Avvisi di garanzia a 18 antirazzisti che protestarono contro la deportazione dei migranti arrivati a Napoli con la nave Vera D

18 denunciati per la mobilitazione con i migranti della "Vera D"

Nelle cariche all'ufficio immigrazione della Questura di Napoli anche Alex Zanotelli

20 / 5 / 2010

Hanno cominciato ad arrivare stamani gli avvisi di garanzia a diciotto antirazzisti napoletani denunciati per "Adunata Sediziosa" (...!! ma dove l'hanno ripescata?) e "Resistenza aggravata" per i "fatti della Vera D".
In pratica sono accusati di aver "ostacolato" la deportazione nel CIE di Brindisi dei profughi bambini e di aver preso manganellate senza (evidentemente) autorizzazione...!
I fatti: dopo le lunghe giornate di mobilitazione per veder finalmente riconosciuto il diritto a far richiesta d'asilo dei nove profughi confinati sulla nave Vera D, arrivò la decisione di deportare comunque i richiedenti asilo nel CIE. Si faceva un uso legalmente strumentale del decreto di respingimento notificato "prima" di raccogliere l'istanza di protezione e malgrado sei tra essi fossero visibilmente minorenni (e quindi la detenzione nel CIE fosse illegittima).
Un presidio di circa cento persone si formò spontaneamente fuori l'ufficio stranieri di Napoli, ma al momento della deportazione la polizia si fece largo manganellando gli antirazzisti che stavano inscenando una protesta del tutto pacifica seppur determinata per la disumanità e illegittimità della decisione. Le telecamere di giornalisti e agenzie poterono documentare un aggressione a senso unico, di cui subì gli effetti anche Alex Zanotelli. Tanto che il giorno dopo il Questore, nell'evidente imbarazzo per la gestione di tutta la vicenda, annunciò con pubbliche interviste che non ci sarebbero state denunce. Chissà se il naso da Pinocchio è ora un ostacolo ai movimenti nelle stanze della Questura di Napoli...
Due giorni dopo il giudice di Brindisi darà ragione agli antirazzisti liberando i sei minorenni.!
Sarà comunque interessante in tribunale ritrovare la documentazione e le tappe di questa inquietante vicenda.
Ricordiamo i passaggi più controversi: in prima battuta la polizia di frontiera, quando la vicenda non è ancora pubblica, notifica il decreto di respingimento ai nove profughi, malgrado sei avessero dichiarato la minore età e senza effettuare alcun esame medico. Un provvedimento illegittimo, illuminante sulle procedure che in questi casi violano sistematicamente il diritto d'asilo e la tutela dei minori. Quando si solleva il polverone i ragazzi sono portati a fare i discutibilissimi esami biometrici all'ospedale Santobono, che è messo quindi nelle condizioni di dover accreditare una verità già scritta o certificare un'iniziativa illegittima della polizia.
Quando infine a gestire i rifugiati sarà l'ufficio stranieri di Napoli, il dirigente Battista preferirà eseguire la deportazione malgrado gli stessi esami, come è stato possibile appurare con l'ospedale, ipotizzano un età di circa 18 anni e siano quindi compatibili con il dubbio di minore età. Una nuova decisione illegale per rispettare gli input ideologici che arrivavano dal ministero dell'Interno e malgrado era evidente che ci si trovava di fronte a dei ragazzini!
Ma magari il dottor Battista, per amore di giustizia, si autodenuncerà per mancato rispetto del diritto dei minori...
Per parte nostra le iniziative per il diritto d'asilo continuano, per i tre rifugiati ancora chiusi nel CIE di Brindisi e in generale verso la giornata internazionale del rifugiato del 20 giugno.