Ma cosa deve ancora succedere perchè decidiate di cambiare ?

Intervento di Giorgio Cremaschi al consiglio direttivo della Cgil del

"Se il gruppo dirigente della CGIL appare parte del palazzo è colpa di Grillo e delle persone in carne ed ossa che lo votano o delle politiche e delle pratiche del gruppo dirigente?"

Utente: Radisol
23 / 3 / 2013

Non ho trovato nella relazione di Susanna Camusso nessun vero segno di
volontà di cambiamento, le stesse riflessioni sulla necessità di
ascoltare e capire sono acqua fresca se poi tutto resta come sempre.

Lo scossone delle elezioni tocca anche noi, anche perché la grande
maggioranza di questo gruppo dirigente aveva speso tutte le sue carte
sulla vittoria del centro sinistra e per questo è stata sconfitta.

Ora non possiamo dare la colpa alla gente che non lotta. Non è vero che
abbiamo fatto quello che potevamo e che i nostri appelli al conflitto
sociale non sono stati ascoltati. Noi non abbiamo fatto il nostro dovere
di fronte al massacro sociale che colpisce prima di tutto il mondo del
lavoro e per questo la rabbia di massa si è riversata su chi si
proponeva di rappresentarla e indirizzarla verso la casta politica.

Se la questione sociale e il rifiuto delle politiche di austerità non
si è rivolto alle forze tradizionali della sinistra è prima di tutto
colpa di queste forze, visto che il PD ha sostenuto Monti e non ha
proposto nulla di nuovo, e rifondazione comunista si è presentata come
rivoluzione civile e non sociale.

Se alla fine tutto viene trasferito sul terreno della radicalità
democratica, sul quale ovviamente trionfa Grillo, e la questione sociale
scompare di chi è la colpa? E il sindacato e la CGIL in particolare non
hanno responsabilità? Ma non scherziamo.

Mi chiedo se Grillo non abbia mandato un ringraziamento a CGIL CISL e
UIL, visto che siamo il solo paese europeo dove non si è lottato davvero
contro l'austerità e questo gli ha permesso di evitare ogni vera scelta
economica e sociale.

E invece si va avanti come sempre.

Voglio ricordare a questo direttivo che la linea politica di fondo
della CGIL è la stessa dal 1977. La struttura organizzativa è ancora
quella decisa nel 1979. Dal 1988, dopo le dimissioni di Antonio
Pizzinato, ogni segretario generale ha nominato il suo successore. La
cooptazione dall'alto è il sistema di governo di tutta l'organizzazione
e voi pensate di andare avanti così?

Così ci sono solo il declino e la marginalità, magari la burocrazia si
salva in qualche nicchia, ma la nostra funzione di organizzatori sociali
viene meno, proprio quando invece ce ne sarebbe più bisogno. E non
sperate di trovare una nuova concertazione che, come nel 1993, assegni
alle confederazioni un ruolo centrale. Questo non c è più.

Bisogna cambiare linea politica, gruppo dirigente e modo pratico di
funzionare.

Ci vuole una democrazia vera, che vuol dire prima di tutto diritto a
dire la propria. Come fate a parlare di partecipazione quando nelle
assemblee dei delegati gli interventi sono selezionati preventivamente
in modo da impedire un vero confronto, quando due delegati in dissenso
vengono espulsi in Veneto, due persone per bene di cui tutta la
organizzazione dovrebbe essere orgogliosa?

Come negare che esiste un questione burocratica grande come una casa e
che agli occhi di milioni di persone che soffrono, il sindacato appare
distante e inconcludente?

Se il gruppo dirigente della CGIL appare parte del palazzo è colpa di
Grillo e delle persone in carne ed ossa che lo votano o delle politiche
e delle pratiche del gruppo dirigente?

Ci vorrebbe un congresso immediato con al centro il cambiamento
radicale della CGIL, mentre si lotta davvero contro il massacro sociale.

Invece andate avanti come sempre sperando che passi la nottata...la
CGIL la mettete in crisi voi che la dirigete.

20 Marzo 2013

Giorgio Cremaschi