VAP ( Pemio Aziendale ) BNL – Diciamo le cose come stanno veramente

Utente: Radisol
4 / 6 / 2015

Il sit in dei lavoratori Scai Service di qualche giorno fa

I sindacati aziendali del primo tavolo, sia in Bnl che nel gruppo Bnp Paribas Italia, hanno ragione da vendere quando stigmatizzano la scelta padronale ( e usiamolo di nuovo questo termine sacrosanto !) di non pagare il Vap relativo all’anno precedente e quando annunciano agitazioni e persino scioperi contro questa decisione.

Non fosse altro perché, nonostante il “bilancio in rosso” per l’anno 2014, sia Bnl sia il gruppo in Italia hanno regolarmente devoluto i bonus ( e che bonus !) ai dirigenti ed hanno anche messo regolarmente in piedi il meccanismo del “sistema premiante” discrezionale. Come dire, se è “rosso” è rosso per tutti ed invece …

Quello che però gli stessi sindacati del primo tavolo si guardano bene dal dire è che il rifiuto aziendale, per quanto esecrabile ( in Bnl il Vap fu pagato anche in occasione dello scandalo e del clamoroso “buco” di bilancio conseguente ai fatti di Atlanta !), è comunque legittimato dall’accordo del 6 Febbraio 2013 da loro stessi sottoscritto e che recita testualmente :

Il premio aziendale (secondo la forma prescelta) viene riconosciuto in presenza di un bilancio del relativo esercizio che presenti un risultato economico non negativo ed erogato per la parte Cash (secondo il piano prescelto) nel mese di luglio di ciascun anno successivo a quello dell'esercizio cui si riferisce, ai quadri direttivi e al personale appartenente alle aree professionali che abbia superato il periodo di prova.

Del  resto, se i sindacati del primo tavolo tacciono furbescamente su questo particolare, va detto che anche chi quell’accordo ritenne giustamente all’epoca di non sottoscriverlo, cioè l’ Unisin Falcri/Silcea, tutta presa oggi dalla voglia di farsi accettare anch’essa nel  “salotto buono”, su questo aspetto tace lo stesso al pari delle altre sigle. Come gli “ignavi” della Commedia dantesca che, lo ricordiamo agli “amici” di Unisin Falcri-Silcea, non furono poi  considerati nel giudizio del Sommo Poeta molto meglio rispetto ai dannati dell’Inferno propriamente detti.

Questi , per una questione di chiarezza e trasparenza, i fatti, nudi e crudi.

Abbiamo poi appreso in via ufficiosa che Bnl, negli incontri “ristretti” con le OO.SS., ha proposto di erogare o una somma di circa 500 euro pro capite come “prestazioni welfare” per tutti i dipendenti  oppure, come alternativa, un aumento del ticket-mensa di due euro giornalieri uguali per tutti, che come costo corrisponderebbe più o meno alla stessa cifra di 500 euro a lavoratore.

Entrambe le proposte, oltre a rappresentare complessivamente una misera cifra reale, sarebbero comunque del tutto esenti da tasse, contributi, ricadute positive su Tfr e pensione Inps  e quant’altro del genere.

Evidente, anche se tutte le OO.SS. sembrano per il momento aver sdegnosamente rifiutato ( la più “possibilista”, in un incredibile rovesciamento delle classiche parti in commedia degli ultimi decenni,  sembra essere proprio Unisin Falcri-Silcea, come cambia il mondo !), che la seconda ipotesi , quella appunto dell’aumento del ticket, pur nella pochezza della cifra si presenta meglio, non fosse altro perché l’aumento sarebbe “per sempre” e non relativo ad un solo anno come nell’altra ipotesi.

E crediamo che l’ipotesi ticket sia politicamente conveniente anche per l’Azienda. Una erogazione del tutto unilaterale invece in termini di “prestazioni welfare” farebbe esplodere una evidente contraddizione. Nel senso che sarebbe in questo caso sì, come mera “liberalità” aziendale, correttamente esente da tasse e contributi ma mostrerebbe pure in modo evidente ed inequivocabile che invece nei due anni precedenti, derivando anche la porzione volontaria di “Vap sociale” da un preciso accordo sindacale, quello appunto del  6 febbraio 2013, e non essendo invece una mera “liberalità”, la Bnl ed il Gruppo Bnp Paribas Italia hanno inequivocabilmente “eluso” sia il fisco che la contribuzione Inps.

Su questo dato certo di “elusione” sia fiscale che contributiva siamo in possesso di precisi e chiarissimi  pareri sia dell’Inps che della Agenzia delle Entrate, pareri prodotti a latere di una serie di verifiche di tipo giudiziario a vario titolo in essere sulla questione.

Quindi, fermo restando che non sarebbe male, come anche la vicenda del rinnovo CCNL ha ampiamente dimostrato, tornare ad esercitare anche sul terreno aziendale una certa conflittualità tesa a strappare un risultato migliore almeno in termini di cifra economica ( ma sulla reale volontà di praticare conflitto dei sindacati/istituzione BNL, anche allo scopo di celare le loro pesanti contraddizioni di cui parlavamo prima relative all’accordo del 2013, nutriamo sinceramente molti dubbi) ci sembra evidente che la soluzione migliore verso cui orientarsi è appunto quella dell’aumento del ticket-mensa che, oltre ad essere “per sempre” risponde pure ai canoni di un aumento salariale propriamente detto e del tutto tangibile e  “reale”.

Sempre per dirla tutta, andrebbe anche evidenziato che l’accordo del 6 Febbraio 2013 prevedrebbe, in caso di “bilancio in rosso”, testualmente anche questo :

Ove in bilancio si verificasse un risultato economico netto negativo (perdita d'esercizio) si procederà all'illustrazione e al confronto sulle cause che lo hanno determinato.

In questo senso invece, dai vari comunicati sindacali, non si evince il minimo segnale che questa illustrazione delle cause reali del “rosso” da parte aziendale ci sia minimamente stata e non si evince il minimo segnale nemmeno del fatto che le stesse OO.SS. abbiano minimamente insistito sul punto.

Da tempo noi segnaliamo, chiedendo una chiarezza che non c’è mai stata, che una certa “storiaccia ligure”, di cui pure c’è traccia nei bilanci, almeno in quelli di Bnp Paribas Italia, abbia pesantemente influito nei risultati negativi della Banca e del Gruppo. E non abbiamo potuto fare a meno di notare che c’è anche una certa oggettiva coincidenza di cifre in questo senso.

E come abbiamo da mesi preannunciato, abbiamo l’intenzione – grazie anche a documentazione affluita a vario titolo in forma anonima ma che stiamo scrupolosamente e pazientemente verificando comunque come sostanzialmente “autentica” nel merito – di fare noi, anche con la forma comunicativa Wikileaks sia interna che esterna alla banca, questo tipo di necessaria chiarezza.

Visto che realisticamente questa “storiaccia”, come noi abbiamo sostenuto sempre, sta ora  significativamente incidendo anche nelle tasche dei lavoratori e visto che - pur in un accordo, quello sempre del 6 Febbraio 2013, che riteniamo pessimo - è comunque prevista una qualche esigibilità di chiarificazione da parte aziendale, i sindacati/istituzione vogliono o no anche loro pervenire a ristabilire questa necessaria chiarezza e trasparenza ?

Cosa che, in termini “conflittuali”, riteniamo sarebbe assai più utile ed efficace di qualsiasi, pur auspicabile, sciopero.

O si preferisce persistere in una certa oggettiva “omertà concertativa”, quella che ha prodotto negli anni danni indescrivibili ai lavoratori ?

InfoAut BNL Redazione

Proponiamo alcuni link ad articoli interessanti.

Cominciamo con questo articolo di un sito locale della zona pontina che spiega bene i termini della squallida vicenda dell’appalto presso il Centro Intendenza ed Archivi Bnl di Pratica di Mare, indicando chiaramente le dirette responsabilità Bnl rispetto ai 57 licenziamenti, responsabilità dirette che in precedenti articoli erano invece apparse più indirette e sfumate.

57 senza lavoro per il cambio di appalto al deposito Bnl di Pomezia  :

http://www.ilcaffe.tv/articolo/14207/57-senza-lavoro-per-il-cambio-di-appalto-al-deposito-bnl-di-pomezia

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GLOBAL PEOPLE SURVEY, BNL MASTER e VAP ovvero soldati, disertori ed obiettori di coscienza. 

Riceviamo da un lavoratore e divulghiamo a tutti. 

Caro Sindacato, avevo da tempo in mente di scriverti per esprimere il mio forte disagio per il GLOBAL PEOPLE SURVEY che quest'anno non avevo proprio il cuore di compilare. 

Ma mentre rimuginavo sconsolatamente il mio dilemma, ecco che ......... arriva la notizia che ci negano il VAP in malo modo, il che ha aumentato il mio malessere. 

Era nell’aria; … ultimo atto di una serie di “belle” notizie: lo strappo incomprensibile BPI, il pasticcio dei mutui al personale, il BANCOMAT da pagare, i locali CRAL e la mensa che vanno a pezzi senza dimenticare lo scippo del centenario, l’aggressione al CCNL, eccetera ecc. ecc.. ma certo …… con la prospettiva di MASTER 2014 a cui non parteciperò mai. 

Mi sono ormai convinto che ci prendano in giro cercando di manipolarci con una comunicazione a senso unico per persuaderci della nostra inutilità. Ma quel che più mi indispettisce è il martellamento di Echonet: che siamo bravi, che siamo belli che la BANCA ci ama e che è riamata senza condizioni come rileva (?!). 

GLOBAL PEOPLE SURVEY che ogni anno sembra accresca le adesioni e gli entusiasmi. 

Ebbene no quest'anno non ho partecipato alla farsa del GLOBAL PEOPLE SURVEY perché non ci credo più ! 

Me ne sono sempre più convinto poi quando il mio temporeggiare di quest'anno ha scatenato anche una tempesta di solleciti che mi sono arrivati dalle funzioni e dai ruoli più disparati cosa da far impallidire anche le pressioni commerciali più feroci. 

Sono stato sempre un buon “soldato”, fedele negli anni ed orgoglioso di far parte di un'onorevole e stimata istituzione (virtù ora obsolete per la BANCA). 

Ma ora basta ! Allontano il pensiero odioso di disertare, e mi proclamo obiettore di coscienza e affido a te SINDACATO il mio GPS 2015 invitandoti a manifestare alla Banca che: "l'ipocrisia, il fingere di essere l'opposto di ciò che si è, il celare l'avidità del profitto sotto il velo della virtù, l'ostentare il suo zelo efficientista “ sono armi delle quali si serve esclusivamente per i propri vantaggi, Ebbene di’ loro che sono ipocrisie che non funzionano più. Non mi farò più prendere in giro da ECHONET. 

Le relazioni industriali sono cambiate in peggio ed anch'io sono cambiato.

 Qualcosa si è rotto in me e sarà difficile ricomporre i cocci . 

Caro Sindacato, basta con chiacchiere e ipocrisie pretendo che si valorizzi il merito, la dedizione, la fedeltà e la professionalità dei lavoratori, in una parola “la dignità”. 

 (firmato) un lavoratore mortificato