Siccità
e conflitti locali non sono gli unici responsabili della crisi alimentare
devastante che ha colpito la Somalia e il Corno d'Africa. Le politiche commerciali internazionali, il land grabbing, le eccedenze alimentari
perse, lo spreco di cibo, l’inefficace gestione delle acque e la speculazione
alimentare si sommano alla mancanza di democrazia e di governo del territorio,
contribuendo in modo determinante ad aggravare questa e altre catastrofi nei
Paesi più poveri del mondo.* L’Europa e la comunità internazionale non solo
devono aiutare rapidamente l’Africa e tutti i popoli che soffrono la fame, ma devono anche
promuovere un cambiamento radicale nelle politiche agricole e alimentari.
Si
apre fra 3 giorni a Krems, in Austria, il Forum Nyéléni Europa per la Sovranità
Alimentare. Un Forum che rappresenta una pietra miliare per un diverso sistema
agro-alimentare e che farà incontrare e confrontare, dal 16 al 21 agosto, più
di 600 agricoltori, attivisti e consumatori europei, nonché osservatori
provenienti da Africa, Asia, Nord America e America Latina. I partecipanti discuteranno delle
responsabilità dell'Europa nell’attuale crisi alimentare, ma anche delle
strategie per lo sviluppo di alternative socialmente, ambientalmente ed
economicamente sostenibili al sistema agricolo e alimentare dominante in
Europa, sistema che l’Europa stessa impone ad altre regioni del mondo.
Per combattere la fame a livello globale nel lungo periodo, la Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea non dovrebbe servire gli interessi delle corporazioni alimentari e degli investitori. "Solo se la PAC post 2013 sarà fondata sul concetto di sovranità alimentare, può essere assicurata la sopravvivenza del miliardo e mezzo di contadini e delle aree rurali più povere", spiega Irmi Salzer, co-organizzatore del Forum e membro di OBV e di Via Campesina.
Il concetto di Sovranità Alimentare è nato in risposta al sistema neoliberista e come alternativa sia per le politiche alimentari locali, regionali e internazionali, sia come alternativa alle politiche agricole.
Dal
primo Forum di Nyéleni per la Sovranità Alimentare tenutosi in Mali nel 2007,
il quadro delle politiche, dei diritti e delle buone pratiche legati alla
sovranità alimentare è stato ulteriormente sviluppato e il Forum che si sta per
aprire in Austria ha il compito di incrementarlo e consolidarlo ancor di più in
Europa. La sei giorni di Krems rappresenta, infatti, una buona base per la
creazione di un forte movimento europeo per la sovranità alimentare. I principi della sovranità alimentare
comprendono: il diritto a un cibo sano e culturalmente appropriato, il giusto
riconoscimento di reddito ai produttori, il rafforzamento del controllo locale
sul sistema alimentare in armonia con la natura, ovvero sviluppato utilizzando
metodi di produzione e di distribuzione ecologici del cibo.
Il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare (CISA) ha preparato e coordinato la delegazione italiana al Forum di Nyéleni Europa, il focal point del Forum per l'Italia è Luca Colombo, coordinatore della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica (FIRAB). Per informazioni e adesioni scrivere a [email protected]
* Premessa: L'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) avvisa che la recente emergenza umanitaria dovuta alla di fame in Etiopia, Kenia, Gibuti, Somalia e Uganda potrebbe diffondersi ulteriormente. L'esempio dell'Etiopia mostra come gli interessi del profitto, la fame di terra e la mancanza di democrazia promossi attraverso la politica europea di sostegno degli agro-carburanti, distruggono i mezzi di sussistenza dei poveri. Anche se prima del diffondersi della siccità c’erano 2,8 milioni di persone dipendenti dagli aiuti alimentari, il governo etiope ha svenduto oltre 3 milioni di ettari delle terre più fertili del paese. Negli ultimi anni oltre 50 milioni di ettari di terreno (insieme alle riserve d'acqua) sono stati svenduti agli hedge fund, alle banche, banche, ai governi stranieri e agli investitori privati. E i contadini sono stati letteralmente tagliati fuori dai loro mezzi di sostentamento.
Il concetto di Sovranità Alimentare è stato lanciato per la prima volta da La Via Campesina nel 1996, durante il Summit Mondiale sul Cibo della FAO che ebbe luogo a Roma. Un concetto elaborato anche come reazione all’inclusione di cibo e agricoltura nei processi di liberalizzazione della nascente WTO e che da allora ha assunto un ruolo sempre maggiore nel dibattito su cibo e agricoltura e nelle riflessioni sulle politiche alternative al neoliberismo. La Sovranità Alimentare, infatti, mette i contadini, i produttori e i cittadini al centro del dibattito e sostiene il diritto di ciascuno e di tutti i popoli a produrre alimenti locali e culturalmente appropriati, indipendentemente dalle condizioni del mercato internazionale.
Per accrediti e interviste ai delegati internazionali contattare Marzia Rezzin del Coordinamento Europeo Via Campesina: [email protected] cellulare: 0032 473 300 156
Per maggiori informazioni: visita i siti www.nyelenieurope.net; www.cisaonline.org