“Quando i missionari sono arrivati, gli Africani avevano la terra e i missionari la Bibbia. Ci hanno insegnato a pregare con gli occhi chiusi. Quando li abbiamo riaperti, loro avevano la terra e noi avevamo la Bibbia.”

Ve lo avevo detto!

14 / 11 / 2014

Siamo stati educati alle certezze, alle verità assolute, ai luoghi comuni. Ci hanno insegnato che l’uomo nasce uguale: in Italia come in Angola. Se manca l’acqua l’ha voluto il buon Dio. Se con l’acqua si fanno maestose fontane dev’esser segno della sua presenza; e comunque c’è il turismo a cui pensare, che è la nostra linfa vitale. Ci è stato detto che è buona cosa fare la carità, svuotare i nostri armadi strabordanti di collezioni ormai fuori moda e regalarle ai poveri; tanto a loro non interessa il buon gusto. Sono poveri. Siamo nati capitalisti. Ognuno è quello che possiede e se non lo possiede, beh, chi cazzo è? Ci hanno consigliato la diffidenza: “vogliono fotterti figlio mio, fottili prima tu”. Non è cinismo, è realismo, ci dicevano. Le colpe degli altri sono tante, certo. Come se questa educazione piccolo-borghese non bastasse, siamo stati noi a prendere in mano la nostra miseria, per sventolarla, fieri, verso le pance piene dei padroni. La guerra tra poveri, la chiamano. Che un ‘impiegato a milleduecento euro è un bastardo; che se ha l’articolo 18 è un fannullone; e poi, che sperpero di soldi la cassa integrazione. Questi sindacati! Non sono mica gli imprenditori i nostri nemici. Neppure quelli che ti licenziano quando dici loro di aspettare un bambino o, peggio, di avere un cancro. Non sono il nemico, sono persone che ci sono riuscite; sono riuscite a coronare il grande sogno. Magari l’avessi io la barca cabinata e una bottiglia di champagne da stappare con le modelle. Se ci esce anche un Ferrari, meglio ancora.
Ci siamo convinti che è questo il nostro sistema. Che fuori da questo mondo non ci sarebbe vita. Che sciagura il comunismo. Ci vogliono tutti poveri, loro. Esorcizziamoli! Diventiamo tutti ricchi. Facciamogli vedere che hanno torno. Mentre i nostri piedi affondano nelle carcasse degli ultimi forse qualche dubbio ci viene, però. Come potremmo essere tutti ricchi? E se lo champagne finisse perché nessuno lo produce più? E poi: ma veramente la disoccupazione è un caso? È colpa della crisi, certo. Anche questa è congiunzione astrale? Oppure qualcuno l’ha decisa? Ma bravo! Le domande giuste quando non è tempo di domande. Quando è tempo di azzerare il timer e ripartire. Quando forse sei arrivato a capire che se “i negri” ci invadono, qualche motivo lo avranno. Oppure non ricordi per quanti anni gli abbiamo succhiato il midollo. Che neppure loro sono poveri per caso. Che orde di europei hanno svuotato le loro miniere in cambio di pezzi di vetro. Che imprenditori illuminati hanno prosciugato il loro petrolio in cambio di un tozzo di pane ammuffito. “Quando i missionari sono arrivati, gli Africani avevano la terra e i missionari la Bibbia. Ci hanno insegnato a pregare con gli occhi chiusi. Quando li abbiamo riaperti, loro avevano la terra e noi avevamo la Bibbia.” Le nostre pance si sono riempite grazie alla loro fame, alle loro malattie. E noi li chiamiamo invasori. Meriteremmo la morte per ciò che abbiamo fatto, per ciò che gli abbiamo fatto. Eppure hanno la bontà di chinare il capo d’avanti a noi, per chiederci una moneta. La loro moneta. E noi, troppo indaffarati per guardarli in faccia, dobbiamo fare shopping.
Quando tutto questo finirà, sarà bello vedere i vostri sguardi increduli cercare un’altra certezza alla quale aggrapparsi. Un altro sogno in cui credere. E se niente sarà come credevate, beh, sarà bellissimo dire: ve lo avevo detto!