferma. Inoltre questa data sarà l'esplosivo avvio di un percorso che vuole portare alla costruzione di una grande giornata di mobilitazione nazionale, il 24 settembre, che unirà a Venezia i tanti comitati che in tutta Italia combattono in difesa del territorio e dell'ambiente contro la devastazione costituita da grandi opere che, qui come ovunque, servono solo a chi le fa.

IL 18 GIUGNO VOTATE SI PER CACCIARE LE NAVI FUORI DALLA LAGUNA!