Conaca di una catastrofe annunciata

di Alfonso Mandia

29 / 9 / 2011

Ventuno, son stati, a questo giro, i voti che han salvato il Ministro Saverio Romano. Nel caso del braccio destro di Tremonti, Marco Milanese, soltanto sei, segno che il Regime, quando si tratta di salvare gli esponenti dell’unico vero referente politico-economico che abbia mai avuto, è pronto ad alzare barricate a confronto delle quali la grande muraglia cinese appare come un simpatico assemblaggio di mattoncini Lego.

Da vent’anni a questa parte la storia di questo paese pare come uno di quei film tipo “50 volte il primo bacio”, in cui il protagonista si sveglia ogni mattina ricominciando tutto daccapo, all’infinito, giorno dopo giorno.

E così ci ritroviamo con Silvio Berlusconi che ancora una volta, nel momento stesso in cui è dato per morto stecchito, si avvale della criminale complicità delle “opposizioni” per ricostruire il proprio potere, nell’inesistenza più totale delle sinistre cosiddette radicali, che sembrano ormai scomparse del tutto dalla vita politica e civile del paese, che non fanno altro che guaire, al più, contro iniziative, provvedimenti legislativi e dichiarazioni davanti ai quali dovrebbero mobilitarsi per far scendere in piazza la popolazione intera, che continuano a sottovalutare la forza reazionaria di un individuo che di carte da giocare ne avrà, ahinoi, ancora tante,

Quando si cominceranno a preoccupare dell’isolamento di cui è vittima la Fiom e di una Cgil che firma accordi insieme a Confindustria e sindacati gialli?

Quando cominceranno a prendere sul serio dichiarazioni come quelle di Umberto Bossi a Venezia che, guarda caso, in un momento mai più propizio, basterebbe leggere il rapporto Svimez sul mezzogiorno,  chiama il popolo padano alla secessione?

Quanto ancora gli ci vorrà per capire che iniziative come quella di Brunetta, che vuol cancellare la presentazione del certificato antimafia per l’assegnazione di appalti e lavori pubblici, non sono soltanto le uscite demenziali di un Ministro in cerca di visibilità, ma fanno parte di un progetto di scambio con la mafia in vista delle prossime elezioni?

Cosa dovrà ancora accadere perché facciano seriamente la loro parte per non far passare sotto silenzio proposte come quelle dell’Udc, dimissioni in cambio di un salvacondotto, degne della peggiore delle dittature, non di un paese che parla di se come di una delle grandi democrazie occidentali?

Quanto ancora  dovrà continuare la sistematica devastazione dei mezzi d’informazione prima di costruire alleanze capaci di offrire una sponda a tutte quelle realtà e quelle persone che tentano con fatica e sacrifici di resistere al fuoco di fila del Regime per raccontare come van davvero le cose in questo paese?

In un film tipo “50 volte il primo bacio” il protagonista di turno ogni mattina ricomincia tutto daccapo tentando nuove soluzioni fin quando non arriva a quella che aggiusterà finalmente le cose.

Nel nostro paese, invece, pare che le sinistre tutte abbiano scelto, per stupidità, codardia o piccoli meschini interessi personali poco importa, di restare a letto, al calduccio sotto la propria copertina, aspettando l’illuminazione che le porterà all’happy end, senza sospettare neanche lontanamente che mentre intorno a loro il mondo intero sta crollando pezzo per pezzo se non si decideranno a tirar fuori la testa e rimettersi in gioco l’unico possibile happy end sarà quello di una morte rapida ed indolore quando le macerie seppelliranno tutto e tutti sotto metri di polvere e detriti.

http://alfonsomandia.blogspot.com