Napoli - Adda passà a nuttata: Generatori di precarietà.

Verso il 6 maggio. Comunicato meno1

5 / 5 / 2011

Dopo le ultime due notti passate a sanzionare dal basso agenzie interinali e le banche, ad adornare le statue di piazza plebiscito con i libri scudo del 14 dicembre , ed a mettere in vendita le università della nostra città*. Questa notte i precari insogni, hanno continuato l'operazione “ Adda passa a nuttata – la lunga notte della precarietà” verso lo sciopero generale del 6 maggio, rincorrendo i generatori della crisi e i luoghi simbolo di questa martoriata città.

Mentre le nostre vite precarie scorrono sempre più lente e inesorabili, nel parlamento si assiste a un indecente balletto sulla questione della guerra in Libia. Uno dei nostri obbiettivi è stata l'Eni, che abbiamo voluto macchiare con la vernice a simboleggiare il sangue che sarà versato con questa guerra per gli interessi di poche multinazionali.

Ma stanotte il vero “punto di crisi” per noi precari e precarie della città di sotto, è la concessionaria Fiat . Tremate per la nostra terribile vernice precaria ha colpito anche li, insieme a uno striscione che richiama allo Sciopero Generale. Abbiamo voluto ribadire la nostra estrema contrarietà al piano Marchionne e la nostra vicinanza a tutti quei lavoratori e quei sindacati che hanno votato per il No e si apprestano a condurre una lotta molto dura contro l'applicazione dell'accordo stesso.

Anche se noi probabilmente non vedremmo mai nelle nostre vite un contratto nazionale di lavoro e oggi non vediamo riconosciuti , come generazione zero, nessuno dei diritti che Marchionne vuole tagliare di netto, sentiamo la che la battaglia di Pomigliano è la nostra battaglia. Non solo per vicinanza e solidarietà, ma perchè parla di come in questo paese si pensa di uscire dalla crisi, parla di democrazia, di nuovi modelli di sviluppo e siamo noi che dobbiamo tutti insieme , uniti, provare a prendere parola con forza.

In queste notti ci siamo resi conto di come la notte della precarietà sia davvero lunga è buia, davanti a questa realtà non abbiamo potuto fare altro che pregare per il nostro santo protettore “San Precario” con la speranza che lui possa sciogliere la rendita finanziaria e i profitti delle multinazionali come San Gennaro scioglie il suo sangue ogni anno...per buon auspicio abbiamo voluto collocare la sua effige li dove regna contrastato il protettore della città, Duomo di Napoli, che “faccia ngialluta” non ne abbia a male, ma di sangue in questi anni ne abbiamo squagliato troppo nelle vene ora è il tempo dei diritti e del reddito.

 

Concludiamo con lo slogan che ha accompagnato ogni comunicato:

 

Per uscire dalla lunga notte della precarietà e rivendicare reddito contro la crisi, oltre a sistemi di welfare su lavoro, salute e saperi. Che ci corrano dietro se ne hanno il fiato, noi abbiamo troppi sogni per dormire notti tranquille, ma adda passà a' nuttata...

 

 5 Maggio 2011

 

Precar*insogni verso lo sciopero generale

 

 

-6 maggio ovunque!!