Il Movimento per l'Acqua italiano è cresciuto ed è diventato grande: da Firenze, le proposte, gli appuntamenti, la sfida.

Firenze 2010, tra postdemocrazia e beni comuni

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. POI VINCI! [Gandhi]

Utente: yakufran
23 / 9 / 2010

Si è svolta il 18 e 19 settembre a Firenze l’Assemblea Nazionale di Movimenti per l’Acqua. Una conferenza fondamentale, dove donne e uomini di tutta Italia- erano presenti oltre 300 persone – si sono dati appuntamento per fare il punto sulla battaglia per l’acqua – come diritto e bene comune -  in Italia e nel mondo. Ha aperto la due giorni l’intervento del sindacalista boliviano Oscar Olivera: “La mia presenza qui oggi è stata possibile grazie all’impegno di un pugno di persone che hanno condiviso questa primavera con noi il decimo anniversario della Guerra dell’Acqua di Cochabamba, in Bolivia. Un mese fa l’Onu, su proposta del Governo boliviano, ha proclamato l’acqua un diritto umano. Ma vi invito a riflettere su questo: l’acqua è un diritto anche delle piante, delle pietre, della Natura stessa. Questo forum dei movimenti per l’acqua dell’Italia ha un grande significato politico, ma in senso ampio: si sta creando un nuovo modo di stare fra di noi, una nuova maniera di covivere, più giusta, più democratica, più rispettosa dei diritti dell’uomo e dell’ambiente. Il referendum prossimo che il popolo italiano dovrà affrontare, dovrà vedere il movimento per l’acqua capace di stare unito, organizzato e pronto a mobilitarsi.Quando questo succede, i poteri forti si preoccupano perché si rendono conto che noi esistiamo. Ma io sono qui per dimostrarvi che si può!”

Un appello puntuale, quello di Olivera, che ha sintetizzato lo spirito che per due giorni ha animato un’Assemblea ormai adulta, capace di affrontare i propri conflitti e di rilanciare su tematiche alte ed altre,che dalle pratiche della democrazia partecipativa ha teso una parabola di ragionamenti e sentimenti fino agli appuntamenti internazionali; uno spirito combattivo ed intelligente che ha accolto l’appello per la salvare dalle dighe la vallata curda di Hasankeyf (http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1526) e la Patagonia (http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1529); che ha guidato i quattro tavoli di lavoro che nel pomeriggio del sabato hanno affrontato tematiche dense e complesse che riguardano l’elaborazione delle strategie – economiche, politiche, culturali, sociali – che nei prossimi mesi il Forum dovrà affrontare.

Così come ha detto Paolo Carsetti, della Segreteria del Forum : “Partecipazione straordinaria all’ assemblea di oggi – oltre 300 persone da tutta Italia - che conferma la partecipazione dell’intera popolazione italiana che ha appoggiato la campagna referendareia con un milione 400 mila firme: un percorso che inizia da lontano, dal 2006. Ci attendono mesi molto difficili, più di quelli affrontati fino ad ora, che comunque ci hanno richiesto uno sforzo enorme. Dobbiamo essere coscienti che abbiamo fatto un piccolissimo passo, ma che è riuscito a scompaginare il panorama politico. Fino ad ora “gli avversari” sono stati a guardare, con un atteggiamento attendista. Hanno capito che questa campagna coinvolgeva un numero di persone enorme, fatta effettivamente dal basso. Il messaggio ora è arrivato e spaventa molto le forze politiche, e le lobby economiche a cui sono collegate”.

“Giovedì scorso c’è stato un convegno di una certa fondazione Astrid, dove si è sancita la Santa Alleanza fra forze politiche di centro destra e sinistra, sotto l’egida di De Benedetti, che convenivano senza mezzi termini che il referendum per l’acqua pubblica non doveva passare. Un’alleanza che da Confindustria passa per Federutility, attraversa il Governo lambendo quella parte del Pd che vuole la mercificazione dell’acqua in Italia. In questi due giorni noi dobbiamo partire da questa consapevolezza: come nella frase di Ganghi che è diventata il nostro slogan:ora siamo alla fase in cui ci combattono,con mezzi che noi non possediamo. Questa due giorni sarà anche per trovare gli strumenti adeguati ed opportuni per vincere questa battaglia. Ci vuole attenzione e concentrazione. Lo scontro è epocale e va nella direzione della salvaguardia della democrazia vera. Un’attenzione che va soprattutto ai territori, dove questi processi sono sottoposti ad un’accellerazione. Due giorni per fare uscire un forte appello, con cui chiediamo che si vada al voto, vogliamo il referendum, vogliamo poter decidere sul nostro futuro e sul futuro dell’acqua”.

L’appello dei movimenti è stato stilato, e sarà diffuso nei prossimi giorni, così come il resoconto dei 4 workshop, con le iniziative che da qui ai prossimi mesi ci vedranno tutti in prima linea. Da segnalare però un avanzamento importante, soprattutto per noi che facciamo della fratellanza con le popolazioni indigene la linea del nostro cammino politico e di cooperazione internazionale: l’acqua per il Forum Italiano dei Movimenti, non è più solo servizio idrico integrato ma ciclo integrale da difendere, connesso alla salvaguardia degli ecositemi nella loro complessità.

Un passo in avanti, concettuale, sostanziale e filosofico, che suggella con ancora più forza l’universalità di una battaglia in difesa dell’acqua, ma davvero, in difesa della dignità dello stare al mondo, di far parte del mondo. 

http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1532