Foucault a Pisa: la filosofia come esercizio di critica al presente e sul presente

Utente: Smarti
13 / 4 / 2010

Parte il prossimo 15 aprile, con il “prologo” riservato ai dottorandi, la tre giorni di convegno internazionale su Michel Foucault a Pisa, che si svolgerà  tra la saletta della casa editrice Ets (giovedì) e l’aula magna del Dipartimento di filosofia (venerdì e sabato).

L’evento è stato organizzato dalla Rete europea per lo studio della filosofia francese contemporanea (E.N.C.F.P), che vede la partecipazione di quattro università: l’École Normale di Parigi, l’inglese University of Warwick, l’Università di Milano e di Pisa, la quale ha collaborato alla realizzazione del convegno.

Questo su Foucault è l’ultimo di una serie di incontri, tutti di carattere internazionale, che si sono svolti nell’arco degli ultimi tre anni: Bergson, Brunschvig, Merlau-Ponty, Bachelard, Canguilhèm, Cavaillès, Deleuze e Foucault sono stati i filosofi presi in considerazione.

Il file rouge che collega questi autori risiede nell’avere fornito degli strumenti di analisi che si rivelano estremamente efficaci e attualizzabili per leggere le problematiche dell’oggi. Su un piano propriamente filosofico, questi convegni si prefiggevano l’obiettivo di riprendere il pensiero degli autori sopra citati interrogandolo attraverso tre concetti chiave: essere, vita e concetto.

Se la prima giornata sarà consacrata alla presentazione e discussione delle ricerche dei dottorandi che attualmente lavorano sul filosofo francese, o comunque a partire dalla griglia di lettura foucaltiana, venerdì e sabato sarà la volta dei “foucaultiani” affermati, che interverranno e faranno ruotare il dibattito intorno alla questione, da cui prende il convegno prende il nome, “limiti storici e superamento critico”.

La critica, intesa da Foucault prima di tutto come attitudine o postura, da esercitare nei confronti del presente è in effetti il nodo tematico verso cui convergono attualmente molte delle riflessioni su Foucault, dal momento che pone il problema della relazione e della tensione tra un approccio genealogico, il quale mira a reperire le condizioni di emergenza di un certo discorso di verità, e un’attenzione costante alla propria contemporaneità, e dunque alle specificità , agli scarti, della situazione attuale rispetto al passato.

Più in generale, il convegno sarà anche l’occasione da un lato per ripercorre il percorso foucaultiano nella sua varietà e ricchezza, e dall’altro per mettere in luce i vettori e le problematiche che il pensiero di Foucault, in quanto “griglia analitica”, ha permesso di aprire e intraprendere in questi ultimi anni.

Il riferimento è a una serie di studi, tra loro peraltro molto eterogenei, relativi a questioni che vanno a strutturare il campo attuale della nostra esperienza: potere psichiatrico, governamentalità, biopolitica, pratiche etiche di costituzione del sé, razionalità neoliberale, resistenze, dispositivo di sessualità, follia…

Il programma prevede un parterre di relatori di assoluto rilievo, la cui caratura internazionale non si limita al contesto europeo ma arriva fino oltre oceano.

Le due giornate, sono strutturate intorno a dei piccoli nuclei tematici interni: la prima mattina si parte con interventi di carattere epistemologico (Cavalletti, Donatelli, Singy) mentre nel pomeriggio saranno le riflessioni foucaultiane su mondo antico e cristianesimo a dettare il ritmo (Cremonesi, Gros).

Il giorno successivo l’incontro prosegue con le relazioni che chiamano in causa il Foucault più direttamente politico e legato alle questioni dell’oggi (Caeymaex, Manrique, Revel) per poi finire con una seduta riservata agli usi di Foucault (Artières, Bert) e al Corso inedito del ’71 (Defert). A tirare le somme degli spunti che emergeranno nel corso dei tre giorni, e a prolungare la discussione, spetterà ai docenti responsabili della rete: Mauro Carbone, Arnold Davidson, Miguel De Beistegui e Fréderic Worms.

Anche la seduta dei dottorandi, pur non avendo un vero e proprio filo conduttore, sarà strutturata secondo una scansione di micro tematiche: archeologia, etica – soggettivazione e pratica politica. Nonostante si tratti di lavori in corso d’opera, la giornata dovrebbe in teoria essere di interesse per tutti coloro che si chiedono cosa significa, e quale è il senso, di uno studio su Foucault oggi, e in che modo sia possibile riadattare la sua “boite à outils” per affrontare questioni anche non direttamente foucaultiane.  

Le lingue ufficiali del convegno saranno il francese e l’inglese, in virtù della matrice internazionale dell’evento, e tuttavia sul sito del Dipartimento di filosofia sono presenti gli abstract in italiano dei relatori.

L’evento è aperto al pubblico, e sarà per Pisa un’occasione per testare che la filosofia, con Michel Foucault, è tutt’altro che affare di lana caprina ma riguarda tutti noi fin dalle pratiche più quotidiane.

Martna Tazzioli