Manifestazione in difesa dei braccianti immigrati

Napoli - Stop apartheid

Lunedì 11 gennaio ore 16 alla Prefettura

Utente: forvit
10 / 1 / 2010

I braccianti di Rosarno si sono ribellati alla condizione inumani di sfruttamento e di violenza che quotidianamente vivono tanti migranti, specie quelli che lavorano in agricoltura. La mancanza del riconoscimento dei diritti fondamentali, l'esclusione da ogni sanatoria, i processi di clandestinizzazione favoriti dalla Bossi-Fini, la mancanza di accoglienza per i rifugiati politici, consegnano migliaia di persone all'arroganza degli sfruttatori e alla violenza dei razzisti.

 Il ferimento degli immigrati di Rosarno non è stato certo il primo episodio: altri si erano susseguiti nel passato recente, dalle aggressioni all'incendio dei ghetti in cui queste persone sono costrette a vivere.  Episodi che spesso si accumulano negli ultimi giorni di raccolta, così da costringere i migranti alla fuga e risparmiare le paghe...

 E ai fatti di Rosarno ne seguono altri, da Castelvolturno alla provincia di Foggia, vissuti spesso dalle stesse comunità se non dalle stesse persone, perchè i braccianti si spostano seguendo il ciclo delle raccolte.

 Proprio in queste settimane erano arrivati in Calabria molti cittadini nord-africani sgomberati brutalmente da San Nicola Varco (Sa).

Purtroppo la pratica dell'apartheid favorisce la cultura dell'apartheid e la guerra tra poveri, indicando i migranti e in particolare i "clandestini" come capro espiatorio. Questo accade anche a Rosarno, in una terra già oppressa dal lavoro nero e dalle organizzazioni mafiose che sempre sposano le ragioni del latifondo con cui fanno affari.

 In queste ore il ministro Maroni minaccia una prova di forza della sua cultura razzista e già si sta realizzando la deportazione dei migranti nel CIE di Crotone."Ufficialmente" non è ancora chiaro se per "deportarli" o per "proteggerli" ... Concretamente è invece evidente il messaggio agli immigrati che il ministro sta confezionando: Nessuno osi ribellarsi!

Perchè chi si è ribellato a Rosarno, come lo scorso anno a Castelvolturno,  ha comunque dimostrato che non accetta più queste condizioni inumane di sfruttamento, che non accetta più di farsi mettere le mani addosso, di vedere attentata la propria vita. Al di là degli obiettivi materiali contro cui è esploso il riot, è questo il messaggio che da esso ci viene. E perciò queste persone non possono essere lasciate sole!

Oggi chi immagina un futuro diverso per se stesso e per questo paese non può distogliere lo sguardo dalla rivolta degli ultimi.

In varie città d'Italia a partire domani  si terranno presidi sotto le prefetture (e a Roma sotto il Viminale) in difesa dei braccianti di Rosarno.

A Napoli la comunità del Burkina Faso (che vede diversi amici e parenti in questo momento a Rosarno) ha proposto un presidio sotto la Prefettura  per Lunedi 11 gennaio alle ore 16.00.

Noi li appoggeremo e invitiamo tutte e tutti a partecipare e a diffondere quest'appuntamento. Disertiamo volentieri la guerra agli ultimi per farla invece allo sfruttamento e al lavoro nero!

CONTRO L'APARTHEID, CONTRO LA GUERRA TRA POVERI:DIRITTI PER TUTTI !!

Antirazzisti e Antirazziste di Napoli