Il compagno Fini

di Beppe Casales

21 / 4 / 2010

Chi è l'unico politico di rilevanza nazionale che parla di cittadinanza agli stranieri e di jus soli?
Il compagno Gianfranco Fini.
L'unico che si è accorto (per convenienza o convinzione) che l'Italia è un paese che come tutti gli altri paesi ospita migranti, ma che è uno dei pochi paesi occidentali in cui vige lo jus sanguinis e non lo jus soli: chi nasce in Italia non è automaticamente cittadino italiano. Lo jus soli esiste in Canada, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Irlanda, Australia, Brasile, Argentina, e in molti altri paesi (con differenti declinazioni, ma con lo stesso principio fondamentale).
Il compagno Fini si è anche speso per la cittadinanza ai bambini di genitori stranieri e la cittadinanza dopo 5 anni di residenza in Italia.
In un paese in cui gli immigrati producono il 6,1% del Pil, pari a oltre 90 miliardi di euro di ricchezza. E pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse (da “Il sole 24 ore”, dati del 2007).
Gli stranieri regolari in Italia sono 4 milioni, metà sono donne, lavorano, pagano le tasse, crescono i loro figli che vanno a scuola assieme ai figli degli italiani, sperano che la loro vita sia bella, come qualunque essere umano sulla terra. Hanno diritto alla cittadinanza perché solo con la cittadinanza si possono godere tutti i diritti e doveri che la costituzione garantisce. Compreso il diritto di voto.
In Italia l'anomalia non è il compagno Fini. L'anomalia è la classe politica italiana.