No all'impianto a biomasse nel Lametino

Subito un'assemblea pubblica e popolare!

Utente: vegat
19 / 3 / 2011

Registriamo con enorme stupore l’ennesimo tentativo maldestro di portare “sviluppo” in Calabria, ed a Lamezia in particolare, con la realizzazione di opere ed impianti faraonici che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo e sociale del comprensorio lametino. E’ proprio di questi giorni l’annuncio di un nuovo programma di sviluppo che sarà concordato tra la Lameziaeuropa, la Regione ed il Governo per la realizzazione di tre nuove centrali energetiche: due a biomasse (gas e liquide) ed una fotovoltaica proposte dalla TOZZI SPA, una holding con sede a Ravenna. Nonostante la Calabria abbia una eccedenza produttiva in termini energetici pari al 25% (energia che poi viene esportata), si persevera con la realizzazioni di impianti come quello a biomasse a forte impatto ambientale soprattutto in un’area a forte prevalenza agricola e turistica e comunque già devastata dagli scarichi abusivi di molte realtà aziendali locali e da un depuratore che oramai da anni sversa fogna direttamente a mare. Sicuramente questi tre progetti verranno spacciati come la panacea di tutti i mali del mezzogiorno: nuova occupazione diretta e derivante dall’indotto, come d’altronde doveva essere con il Patto Territoriale Lametino che ha visto soltanto il proliferare di aziende fantasma e truffe per l’accaparramento di fondi, senza la minima traccia dell’incremento occupazionale previsto dai patti sottoscritti tra imprese, comune e sindacati. Molte delle aziende aderenti al Patto Territoriale sono state coinvolte in scandali per truffe ai danni della UE con gli oramai inevitabili intrecci con la ‘ndrangheta che, come più volte denunciata anche dalle varie commissioni antimafia, ha da tempo spinto i propri interessi proprio sui terreni e sulle attività ricadenti nell’area industriale lametina. A questo insediamento energetico (si parla di 60 ettari di terreno) si aggiunge la proposta della Prim Srl di Torino di realizzare un porto turistico sempre nell’area adiacente l’ex pontile SIR oramai ridotto ad un accumulo di ferraglia arrugginita. Non è bastata dunque la disastrosa avventura dei Rovelli negli anni settanta con il progetto SIR, oggi si intraprende la stessa strada fatta di affarismi, mala politica e avventurismo economico senza la minima ricaduta sul tessuto sociale (si parla di appena 50 posti di lavoro) e con un impatto ambientale devastante (si pensa all’area fociale del Turrina, una delle aree di interesse naturalistico più belle del golfo di Sant’Eufemia oltre alle emissione derivanti dall’impianto a Biomasse). Chiediamo inoltre, all’Amministrazione Speranza ed al Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Catanzaro, una presa di posizione forte di netta contrarietà ai tre devastanti mega progetti, convinti che esista un diverso modo di gestire la cosa pubblica ed il proprio territorio basato sulle energie alternative da fonti rinnovabili, sul riciclaggio dei rifiuti, sulla politica dei rifiuti zero, sulla gestione dei beni comuni dal basso, dove la popolazione diventi artefice delle proprie scelte. Per questo chiediamo al Sindaco Speranza che venga indetta un’assemblea popolare per poter discutere dal basso del destino del nostro territorio e di un modello alternativo di sviluppo del nostro comprensorio.  
Amolamezia - Area dei Beni Comuni Decollatura - Casa della Legalità e della Cultura - Collettivo Altra Lamezia - Comitato Contro la Centrale a Biomasse di Panettieri - Comitato Lametino Acqua Pubblica - Comitato Lamezia Rifiuti Zero - Italia Nostra - Mondo Libero - Partito della Rifondazione Comunista - Circolo Rua Sao Joao - Sinistra Critica - USB