Il colpo di grazia

Alfonso Mandia

19 / 5 / 2011

Quello che sta succedendo in questi giorni potrebbe davvero essere l’inizio di un cammino nuovo, per questo paese.

Berlusconi, che a Milano ha perso il cinquanta per cento delle preferenze personali, tanto per dirne una, è messo niente bene, e quotidianamente vede il suo governo spappolarsi lentamente ma inesorabilmente, con la credibilità personale che ha ormai lo stesso valore di un fazzoletto usato e pochi servi rimasti lì a difendere il signore di un castello che cade in pezzi ad ogni colpo di vento, hai voglia a fare il tiro al piccione cercando di trovare un capro espiatorio sul quale poter scaricare la responsabilità della disfatta o far fare i giochetti di prestigio con i numeri al povero Cicchitto per far passare la cazzata che in fin dei conti è finita pari e patta.

I suoi compari della Lega, che perdono pezzi dappertutto anche loro, si son dovuti render conto che forse a essere “alleati di ferro” , specie quando si tratta di avere a che fare con uno come il Sultano di Arcore, non val trppo la pena, e davanti all’evidenza delle telefonate arrivate a Radio Padania si son ritrovati all’improvviso a fare i conti con una non esigua fetta di militanti della base incazzati come i picchi, con la conseguente presa di coscienza di essersi giocati l’autosufficenza politica, perchè quando per anni urli ai quattro venti contro Roma ladrona ma poi ti abbuffi al tavolo del capo senza neanche perderci il sonno un qualche prezzo lo dovrai pur pagare.

Ma anche i signori del Pd un avvertimento lo avranno pur percepito, se a Napoli e a Milano han stravinto, due figure che son le uniche che promettono una certa discontinuità rispetto ai soliti squallidi giochini di potere e alleanze più o meno pelose, interessate e tanto tristi da doversi sorbire.

Per non parlare del referendum consultivo in Sardegna, che ha ottenuto la maggioranza bulgara del 98% contro il nucleare, e quindi contro le politiche dissennate e criminali che i politicanti tutti han praticato fino a questo momento senza, pare, neanche l’ipotesi dell’intenzione di cambiare rotta.

E se il ballottaggio di Milano andrà bene, come credo che sarà, avremo l’occasione di dare al Regime il colpo di grazia con i referendum del 12 e 13 Giugno, perchè è bene non dimenticare che se saltasse il quorum ne sarebbero contenti tutti, governo e cosiddette opposizioni, per fargli capire una volta e per tutte che l’Italia che vogliamo è un’altra, che la società nella quale e della quale vogliamo vivere prospera su valori altri, per scrivere a caratteri cubitali, grazie a tre semplici “sì” , che la festa, finalmente, è finita.

Per loro.