E' davvero cosa semplice definire i confini della normalità, renderla asettica, stabile? Può la società emarginare ogni forma di differenza? La follia è da sempre il primo stigma con cui allontanare da sè ciò che non si considera "normale". Un video contest indetto da una associazione milanese cerca di esplorare questo confine.

Il sottile scarto tra normalità e follia

Un concorso video aperto a tutti per catturare attraverso immagini lo scarto impercettibile tra follia e normalità.

11 / 2 / 2010

Sono passati più di trent'anni dalla legge 180, con cui Franco Basagalia riuscì, avanguardia assoluta in campo europeo, a far chiudere i manicomi. Ma come si sono chiusi questi luoghi degli orrori? Dove sono andati a finire i famosi "matti" che lì erano rinchiusi? Ancora oggi la sperimentazione nel campo della salute mentale è varia e procede a passi incerti, con forti spinte conservatoriste che vorrebbero tornare all'epoca "d'oro" degli imprigionamenti.

La legge Basaglia ha sconfitto un idea, più che un luogo: l'idea della segregazione "curativa". Ma il pensiero dello psichiatra triestino andava ben oltre, arrivava a considerare in modo assolutamente antitetico rispetto alla normale comune il concetto stesso di "pericolosità" e di "malattia mentale". Arrivava a mettere profondamente in crisi la scienza certa della mente detenuta da uno psichiatra e dai suoi farmaci. Considerava, nella sua vastità, la necessità di una rivoluzione del tessuto sociale.

A Milano, da tre anni a questa parte, in una giornata di metà maggio, si "festeggia" l'anniverario della legge con una giornata di iniziative in piazza dove i problemi, ma anche i passi in avanti, di un concetto territoriale ed aperto di salute mentale si confrontano e si fanno conoscere. Una giornata, intitolata "FUORI DOVE?", in cui "i matti" sono in giro, come le persone "normali" e si fanno conoscere e sentire.

In occasione della prima edizione, due anni fa, era stato indetto un concorso fotografico, per raccontare in immagini questa differenza, Oggi, viene indetto un video contest, MIND THE DIFFERENCE per raccogliere voci e impressioni, idee, progetti, per raccontare questo difficile e spesso arbitrario discrimine, per denunciare, ma anche per raccontare i successi, per ridere o superare insieme i lati più bui.

Il concorso è indipendente, aperto a tutti, non è vincolato a nessuna forma di pagamento e permette qualsiasi forma di sperimentazione stilistica.
 Saranno ritenuti validi per la partecipazione i video inviati a partire  fino al 15 aprile 2010, della durata di max 3 min per la categoria ‘vision’ e di 3-5 min per la categoria ‘story-telling’, inediti e non.

 La giuria sarà composta da: Flavia Mastrella; Antonio Rezza; due utenti psichiatrici; un regista e un produttore cinematografico di AGPC (Associazione Giovani Produttori Cinematografici); un membro di Fondazione Bertini.

 Gli stessi utenti del web, dal 27 aprile al 20 maggio, determineranno fra i dieci video selezionati dalla giuria i 3 vincitori, di cui quello che avrà avuto più preferenze riceverà il primo premio.

Primo premio: $ 3000
Premio della giuria: possibilità di presentare un progetto a tre produttori dell’Associazione Giovani Produttori Cinematografici (AGPC) che ne valuteranno qualità e margini di realizzazione per un possibile finanziamento.
I primi tre classificati:Presentazione dei video alla quindicesima edizione del Milano Film Festival (11-20 settembre 2010)
I primi 10 video classificati: Realizzazione di un DVD con i video (la tiratura effettiva verrà comunicata entro il 7 gennaio 2010)

per maggiori informazioni:

www.mindthedifference.com