Sabato 15 febbraio si è svolta la prima festa di quartiere per il diritto alla casa “Senza un tetto non si vive”, iniziativa lanciata da Asc – Trieste per festeggiare le nuove auto assegnazioni avvenute nel quartiere, un modo per cominciare a far rivivere quegli spazi comuni come i giardini interni e condivisi da decine di case pubbliche. Decine di persone hanno animato la corte sotto alle finestre delle nuove auto assegnazioni, dai residenti del quartiere alle associazioni che hanno aderito all'iniziativa, dalle realtà impegnate nei progetti di integrazione sociale e di nuova cittadinanza agli studenti medi che si battono per una scuola pubblica.
Un'occasione per
diffondere nel quartiere l’esperienza delle auto assegnazioni,
ovvero una
pratica di resistenza per
chi soffre un problema abitativo ma non trova nelle istituzioni
risposte adeguate ad una questione centrale e imprescindibile nella
vita di qualsiasi essere umano e per questo motivo, di fronte ad un
patrimonio pubblico abbandonato e sottoutilizzato, si auto assegna un
appartamento che l’Ater non è in grado di mettere a disposizione
dei nostri concittadini o che lo stesso ente, su disposizione della
Regione, ha deciso di vendere al mercato privato.
La crisi sta
determinando sempre più povertà ed emarginazione sociale ma l’unico
soggetto ad essere tutelato è la proprietà privata e la rendita
speculativa del mattone e nonostante l’urgenza sia quella di un
welfare all’altezza delle sfide che stiamo affrontando, assistiamo
sempre più spesso ad interventi assistenziali da parte delle
istituzioni che nel migliore dei casi, dopo mesi di file e di attese,
risolvono ben poco e ricacciano indietro l’incubo di finire in
strada o in dormitorio solo temporaneamente: ma fino a quando?
Prossimo appartamento lanciato da Asc – Trieste l'assemblea del giovedì alle 20.00 in Casa delle Culture