Da ormai tre settimane la Fornace sta subendo un attacco senza
precedenti teso evidentemente a creare in città un “clima” favorevole
allo sgombero dell’area di via S. Martino 20. A confermare le nostre
ipotesi ieri sono arrivate anche le menzogne del sindaco di Rho
Zucchetti, che durante una conferenza stampa ha parlato di “rabbia” dei
cittadini di S. Martino nei nostri confronti, inventandosi pure
intimidazioni e prevaricazioni ai danni dei residenti: tutte calunnie
prive di fondamento e create ad arte, che respingiamo al mittente.
Abbiamo sempre rispettato il quartiere dialogando senza problemi con
vicini e residenti. La programmazione della Fornace prevede musica solo
il sabato sera mentre durante tutta la settimana sono attivi nello
spazio uno sportello biosindacale, una scuola di italiano per stranieri,
un internet point, una libreria, una rassegna teatrale, un laboratorio
di giocoleria e svariate altre iniziative
che non implicano musica, senza contare assemblee e riunioni dei
percorsi politici che abbiamo attivi sul territorio. Invitiamo tutti a
farsi un giro per il quartiere, così come a chiedere ai lavoratori della
Fiera o dell’Eutelia, ai pendolari della stazione di Rho, alla comunità
migrante rhodense, cosa sia la Fornace e siamo sicuri che otterrano da
loro una risposta diametralmente opposta a quella che il Sindaco ha
messo in bocca ai cittadini.
Denunciamo invece come ormai da mesi in città provocatori di professione
si prodighino camuffati da anonimi e solerti cittadini in azioni di
sabotaggio, intimidazione, danneggiamento e imbrattamento, facendosi
ventriloqui della giunta nelle richieste di sgombero e paladini della
sicurezza dei forti.
Non fatichiamo infatti a immaginare da chi provengano mail e telefonate
al sindaco o al questore: da Angelo Mandelli, conosciuto anche come
Clemente Fioravanti e sotto altri pseudonimi, nemmeno residente a Rho,
unico aderente assieme alla moglie alla sedicente “Associazione
Culturale Katyn”, gruppo fantasma che nessuno ha mai visto se non nei
manifesti di una campagna intimidatoria nei nostri confronti dai toni
particolarmente beceri e ignoranti.
A giudicare dal banner con link a Comunione e Liberazione presente sul
sito della fantomatica associazione, non ci stupiremmo che sia proprio
la lunga mano della potente e occulta lobby a cui fa capo la Compagnia
delle Opere, i cui appetiti sul nostro territorio sono arcinoti e per
giunta garantiti da illustri rappresentanti all’interno
dell’amministrazione rhodense, a muovere le fila di certi burattini
creati o instradati ad arte per delegittimare l’opposizione sociale che
sul territorio alza la voce proprio contro le mire dei poteri forti.
Quindi Zucchetti, se vuole sapere chi siano i mestatori che lui stesso
ha portato alla ribalta con le sconsiderate parole di ieri, farebbe
meglio a guardare tra le proprie fila. E, se c’è qualcuno che deve
temere la rabbia dei cittadini, questo è proprio lui, visto lo stato
pietoso in cui versa la città, svenduta pezzo dopo pezzo in vista di
Expo 2015 nei propri beni comuni e servizi pubblici, a cominciare
dall’Ospedale e dalla Stazione di Rho fino ad arrivare all’area Alfa e
alla zona industriale di Mazzo.
Siamo convinti di rappresentare un “bene comune” per questa città, e
saremmo felici che sulla Fornace come esperienza sociale e politica su
questo territorio si aprisse un dibattito ad ampio raggio in città.
Siamo disponibili a discutere di una soluzione politica e concordata sul
problema dello spazio; diversamente non acceteremo l’unica conclusione
alla quale finora questa miope amministrazione è giunta, e cioè
l’ennesimo sgombero, classica soluzione che relega ogni questione
sociale o politica a materia di ordine pubblico. Oltre ad essere
inefficace, e Zucchetti dovrebbe averlo imparato che uno sgombero non
spegne la Fornace, è semplicemnete irricevibile. A uno sgombero ci
opporremo con determinazione e radicalità, e l’amministrazione si assuma
sin da ora la responsabilità di un conflitto come mai si è visto su
questo territorio.
Da Zucchetti solo falsità, mentre provocatori tramano nell’ombra per preparare lo sgombero.
Pronti a difendere la Fornace con determinazione
Da ormai tre settimane la Fornace sta subendo un attacco senza precedenti teso evidentemente a creare in città un “clima” favorevole allo sgombero dell’area di via S. Martino 20.
19 / 7 / 2010