No al CIE in Basilicata

27 / 4 / 2011

Ricordiamo ancora le parole del ministro degli interni Maroni: “ogni Regione avrà il suo

C.I.E.” (Centro di Indentificazione ed Espulsione). Anche la Basilicata ora ha il suo!!!

Con decreto del Ministero dell'Interno il centro C.A.I. (Centro di Accolglienza e Identificazione) di Palazzo San Gervasio, usato per detenere i profughi tunisini portati via da Lampedusa, è stato trasformato in C.I.E. giovedì scorso, 3 giorni prima di Pasqua.

Nei giorni in cui, anche sulla scia del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si parla e spesso straparla di una qualche nostra “identità”; nei giorni in cui viene incomprensibilmente assassinato in terra di Palestina un testimone della solidarietà incondizionata come Vittorio Arrigoni, che ha lasciato il suo infaticabile invito a tutti a noi a “restare umani”; nei giorni in cui anche il Papa invita all’accoglienza dei profughi nordafricani, “in modo solidale e concertato”; un centinaio di esseri umani, nel giro di 36-48 ore, si è visto costruire attorno un muro alto circa tre metri a tagliare lo sguardo rivolto all’orizzonte, alla sua speranza di un cambiamento; in questi stessi giorni qualcuno ha progettato quel muro e ne ha intascato i proventi; qualcun altro, sempre retribuito, assiste quegli esseri umani resi ingiustamente “reclusi”, “carcerati”!!!

E' successo tutto in pochi giorni, come ormai la logica dell'emergenza, creata ad hoc, ci insegna. Emergenza che permette più facilmente di fare profitti eludendo tutte le pratiche di condivisione decisionale.

Quei cento esseri umani sono i tunisini attualmente reclusi (reclusi, non “ospitati”) a Palazzo San Gervasio in quello che, da campo di accoglienza durante la sbandierata “emergenza-umanitaria-profughi-dal-Nordafrica”, o esodo biblico (come spesso i politicanti di turno hanno affermato) è stato trasformato, per decisione del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, senza un confronto vero con le istituzioni locali e i cittadini, a pochi giorni dalla Pasqua, in un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione), uno dei veri e propri campi di concentramento nascosti dietro ad un acronimo con cui il Governo di questo Paese, assieme alla politica dei respingimenti, degli sgomberi, della xenofobia e del balletto di ipocrisie con l’Unione Europea, finge di affrontare le problematiche attuali e complesse dell’immigrazione.

In questi giorni “strani”, quel muro carcerario e ammazza-speranze monca anche i princìpi della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che parlano di “diritto alla libertà di movimento”, di “diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni”, di “diritto a una cittadinanza” (artt. 13-15) e della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza alla persecuzione nazifascista.

Prendendo fiato da questi princìpi, da questi ideali che vorremmo concreti nella nostra vita, gridiamo ad alta voce il nostro NO ai CIE!

NO! a questi lager per immigrati che offendono la dignità umana e il diritto di ognuno a cercare il proprio futuro.

NO! a queste occasioni di business dell’assistenza costruite sulle spalle degli immigrati (quanto rende “mantenere” un immigrato in un CIE?).

NO! alla deriva carceraria e alla società securitaria e xenofoba in cui il leghismo di governo sta ingabbiando culturalmente “noi” e fisicamente “loro”.

Le alternative ci sono: progetti integrati tra istituzioni e volontariato per la costruzione di un’accoglienza diffusa, davvero solidale e aperta all’ascolto e non allo “sfruttamento” della manodopera più a basso prezzo per il sistema malato della nostra agricoltura.

Chiediamo alle istituzioni di ogni grado, sino ad ora consenzienti e conniventi, alle associazioni di volontariato, alle comunità di immigrati residenti nel territorio e a tutti i cittadini di dire NO! al muro del neonato CIE di Palazzo San Gervasio e di tutti gli altri CIE vecchi e in progetto, NO! alla “lampedusizzazione” del territorio.

Chiediamo di non essere indifferenti e complici a questa violenza fatta sulla pelle di chi sfugge da persecuzioni delle quali i governi occidentali sono complici!!!

SCEGLIAMO DI RESTARE UMANI!!!

Antirazziste/i lucani