Empoli, Comunicato stampa

Rispondere è cortesia

Il 21 aprile nuovo picchetto sicurezza a Montelupo F.no

12 / 4 / 2010

Avendo letto un intervento del segretario del PD montelupino Cei, vogliamo con questo comunicato stampa rispondere.
La crisi del diritto alla casa ha radici profonde e responsabilità politiche bipartisan. Al segretario del PD Cei ricordiamo che fu proprio un governo di centro sinistra a varare la Legge 431/98 che affossò definitivamente l'equo canone, riducendo la casa a mero bene di mercato e cancellando il riconoscimento del diritto all'alloggio come diritto naturale e irrinunciabile per tutti. Non serve autoassolversi guardando il proprio ombelico ("non può essere il Comune di Montelupo il responsabile di ogni male") ma ricercare soluzioni adeguate, partendo, se necessario, da una presa d'atto dei propri errori. Negli ultimi dieci anni Montelupo ha costruito troppo e male. La massiccia espansione urbanistica prodotta da una crescita demografica che ha sfiorato il 20% (dato più alto dell'intero circondario), non è stata in grado di produrre un numero adeguato di alloggi popolari.
Se il segretario Cei avesse voglia di leggere ciò che scriviamo da oltre due anni, si renderebbe conto che la richiesta di un tavolo del circondario sulla questione abitativa non ha nulla a che vedere con la ricerca di "corsie preferenziali" per le famiglie che si rivolgono al nostro sportello, ma vuole sostenere, partendo da una presa d'atto del problema casa nel circondario, la necessità di soluzioni efficaci nel breve, medio e lungo periodo. Abbiamo affermato più volte la nostra contrarietà ad una lettura meramente emergenziale del problema abitativo perchè si risolve unicamente nel drenare soldi pubblici verso privati, senza dare alcuna soluzione a chi è vittima del disagio. I sessanta euro al giorno (1800 euro mensili), pagati per il trasferimento di donne e minori in una struttura come quella di Ponte a Cappiano, servono unicamente a rimandare il problema e ad aggravare le condizioni sociali della famiglia separandola dal padre. Dopo un mese di soggiorno nella struttura cosa succede? Se, come afferma il presidente Cei, ci sono molti altri casi analoghi, questa spesa mensile (a carico della collettività) per quanto è destinata a moltiplicarsi? Non è preferibile che gli undici comuni del circondario individuino finalmente degli immobili pubblici in disuso da destinare alle emergenze e in contemporanea si dotino di un piano casa (degno di questo nome) per dare una risposta adeguata ai problemi abitativi? Dov'è la demagogia in tutto questo?
Agli esponenti dei Comunisti Italiani, Rifondazione comunista e sinistra e libertà presenti in giunta, abbiamo chiesto se considerino accettabili proposte ed argomentazioni che prefigurino divisioni delle famiglie o il ritorno nei paesi d'origine (come sempre più frequentemente viene proposto alle famiglie migranti). La casa è un diritto da tutelare? Non sarebbe ora che gli interessi pubblici pongano finalmente un argine a quelli speculativi del mercato immobiliare?
Infine riguardo la vertenza specifica, che ha quantomeno stimolato un dibattito, diciamo che Mercoledì accompagneremo la famiglia all'incontro con l'assessorato alla casa del comune di Montelupo, e ascolteremo quali proposte alternative alla strada saranno fatte. Ad ogni modo, in mancanza di soluzioni dignitose per la famiglia (che non possono non prevedere un passaggio da casa a casa), ci troveremo costretti ad indire un ennesimo picchetto sicurezza per il giorno 21 Aprile, chiedendo in tal caso il sostegno di tutta la Comunità in Resistenza, dei movimenti di lotta per la casa a noi vicini e di tutte le forze democratiche e solidali del territorio.

SPORTELLO SOCIALE

ORDA PRECARIA

COBAS EMPOLESE-VALDELSA