Tv crimes vs diritti: per una sconfessione di beccaria

di Nicola Nardella

Utente: nicola74
11 / 10 / 2010

L'orrore somministrato via cavo come linfa per le nostre paranoie. Sei finito nella fabbrica della paura e ci sei dentro fino al collo. Il caso Sarah Scazzi è stato una tragedia spettacolarizzata: Chi l'ha visto, Linea notte, oltre 4 milioni di spettatori. Sei tu ed il televisore, ed è un condensato di eccitazione quello che vuoi. Nel primo semestre del 2010 il tg3 ha dedicato ai fatti criminali 431 notizie. C'hai visto giusto: i tv crimes sono una passione mediatica nazionale. In altri casi i crimini vengono sceneggiati come fiction e narrano di omicidi che spesso maturano in contesti familiari (figli che uccidono i genitori o viceversa). "Amore mio, attento quando stamane uscirai di casa per andare a lavoro, potresti beccarti una pallottola dritta in mezzo agli occhi". E via coi contenitori pomeridiani, i salotti e gli approfondimenti serali, la paura scivola veloce nei tuoi pensieri. Ecco le figlie del mostro, processate non in tribunale, ma dalle telecamere di Domenica 5. Sabrina e Valentina Misseri, giudicate colpevoli da vostronore-stracazzodi-auditel. "Quelle due non me la contano giusta, di sicuro sono complici", dice uno dal pubblico, e poi la parola all'esperto Dottor Straminchis: "Qui ci vorrebbe la pena di morte", poi Barbara D'urso cede la parola al leghista: "pene più severe!". Il sistema dei diritti spezzato e travolto. In tempi bui le vittime venivano legate alla gogna ed esposte ai maltrattamenti del pubblico, oggi il supplizio passa via cavo e le due ragazze al cospetto dei video- dileggi recitano il il copione del ripudio verso il padre, con l'odio che l'inquisizione mediatica pretende.