Cronaca e comunicati del 12D a Bologna

#12D Bologna - lo sciopero indipendente si riprende la città

Nel pomeriggio brutale carica della polizia all'inaugurazione della scuola di specializzazione amministrativa dell'Unibo

12 / 12 / 2014

Un corteo gioioso e insubordinato ha attraversato le strade della città questa mattina per protestare contro l'approvazione del JobsAct, il piano casa di Lupi e la riforma Giannini. Trecento manifestanti sono partiti intorno alle dieci da Piazza San Francesco dietro lo striscione “Voi la mafia della crisi, noi l'antidoto – Sciopero selvaggio!”: studenti, lavoratori, occupanti di case, universitari, attivisti. Durante il corteo sono stati effettuati diversi sanzionamenti simbolici. Il primo si è svolto davanti la Banca d'Italia dove, nonostante l'ingente spiegamento di forze dell'ordine, gli studenti hanno affisso manifesti per rivendicare lo stanziamento di fondi alle scuole e non alle banche. Poco dopo in via Monticelli attivisti di Tpo, Làbas e Hobo hanno scaricato del letame davanti l'Ufficio notificazione sfratti e pignoramenti. Troppe case vuote a Bologna e troppe persone bisognose di un tetto: basta sfratti e basta sgomberi, questa l'unica soluzione possibile. Successivamente il corteo ha fatto sosta sotto la sede del Ncd in via Santo Stefano denunciando il sistema di corruzione e clientelismo venuto fuori dallo scandalo dei rimborsi gonfiati in Regione e dall'inchiesta Mafia-Capitale. Arrivati in zona universitaria, i manifestanti hanno chiuso l'ufficio stage e tirocini dell'Unibo con la scritta Io non lavoro gratis, denunciando il modello di precarietà, sfruttamento e lavoro gratuito disegnato dentro stage e tirocini universitari e formalizzato dal sitema dei grandi eventi come EXPO, dalle misure governative come JobsAct e dal programma europeo Youth Garantee. Infine il corteo è sbucato sui viali, bloccando la circolazione davanti alla sede dell'Hera, responsabile di aver tenuto nascosto l'occultamento di rifiuti tossici all'interno della zona circostante al viale Berti Pichat.

Un corteo dunque che ha praticato lo sciopero fino in fondo, bloccando la città e rivendicando libertà e autonomia. Non sarà la concertazione dei confederali a salvare diritti e salari. Solo la costruzione di percorsi di lotta e rivendicazione può opporsi davvero alle politiche neo-liberali del governo Renzi.

Nel pomeriggio invece doveva svolgersi l'inaugurazione della scuola di specializzazione amministrativa dell'Unibo alla presenza del ministro Madia e del rettore Dionigi. Nonostante l'incontro fosse ad accesso libero, alcuni attivisti sono stati fatti uscire dalla sala. A quel punto hanno chiesto, a volto scoperto e in maniera pacifica, di poter entrare ma alcuni agenti di polizia hanno risposto con una carica improvvisa, violenta e totalmente immotivata. Molti attivisti sono stati raggiunti da manganellate inflitte a due mani e da pugni. Una ragazza è finita all'ospedale e probabilmente ha riportato la rottura della mano. Si tratta di un gesto vigliacco e gravissimo: il governo Renzi non ammette alcuna forma di dissenso ed è sempre più chiaro che la sola risposta che sa dare a chi la pensa diversamente è la violenza della polizia. Non sono solo gli operai dell'Ast ad aver sperimentato quest'atteggiamento, ma anche tanti precari/e, attivisti/e che in questi mesi hanno provato a a costruire un'alternativa a questa classe di politici, imprenditori e mafiosi interessata solo ai propri profitti. La soluzione è una sola: andate a casa, tutti!

Leggi la cronaca sms della giornata:

Bologna - Dopo la contestazione fuori dall'aula, il convegno d'inaugurazione della Spisa è sospeso e ministra Madia lascia evento.

Bologna - cariche della celere dentro università. Studenti volevano entrare all'inaugurazione della scuola di specializzazione a cui presenza Min.Madia. Porte chiuse e manganellate, una ragazza portata via in ambulanza.

Bologna - Si conclude la giornata di sciopero selvaggio in piazza Verdi. Partendo da una piazza autonoma, il corteo ha praticato obiettivi precisi. "Contro uffici e istituzioni che gestiscono la crisi risparmiando sui diritti e sulla dignità di tutt@ noi"

Bologna - corteo sanziona Hera dopo la notizia, tornata alla cronaca, dei rifiuti tossici. Lo striscione sulla sede: la vostra crisi ci impoverisce e avvelena!

Bologna - sciopero selvaggio blocca viali, nessuna restrizione per i diritti. "Contro le dichiarazioni di Lupi e del garante trasporti andiamo dive vogliamo."

Bologna - In Porta san Donato compaiono gli strikers. "In continuità con il percorso che ha animato il 14 novembre rivendichiamo salario minimo europeo"

Bologna - Azione all'ufficio Stage e tirocini: chiuso portone e lasciate mutande appese per ribadire che gratis non è lavoro. "Ci avete lasciato in mutande!"

Bologna - Lungo il percorso scaricato altro letame nella sede PDL. "Contro la mafia del capitale, la collusione fra politica e imprese radicata anche a Bologna"

Bologna - secondo sanzionamento del corteo all'Unep: regalati 30kg di letame agli ufficiali giudiziari. "La casa è un diritto, basta sfratti!"

Bologna - Davanti a Banca d'Italia forze dell'ordine presidiano il cancello chiuso. Studenti con le maschere di Lupin sanzionano le colonne d'ingresso.

Bologna - il corteo non autorizzato paralizza le strade del centro, bloccando il traffico. Precari e studenti si riprendono le strade di Bologna.

Bologna - da piazza S.Francesco parte il corteo di movimento, animato da molti studenti medi. Lo striscione di apertura: "Voi la mafia della crisi, noi l'antidoto. Sciopero selvaggio!"

Leggi il comunicato degli studenti medi autorganizzati:

12 dicembre, in questa giornata di sciopero condiviso e generale, Bologna ha visto le sue strade riempirsi di studenti e studentesse med* e delle università, precari, disoccupati e lavoratori che si sono mossi e uniti in modo colorato, spontaneo ma comunque radicale.
Siamo scesi, in questa terza giornata di mobilitazione studentesca, ancora una volta in piazza e per le strade per ribadire alla città e a chi di dovere che le cose ancora non ci stanno bene, vogliamo poterci consultare per decidere del nostro degno futuro!
Abbiamo cominciato a muoverci questa mattina in centinaia, ma il percorso di mobilitazione era iniziato lunedì 8, con quattro giornate di azioni contro il razzismo che purtroppo siamo costretti a fronteggiare quasi quotidianamente,il caro trasporti che sempre meno ha a che vedere con la possibilità di avere una formazione veramente accessibile a tutt*, le grandi opere che devastano e speculano sul nostro territorio arricchendo sempre di più i grandi privati e chiedendo un'edilizia scolastica degna che ci permetta di vivere in luoghi d'istruzione liberi e sicuri.
Il corteo dopo una lunga serie di partecipati interventi si è recato davanti alla sede della Banca d'Italia per un attacchinaggio di manifesti anti-crisi e trovandosi davanti alle forze dell'ordine schierate. 
Concluso l'attacchiaggio abbiamo continuato il nostro percorso lanciando secchiate di letame davanti all'Unep, ufficio che notifica gli sfratti, e alla sede di Forza Italia, vivendo una piazza antifascista e ribadendo l'importanza delle occupazioni,urlando 'meglio occupata che vuota'.
Il corteo si è poi diretto in via Zamboni, sede delle varie facoltà, sanzionando l'ufficio stage e tirocini dell'università di Bologna, artefice della sempre maggiore disoccupazione e precarietà giovanile (i giovani disoccupati sotto i 25 anni sono il 43%-ultimi dati ISTAT), al grido di 'Io non lavoro gratis!'.
Abbiamo poi continuato il nostro percorso all'interno della città che ci ha portati sui viali, fino alla sede di Hera, ricordando ancora tramite letame sull'ingresso, che la politica è stata fin troppo omertosa a proposito di questo luogo che ci avvelena e ci intossica ogni giorno!
La giornata di oggi è stata vissuta e partecipata da realtà apparentemente diverse tra loro, ma che hanno saputo unirsi per fronteggiare problemi comuni e cercare di raggiungere obiettivi condivisi. 
Noi studenti abbiamo saputo, ancora una volta, far sentire la nostra indignazione e le nostre richieste funzionali alle nostre necessità, come sempre divertendoci, colorandoci, consultandoci e autoinformandoci.

Leggi il comunicato degli studenti universitari #iononlavorogratis:

Voi la mafia della crisi, noi l'antidoto!

La giornata del nostro sciopero, lo sciopero di student@, precar@ e irrappresentabili, è iniziata alle 9 di questa mattina da piazza San Francesco, con un corteo determinato e conflittuale che ha attraversato le strade del centro cittadino, bloccando la circolazione e i viali. Lungo il percorso sono state sanzionate con vernice, fumogeni e letame Bankitalia, Unep, i circoli Rotary e Ncd, l’ufficio stage e tirocini, la sede di Hera: reddito, stop sfratti, no alla “buona scuola”, opposizione alla mafia del capitale, no al Jobs Act e al lavoro gratuito, contro l’avvelenamento e l’impoverimento della crisi – questi i contenuti che abbiamo espresso in modo forte. Il corteo è terminato in Piazza Verdi, comunicando con la zona universitaria: la giornata è ancora lunga, abbiamo detto.

Promessa mantenuta. Alle 15 avrebbero dovuto inaugurare l’anno accademico della Spisa (Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica), in via Belmeloro, con i saluti del pavido Re-ttore Ivano Dionigi e l’intervento della ministra della pubblica amministrazione e della semplificazione Marianna Madia. A dire che le ministre e i ministri della crisi non sono i benvenuti nell’università svenduta dal suo Re-ttore c’erano molt@ student@ e precar@. All’ingresso, dentro il palazzo universitario, hanno trovato digos e poliziotti a impedire la partecipazione a un evento che avrebbe dovuto essere pubblico. L’università è stata messa a disposizione dello sfarzo della casta, mentre student@ e precar@ dovevano restare fuori! Le forze dell’ordine hanno dapprima tenuto fuori gli studenti con calci e pugni, poi hanno violentemente caricato il presidio che rivendicava la legittimità della contestazione. Una studentessa di Giurisprudenza (cioè degli stabili in cui si teneva l’iniziativa) è stata ripetutamente colpita con colpi di manganello ed è stata portata via in ambulanza. Dopo una visita al pronto soccorso, il referto medico dichiara una microfrattura al polso, parecchie contusioni agli arti inferiori (quella più consistente al ginocchio) e alla testa. Altri due studenti sono finiti in ospedale con contusioni agli arti, ora si trovano al pronto soccorso ortopedico.
Il presidio è però rimasto compatto e con determinazione non ha fatto un passo indietro, continuando a contestare l’illegittimità della presenza dei responsabili della crisi dal cortile e dalle finestre dell’aula: “andatevene via, Bologna non vi vuole”. Alla fine abbiamo ottenuto quello che volevamo: l’evento è stato sospeso, non c’è niente da inaugurare! Questo è il benvenuto che riserviamo alle ministre e ai ministri del governo Renzi e dell’austerity.

Siamo quindi riusciti a fare anche di questa giornata, che la Cgil avrebbe voluto rinchiudere negli stretti confini dell’inutilità, un’occasione di conflitto e opposizione sociale, facendo vivere i nostri percorsi di costruzione di lotte e autonomia. Ora guardiamo oltre, perché c’è ancora tanta ricchezza di cui riappropriarci, tante scuole e università da occupare, tanti luoghi del lavoro gratuito da chiudere, tanti veleni da eliminare… e tanti esponenti di “mafia capitale” da cacciare!

#iononlavorogratis

12d Bologna - Azioni durante il corteo

#12D Bologna - cariche polizia