CONTRO IL RAZZISMO

Empoli - Dalla parte dei LAVORATORI di Rosarno

9 / 1 / 2010

"Pensavamo che qui ci fosse il paradiso invece è L'INFERNO!" così un lavoratore migrante risponde ad un giornalista che intervista i rivoltosi di Rosarno.

  Una risposta che rappresenta in maniera esaustiva la realtà che vivono migliaia di lavoratori stagionali che lavorano per 25 € al giorno (12/13 e più ore di lavoro) nelle campagne calabresi gestite dalle mafie locali.

  Questi uomini tutti giovani dell'Africa sud sahariana e magrebini sono schiavizzati da caporali e mafiosetti della zona che vendono al miglior offerente manodopera a bassissimo costo.

Il territorio teatro di questa vera e proprio tratta dei nuovi schiavi è gestita direttamente da anni da famiglie mafiose che tranquillamente svolgono le loro sporche faccende senza che nessuno si indigni, con un atteggiamento di immobilismo da parte delle istituzioni comunali (là dove non sono state rimosse per infiltrazioni mafiose) regionali e nazionali che fa pensare ad una sorta di connivenza con le mafie locali, vero potere economico del territorio(Do You Remember lo scudo fiscale?) .

Un dramma sotto gli occhi di tutti come i luoghi dove questi lavoratori esausti da una giornata di lavoro si riposano, vecchie e cadenti fabbriche mai diventate produttive, inaugurate da ministri della prima repubblica.

Luoghi al ridosso dei piccoli paesi che ricordano le peggior bidonville, invisibili a tanti, dove fortunatamente i medici senza frontiere hanno istallato un presidio sanitario, uguali a quelli che istallano in Zimbawe...

Questo è il contesto dove è scoppiata la ribellione dei lavoratori di Rosarno, stanchi di essere quotidianamente oggetto di angherie da parte dei caporali e mafiosi, hanno alzato la testa e gridato a chi non vuol sentire, la voglia di libertà e democrazia, ancora una volta soli contro il razzismo e la criminalità organizzata.

BASTA CON LE LEGGI RAZZISTE 

BASTA CON LO SFRUTTAMENTO DEI FRATELLI E DELLE SORELLE MIGRANTI SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DI ROSARNO

COMUNITA' IN RESISTENZA di EMPOLI