Belluno, dopo due anni di battaglie la giunta entra in crisi.

Comunque vada, sarà un decesso.

Comunicato del Csa BL.itz di Belluno

Utente: Blitz
9 / 10 / 2009

Affermare che la democrazia rappresentativa, in tutte le sue forme e declinazioni, sia in crisi non rappresenta più una novità, ma nessuno poteva immaginare tanto decadimento.

Sia ben chiaro però, non ci riferiamo ai vizietti di palazzo o alle signorine a pagamento, ma a chi ha trasformato la politica e la gestione del bene comune nel mestiere più antico del mondo.

Lo dimostra il fatto, che all’oggi, tutti i luoghi che teoricamente dovrebbero essere destinati alla discussione politica e all’assunzione di responsabilità collettive, sono quotidianamente asserviti alle dinamiche dello scambio, sia esso tra partito e partito, sia esso tra politica e interessi privatistici.

Niente di nuovo, se non fosse che per nascondere questo meccanismo corrotto, si arrivi ad inquinare il dibattito pubblico mentre i provvedimenti e le leggi si moltiplicano all’insaputa o al massimo nell’impotenza delle comunità, che non possono far altro che subire le decisioni…e mai prendere parte ad esse. Un esempio? Mentre si discute sulle abitudini sessuali di Boffo e Berlusconi e sulle sparate demagogiche della Lega, passa un decreto legge a firma Fitto-Calderoli, di cui nessuno sa nulla, che tra le ricadute legislative costringerà gli enti locali alla privatizzazione del servizio idro-potabile. I paladini di territorio e autonomia che vendono l’acqua delle nostre terre?

Alla stessa maniera ci troviamo sul piano locale a fare i conti con i medesimi meccanismi, figli dello stesso modo di concepire la politica, ovvero come strumento di scambio. Basti pensare all’esperienza della Giunta Prade, un percorso caratterizzato da una parte da spot demagogici e populistici (vedi il progetto tolleranza zero e Salmaso) e dall’altra da un continuo conflitto interno tra le varie anime della maggioranza, spaccata tra personalismi e ambizioni di potere. Tutto questo, senza avere un progetto organico sulla città e senza mai renderne conto ai cittadini.

Per questi motivi ci siamo stancati di costatare l’arroganza senza limiti, di chi come Paniz orchestra una crisi di maggioranza che nulla a che vedere con la disastrosa gestione della città, ma che nasce da vendette e interessi di partito; o di chi, come il Sindaco, non ha nemmeno l’onestà di prendere atto del fallimento del suo mandato e di andarsene a casa.

E ci limitiamo a sottolineare le contraddizioni più significative, perché sarebbe troppo facile citare alcune vicende imbarazzanti come quella dell’ex assessore Dal Pont, silurato senza rendere pubbliche le vere motivazioni della decisione, o il caso Carbogno: assessore per due mandati senza mai aver preso un voto; per finire con l’assessore Da Rin aggrappato alla sua poltrona tanto da inventare gruppi su Facebook per salvarla. Ma non scenderemo mai così in basso. Del resto comunque vada, il loro sarà un decesso: o un Sindaco delegittimato che contraddice se stesso o, finalmente, la fine di 2 anni e mezzo di gestione fallimentare della città.

Ma non ci limiteremo mai  alla semplice testimonianza o alla lamentela. Non siamo né l’antipolitica né i figli delle vecchie ideologie. Siamo figli del nostro tempo e alla rappresentanza preferiamo l’indipendenza. E’ per questo che vogliamo costruire spazi comuni e partecipati di decisione politica.

E se qualcuno pensa che questa è un’eresia, sappia, che in questa città, gli eretici sono sempre di più.

C.s.a. BL.itz