da "Il Quotidiano della Calabria" del 06/12/2012

New Welfare per un sud comune

di Francesco Maria Pezzulli

Utente: narrasud
19 / 3 / 2012

Su questo giornale, mesi addietro (per l’esattezza il 19 luglio), avevamo azzardato che: «dal prossimo autunno, con il marciare incessante della crisi economica, il tema del reddito d’esistenza tornerà alla ribalta e il dibattito diverrà centrale nei movimenti e anche all’interno dei partiti di sinistra». Mi si dirà, a ragione, che non era una previsione particolarmente difficile ma, meglio una facile previsione azzeccata che una complicata analisi fallace. Non era a mio avviso neanche troppo difficile prevedere che una ministra del welfare di un governo di tecnici, messo lì a difesa del credito dei capitalisti della finanza, dichiarasse le sue preferenze personali per l’introduzione del reddito minimo garantito, il quale rappresenterebbe «una delle direzioni verso le quali il governo starebbe lavorando». Questo perché siamo ormai giunti in un periodo in cui non si tratta semplicemente di sapere se riusciremo ad “onorare” i nostri debiti oppure, cosa ritenuta ben più grave, se la moneta dell’euro continuerà a reggere e mantenere in piedi l’Unione europea. Siamo piuttosto in un periodo in cui gestire il conflitto e l’antagonismo, che la dittatura della finanza eredita ed amplifica rispetto alla passata stagione industriale, diventa una questione estremamente complessa. Meglio garantire la riproduzione sociale a proprie spese che rischiare l’estinzione; meglio alleggerire il conflitto sociale offrendo la garanzia economica di un’esistenza dignitosa che estenderlo verso esiti imprevedibili. In altri termini: il reddito d’esistenza è di fatto una questione di vita o di morte non solo per i percettori del reddito ma anche per i dispensatori. Non è un caso che le nazioni che possono essere definite a capitalismo avanzato hanno già da tempo assunto nei loro ordinamenti tale politica riformista, mentre l’Italia, anche in questo caso, registra il suo consuetudinario ritardo. Nello stesso articolo ricordato dicevamo che nel Mezzogiorno (ed anche nel resto d’Italia) il riformismo del Reddito d’esistenza è in qualche modo rivoluzionario perché sottrarrebbe i giovani (e tutti coloro i quali si trovano in condizioni di povertà) dal ricatto sociale clientelare. Dal momento che si può contare su un reddito d’esistenza, seppur minimo, non sono “obbligato” a condividere le relazioni clientelari, cosi come sono libero di non obbedire ciecamente a quei valori “socialmente testati” per i quali l’affiliazione al network di potere è la cosa determinante per una vita dignitosa: «il reddito d’esistenza moltiplicherebbe l’indisponibilità dei giovani meridionali a far parte dell’attuale assetto di potere clientelare, il quale si troverebbe svuotato senza più sudditi ai quali concedere favori ma con cittadini liberi titolari di diritti fondamentali».
Insomma, il reddito d’esistenza può avere un impatto economico politico del tutto rilevante, il problema è quello di lavorarci intorno, di reclamarlo come una esigenza sociale determinante, di obbligare le classi politiche locali a farsene promotrici e il governo nazionale a portare a compimento quanto preannunciato in modo non proprio cristallino.
Su queste tematiche e, in particolare, sulle premesse teorico metodologiche del Reddito d’esistenza comincia martedì 6, alle 15.30 presso la casa delle culture di Cosenza, il seminario di ricerca “NEW WELFARE PER UN SUD COMUNE” organizzato dalle Associazioni Culturali calabresi “Ciroma” e  “Sud Comune”, dal circolo tematico “Sud Alterno” e patrocinato dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Cosenza. Il seminario è articolato in quattro giornate, due prima delle vacanze natalizie e due nel mese di gennaio 2012. Ognuno degli incontri ha un tema definito, una introduzione, degli interventi di approfondimento ed un dibattito critico finale. Si comincia il 6 con STRUMENTI ADEGUATI PER IL CONFLITTO POLITICO; per continuare, all’Università della Calabria (Edificio polifunzionale – Sala del DAM) il 14 dicembre con l’incontro su “REDDITO D’ESISTENZA, INCHIESTA E LOTTA PER UN SUD COMUNE”. Sempre all’Università della Calabria, il 10 gennaio, si terrà l’incontro dedicato al tema DALLA FINANZIARIZZAZIONE ECONOMICA ALLA FINANZIARIZZAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO. Il seminario si concluderà, il 18 gennaio alle 17.00 presso il Centro AUSER, con l’incontro su ASPETTI TEORICI, PRATICHE POLITICHE E SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DEL REDDITO D’ESISTENZA. Parteciperanno agli incontri, insieme al sottoscritto, ricercatori, professori ed attivisti di movimento di numerose città e università italiane: da Antonio Conti dell’Atelier romano ESC a Fortunato Cacciatore, Vincenzo Carrieri, Walter Nocito e Salvatore Perri dell’Università della Calabria; da Corrado del Bò e Gigi Roggero, rispettivamente dell’Università di Milano e Bologna a Carlo Cuccomarino dell’ Associazione Ciroma; da Franco Piperno e Arturo di Corinto, della “Sapienza” di Roma, a Stefano Lucarelli e Andrea Fumagalli, del Basic Income Network e professori nelle università di Bergamo e Pavia.
Nel corso dell’ultima giornata è previsto l’intervento dell’Assessore al Lavoro della Provincia di Cosenza Giuseppe Giudiceandrea che si intratterrà, insieme ad Andrea Fumagalli, sulle tematiche inerenti la nuova concezione dello stato sociale: il Welfare del Comune.
Il programma del seminario è consultabile sul sito: www.sudcomune.it . Le singole giornate del seminario sono inoltre visionabili sul sito: www.ciroma.info.
E’ importante partecipare, è importante iniziare a discutere di Reddito d’esistenza, strumento decisivo per costruire le fondamenta di una rivoluzione pacifica e possibile.