di Paolo Samuel Gazzola

Mi è Fallito il Minnesota

Dal cuore della cultura liberale, la dimostrazione pratica di come non basti un'ideologia per far girare il mondo

Utente: Zugzwang
15 / 7 / 2011

MinnesotaIl Minnesota è repubblicano. Il Minnesota è sempre stato repubblicano.

A dire il vero in questo momento sarebbe democratico -il governatore Dayton fa parte degli asinelli - ma la maggioranza nel parlamento statale ce l'hanno i repubblicani, quindi poco cambia.

E adesso il Minnesota è in bancarotta, colpa di quella politica di guerra che ai repubblicani tanto piace, e che tanto dovrebbe far urlare chiunque sia dotato di un minimo di buonsenso, così come ogni cittadino che non sia politicamente ottuso, ma che pure piace a milioni di persone; molte delle quali sono vittime stesse di una simile macchina crea-disagi.

Ma cosa vuol dire che il Minnesota è fallito? Com'è successo?
Semplicemente un giorno questo placido e tranquillo staterello, da cui proviene quella moderatissima Michelle Bachmann, fervida antiabortista, anti-tasse, che ulula disperata contro l'intromissione dello Stato nella vita dei cittadini - roba insopportabile come le agevolazioni fiscali per il college a chi ha un basso reddito, l'assicurazione sanitaria gratuita agli Over 65, il finanziamento degli istituti pubblici, ecc. - e che predica che gli omosessuali non vanno discriminati, bensì curati.
Un Paese tranquillo il Minnesota, tutto sommato.

Questa placida politica economica, del "spendi spendi tanto paga qualcun altro, l'importante è che pago di meno io" ha creato una voragine da 3,6 miliardi di dollari. Una situazione insanabile. Il Paese non può più pagare le spese, quindi licenzia più del 70% dei dipendenti pubblici, chiude i cantieri, taglierà a destra - no, a destra mi sa proprio di no - e a manca e poi si proporrà un bel piano d'Austherity, che a noi tutti piace tanto, da caricare sulle spalle dei cittadini comuni. Tanto per cambiare.

Il default si poteva tranquillamente prevenire, evitare, impedire; solo che mentre Dayton chiedeva un aumento della pressione fiscale dei più ricchi, i repubblicani sbraitavano di come fosse mandatorio il tagliare le spese. Ma non di certo le loro.

E quindi patatrac, lo Stato è fallito; gli elefanti comunque son contenti, il calvinismo ancora una volta ha trionfato, e il liberalismo ha di nuovo indiciato la via per il successo! Eh si, perché non è nemmeno la prima voltab che il Minnesota va sotto, neanche 5 anni fa è successa la stessa identica cosa con un governatore repubblicano, che ha avuto pure la faccia tosta di candidarsi alle presidenziali; bel biglietto da visita oserei dire.

Ma il problema, purtroppo, non è limitato a questo fondamentalmente inutile staterello, che conosciamo di nome solo perché la tv è imbottita di programmi puro iùessei (scusate, ma il Minnesota, negli USA, dove diavolo sta?); la stessa, identica storia si sta ripetendo su scala nazionale: Obama il democratico alla Casa Bianca, i repubblicani di McDonnell con la maggioranza al Congresso.

L'amministrazione Obama è costretta a pagare lo scotto di una politica repubblicana di guerra durata ben 8 anni, con tagli enormi in tutti i settori del pubblico per ben 1,35 trilioni di dollari; se sia un trilione americano o europeo non voglio saperlo, mi fa paura comunque.
In ogni caso un terzo di questo trilione e spicci è stato tagliato diminuendo le tasse all'1% della popolazione: quella ricca.

Stessa, identica, storia del Minnesota.
I repubblicani chiedono l'eliminazione di spese, tagli alle tasse, l'eliminazione completa della riforma sanitaria Medicare (assistenza sanitaria gratuita agli over 65, il perché di questo accanimento potete immaginarlo da soli), e non cederanno un centimetro, a costo di mandare in default l'intera federazione, soprattutto ora che le elezioni del 2012 si stanno avvicinando. Tanto quando sei ricco la crisi non ti colpisce, e la bancarotta male che vada creerà solo nuove masse di disperati senza lavoro. Chissenefrega direi.

Questa è la nazione più potente del mondo? Un Paese in cui l'interesse personale è stato esteso a livelli criminogeni, in cui il nome del guadagno si condannano milioni di persone a perdere tutto, e in cui la popolazione stessa richiede a gran voce misure economiche e sociali che vanno apertamente contro sè stessi.

Una nazione sul baratro, pronta a tirarsi dietro mezzo mondo, per la ricchezza di pochi. Pochissimi.

E con esempi simili, c'è ancora chi parla di liberalizzare tutto.

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